La cirrosi epatica è una malattia che fino a qualche anno fa interessava prevalentemente le persone con età superiore ai 45 anni, oggi invece è un problema che colpisce sempre più frequentemente anche fasce più giovani di età. Nella gran parte dei casi questa malattia è legata allo stile di vita e a fattori socioeconomici. In questo elaborato si pone l’attenzione sui fattori che influenzano la salute collegata alla qualità di vita nei pazienti con cirrosi epatica. L'O.M.S (1998) definisce la qualità di vita come “la percezione soggettiva che un individuo ha della propria posizione nella vita, nel contesto di una cultura e di un insieme di valori nei quali vive, anche in relazione ai propri obiettivi, aspettative e preoccupazioni”. In letteratura sono stati reperiti ed analizzati i principali strumenti che indagano la qualità di vita del paziente cirrotico allo scopo di individuare i principali determinanti sullo stato di salute che risultatano essere: l’encefalopatia epatica (evidente o lieve), la fatigue, i crampi muscolari, l’ascite, il genere femminile, la depressione, l’ansia, il dolore, il progredire della malattia epatica, l’iponatriemia, la distensione addominale, l’ edema periferico, la preoccupazione, i sintomi addominali, il prurito, la diminuzione d’appetito, l’isolamento sociale, il ruolo sociale, l’educazione, il sanguinamento gengivale, i lividi, la malnutrizione ed in alcuni casi l’eziologia. Partendo da questi elementi si è voluto indagare come e in quale misura questi fattori impattano sulla qualità di vita. Per rispondere a questo quesito sono stati reperiti articoli scientifici dalla banca dati Pubmed combinando tra loro le seguenti parole chiave in vario modo: cirrhosis liver; quality of life; adl; fatigue; outcomes assesment; process assessment health care. Sono stati selezionati 23 articoli pertinenti in lingua inglese dal 2001 ad oggi. Tra i fattori che incidono sulla qualità di vita, l’encefalopatia epatica (lieve) è risultata essere quella più impattante sulla qualità di vita degli assistiti cirrotici poichè causa alterazione dello stato mentale e fatica nel svolgere le attività di vita quotidiana; seguono l’eziologia, la fatigue (che secondo alcuni autori è determina ansia e depressione), l’iponatremia, i crampi muscolari, lo scompenso epatico, l’ascite (che è a sua volta causa di dolore addominale, costipazione, indigestione, riduzione d’appetito, fatigue); infine compaiono citati in alcuni studi stigma (molti assistiti si sentono stigmatizzati in parecchi aspetti della loro vita, alcuni si sentono isolati socialmente, altri provano vergogna, altri si sentono discriminati e queste percezioni provocano mancata adesione alle cure mediche), l’educazione, lo stato civile e la malnutrizione. In Italia circa 80.000 persone ogni anno vengono ricoverate in ospedale per cirrosi, portando ad un totale di circa 750.000 giornate di ricovero. La sopravvivenza a cinque anni osservata dei pazienti compensati è del 69-75%, mentre quella dei soggetti gravemente scompensati scende al 16-22%.1 Con lo sviluppo dell’assistenza domiciliare una parte rilevante di questi ricoveri può essere evitata e la grande maggioranza dei pazienti cirrotici può essere assistita a domicilio. Diventa fondamentale per l'infermiere chiamato a prendere in carico ed assistere queste persone comprendere oltre agli aspetti clinici anche quali sono i fattori che possono impedire a questi soggetti di convivere con la malattia. Questa buona pratica emerge anche nell'art.20 del codice deontologico che mette in evidenza come l'infermiere deve essere in grado di ascoltare, informare, coinvolgere l’assistito e valutare con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di coinvolgerlo nel processo di cura e facilitarlo nell’esprimere le proprie scelte.

Fattori che incidono sulla qualità di vita del paziente affetto da cirrosi epatica. Revisione della letteratura

Tamburlin, Gloria
2015/2016

Abstract

La cirrosi epatica è una malattia che fino a qualche anno fa interessava prevalentemente le persone con età superiore ai 45 anni, oggi invece è un problema che colpisce sempre più frequentemente anche fasce più giovani di età. Nella gran parte dei casi questa malattia è legata allo stile di vita e a fattori socioeconomici. In questo elaborato si pone l’attenzione sui fattori che influenzano la salute collegata alla qualità di vita nei pazienti con cirrosi epatica. L'O.M.S (1998) definisce la qualità di vita come “la percezione soggettiva che un individuo ha della propria posizione nella vita, nel contesto di una cultura e di un insieme di valori nei quali vive, anche in relazione ai propri obiettivi, aspettative e preoccupazioni”. In letteratura sono stati reperiti ed analizzati i principali strumenti che indagano la qualità di vita del paziente cirrotico allo scopo di individuare i principali determinanti sullo stato di salute che risultatano essere: l’encefalopatia epatica (evidente o lieve), la fatigue, i crampi muscolari, l’ascite, il genere femminile, la depressione, l’ansia, il dolore, il progredire della malattia epatica, l’iponatriemia, la distensione addominale, l’ edema periferico, la preoccupazione, i sintomi addominali, il prurito, la diminuzione d’appetito, l’isolamento sociale, il ruolo sociale, l’educazione, il sanguinamento gengivale, i lividi, la malnutrizione ed in alcuni casi l’eziologia. Partendo da questi elementi si è voluto indagare come e in quale misura questi fattori impattano sulla qualità di vita. Per rispondere a questo quesito sono stati reperiti articoli scientifici dalla banca dati Pubmed combinando tra loro le seguenti parole chiave in vario modo: cirrhosis liver; quality of life; adl; fatigue; outcomes assesment; process assessment health care. Sono stati selezionati 23 articoli pertinenti in lingua inglese dal 2001 ad oggi. Tra i fattori che incidono sulla qualità di vita, l’encefalopatia epatica (lieve) è risultata essere quella più impattante sulla qualità di vita degli assistiti cirrotici poichè causa alterazione dello stato mentale e fatica nel svolgere le attività di vita quotidiana; seguono l’eziologia, la fatigue (che secondo alcuni autori è determina ansia e depressione), l’iponatremia, i crampi muscolari, lo scompenso epatico, l’ascite (che è a sua volta causa di dolore addominale, costipazione, indigestione, riduzione d’appetito, fatigue); infine compaiono citati in alcuni studi stigma (molti assistiti si sentono stigmatizzati in parecchi aspetti della loro vita, alcuni si sentono isolati socialmente, altri provano vergogna, altri si sentono discriminati e queste percezioni provocano mancata adesione alle cure mediche), l’educazione, lo stato civile e la malnutrizione. In Italia circa 80.000 persone ogni anno vengono ricoverate in ospedale per cirrosi, portando ad un totale di circa 750.000 giornate di ricovero. La sopravvivenza a cinque anni osservata dei pazienti compensati è del 69-75%, mentre quella dei soggetti gravemente scompensati scende al 16-22%.1 Con lo sviluppo dell’assistenza domiciliare una parte rilevante di questi ricoveri può essere evitata e la grande maggioranza dei pazienti cirrotici può essere assistita a domicilio. Diventa fondamentale per l'infermiere chiamato a prendere in carico ed assistere queste persone comprendere oltre agli aspetti clinici anche quali sono i fattori che possono impedire a questi soggetti di convivere con la malattia. Questa buona pratica emerge anche nell'art.20 del codice deontologico che mette in evidenza come l'infermiere deve essere in grado di ascoltare, informare, coinvolgere l’assistito e valutare con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di coinvolgerlo nel processo di cura e facilitarlo nell’esprimere le proprie scelte.
2015-10-11
quality of life, cirrhosis liver, adl, fatigue, outcomes assesment
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20387