INTRODUZIONE: La BPCO è una patologia altamente invalidante e tra le principali cause di morbilità e mortalità a livello globale. L’invecchiamento della popolazione e la continua esposizione ai fattori di rischio ne determinano un aumento atteso in termini di prevalenza, comorbilità e impatto sui sistemi sanitari. Nonostante la sua rilevanza, la BPCO risulta ampiamente sottodiagnosticata, evidenziando la necessità di anticipare l’identificazione e attuare una presa in carico proattiva a livello territoriale. OBIETTIVI: Gli obiettivi dello studio sono stati: 1. Intercettare precocemente pazienti affetti da BPCO misconosciuta mediante una strategia di case finding in cure primarie evolute. 2. Fenotipizzare la popolazione identificata per delineare i profili clinici maggiormente a rischio. 3. Valutare l’efficacia della presa in carico personalizzata lungo un arco temporale di 18 mesi, evidenziando criticità e opportunità di miglioramento del percorso assistenziale MATERIALI E METODI: Lo studio è stato condotto utilizzando i dati estratti dalle cartelle cliniche degli assistiti di otto Medici di Medicina Generale appartenenti alla Medicina di Gruppo Integrata (MGI) “Guizza” di Padova. Dal 2017 è stato avviato un progetto di case finding per intercettare precocemente soggetti a rischio di BPCO, tramite questionario GOLD e spirometria ambulatoriale. I soggetti con diagnosi confermata sono stati inclusi in un percorso assistenziale strutturato secondo il PDTA regionale, con monitoraggio clinico e rivalutazioni periodiche da parte del team medico-infermieristico. Per valutare l’efficacia della presa in carico, sono stati confrontati i dati clinici raccolti a marzo 2024 e ottobre 2025, escludendo i pazienti istituzionalizzati o con elevata fragilità (Rockwood ≥ 6). L’analisi ha riguardato indicatori antropometrici, funzionali, di qualità della vita, terapia farmacologica ed eventi di riacutizzazione. RISULTATI: Il progetto di case finding condotto tra il 2017 e il 2024 nella MGI “Guizza” di Padova ha permesso di individuare casi misconosciuti di BPCO, con un aumento della prevalenza dallo 0,82% del 2016 al 2,18% di marzo 2024. Il dato è rafforzato dal trend di crescita annuale, superiore rispetto a quello riportato nel dataset “MilleinRete” della Medicina Generale del Veneto. L’analisi della popolazione così definita ha permesso di delineare un profilo clinico di rischio meritevole di particolare attenzione. Inoltre, il confronto condotto su un arco temporale di 18 mesi ha evidenziato variazioni significative nei parametri monitorati, con miglioramenti e peggioramenti distribuiti in modo eterogeneo. CONCLUSIONI: L’aumento della cronicità richiede modelli proattivi e integrati di assistenza territoriale. L’esperienza della MGI “Guizza” ha dimostrato l’efficacia di questo approccio nella gestione della BPCO, evidenziando il valore di un monitoraggio continuo, di follow-up regolari e di attività di counseling. Grazie alla collaborazione multidisciplinare e all’uso di strumenti informatici è stato possibile fenotipizzare la popolazione assistita e migliorare gli outcome clinici. I risultati ottenuti suggeriscono l’opportunità di estendere tali modelli alle Case di Comunità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre riacutizzazioni e ricoveri ospedalieri.
Risultati della presa in carico proattiva della BPCO in una organizzazione evoluta delle cure primarie del Veneto: la Medicina di Gruppo Integrata "Guizza" di Padova
VANGELISTA, CRISTINA
2022/2023
Abstract
INTRODUZIONE: La BPCO è una patologia altamente invalidante e tra le principali cause di morbilità e mortalità a livello globale. L’invecchiamento della popolazione e la continua esposizione ai fattori di rischio ne determinano un aumento atteso in termini di prevalenza, comorbilità e impatto sui sistemi sanitari. Nonostante la sua rilevanza, la BPCO risulta ampiamente sottodiagnosticata, evidenziando la necessità di anticipare l’identificazione e attuare una presa in carico proattiva a livello territoriale. OBIETTIVI: Gli obiettivi dello studio sono stati: 1. Intercettare precocemente pazienti affetti da BPCO misconosciuta mediante una strategia di case finding in cure primarie evolute. 2. Fenotipizzare la popolazione identificata per delineare i profili clinici maggiormente a rischio. 3. Valutare l’efficacia della presa in carico personalizzata lungo un arco temporale di 18 mesi, evidenziando criticità e opportunità di miglioramento del percorso assistenziale MATERIALI E METODI: Lo studio è stato condotto utilizzando i dati estratti dalle cartelle cliniche degli assistiti di otto Medici di Medicina Generale appartenenti alla Medicina di Gruppo Integrata (MGI) “Guizza” di Padova. Dal 2017 è stato avviato un progetto di case finding per intercettare precocemente soggetti a rischio di BPCO, tramite questionario GOLD e spirometria ambulatoriale. I soggetti con diagnosi confermata sono stati inclusi in un percorso assistenziale strutturato secondo il PDTA regionale, con monitoraggio clinico e rivalutazioni periodiche da parte del team medico-infermieristico. Per valutare l’efficacia della presa in carico, sono stati confrontati i dati clinici raccolti a marzo 2024 e ottobre 2025, escludendo i pazienti istituzionalizzati o con elevata fragilità (Rockwood ≥ 6). L’analisi ha riguardato indicatori antropometrici, funzionali, di qualità della vita, terapia farmacologica ed eventi di riacutizzazione. RISULTATI: Il progetto di case finding condotto tra il 2017 e il 2024 nella MGI “Guizza” di Padova ha permesso di individuare casi misconosciuti di BPCO, con un aumento della prevalenza dallo 0,82% del 2016 al 2,18% di marzo 2024. Il dato è rafforzato dal trend di crescita annuale, superiore rispetto a quello riportato nel dataset “MilleinRete” della Medicina Generale del Veneto. L’analisi della popolazione così definita ha permesso di delineare un profilo clinico di rischio meritevole di particolare attenzione. Inoltre, il confronto condotto su un arco temporale di 18 mesi ha evidenziato variazioni significative nei parametri monitorati, con miglioramenti e peggioramenti distribuiti in modo eterogeneo. CONCLUSIONI: L’aumento della cronicità richiede modelli proattivi e integrati di assistenza territoriale. L’esperienza della MGI “Guizza” ha dimostrato l’efficacia di questo approccio nella gestione della BPCO, evidenziando il valore di un monitoraggio continuo, di follow-up regolari e di attività di counseling. Grazie alla collaborazione multidisciplinare e all’uso di strumenti informatici è stato possibile fenotipizzare la popolazione assistita e migliorare gli outcome clinici. I risultati ottenuti suggeriscono l’opportunità di estendere tali modelli alle Case di Comunità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre riacutizzazioni e ricoveri ospedalieri.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/101508