Quello che si prospetta come compito del seguente lavoro è l’analisi dell’alterità nella filosofia esistenzialista di Jean Paul Sartre e in particolar modo per come viene affrontata all’interno dell’opera ‘L’Essere e il Nulla’. Inizialmente verranno definiti i concetti cardini della filosofia sartriana, chiarendo ad esempio le strutture fondamentali del per-sé e dell'in-sé e concentrandosi sul concetto di coscienza intenzionale. Essa ha presa sul mondo in cui è immersa, in questo mondo incontra altre coscienze, in grado a loro volta di agire nella realtà che le circonda, di compiere scelte che modificano il corso degli eventi e che inevitabilmente coinvolgono tutti. Ci si porrà il problema dell'esistenza di un altro essere cosciente, di un’altra soggettività e, di conseguenza, si tenterà di fornire delle risposte all'atteggiamento scettico che le mette in dubbio. L’approccio sartriano prevede di partire da un'esperienza quotidiana che, nel momento in cui viene vissuta, catapulta davanti all'altrui presenza, esempio di ciò è il sentimento della vergogna, grazie al quale verranno introdotte le relazioni concrete tra le coscienze. Esso viene provato in relazione ad Altri e suggerisce uno stato di esposizione in cui l'uomo viene a trovarsi poiché, per esser visto e giudicato, è necessario che occupi una posizione in un dato spazio e tempo, ovvero deve essere in possesso di un corpo, ed è proprio questo corpo che risulterà essere il primo ostacolo verso una comprensione piena di una soggettività che non è la propria. Nel corso di questo scritto si capirà che non è sufficiente affermare l'esistenza dell'Altro, ma è necessario un ulteriore passo che sarà quello di riconoscere l'Altro come una soggettività trascendentale. La pretesa di conoscere la soggettività porta con sé la conseguenza di ridurla ad essere un mero oggetto, poiché l'intenzione di conoscere implica una presa di distanza dal proprio oggetto di studio permettendo di sottoporlo ad analisi. Tale procedimento trascura un aspetto fondamentale di questo oggetto speciale ovvero la trascendentalità di cui è caratterizzato. Lo scopo di Sartre è quello di trattare dei comportamenti degli esseri umani partendo dalla coscienza che attraverso un Erlebnis, come lo sguardo e la vergogna, intuisce appunto l'altrui esistenza. L'uomo occupa un punto preciso nel mondo, e quando si scontra con Altri la prima cosa che vede è il corpo. I movimenti suggeriscono un corpo vivo, un Leib, un pieno di coscienza, una soggettività, contrariamente al Körper, corpo puramente materiale. In questa sede il corpo verrà trattato sia come corpo-per-sé, che come corpo-per-Altri che, infine, come corpo restituitomi da Altri. Le relazioni concrete con Altri, in 'L'essere e il nulla’, vengono descritte come tentativi di oggettivazione dell'Altro attraverso la sua riduzione a mera carne, la quale può diventare oscena assumendo posizioni e atteggiamenti volgari. Gli uomini, infatti, per il filosofo francese, si rapportano tra loro seguendo due atteggiamenti fondamentali, l'assimilazione e l'oggettivazione; essi a loro volta rimandano ad altri atteggiamenti concreti ponendoli in un circolo dialettico fallimentare che può volgere ora in amore, ora in odio o ancora in indifferenza, masochismo, sadismo e desiderio. Si tenterà successivamente di porre attenzione alle tematiche riguardanti la libertà, la responsabilità e l’angoscia. Per riuscire al meglio nell’intento verrà approfondito il tema della scelta come consapevolezza, in relazione a motivi e moventi in vista dei fini che ogni uomo pone nel proprio progetto di vita. Verrà infine presentata una parte critico conclusiva dove si metteranno in luce le problematiche riscontrate all’interno dell’opera analizzata.
Il concetto di alterità in J.P. Sartre: analisi dell'Altro in riferimento all'opera "L'Essere e il Nulla"
DALLE NOGARE, GIULIA
2021/2022
Abstract
Quello che si prospetta come compito del seguente lavoro è l’analisi dell’alterità nella filosofia esistenzialista di Jean Paul Sartre e in particolar modo per come viene affrontata all’interno dell’opera ‘L’Essere e il Nulla’. Inizialmente verranno definiti i concetti cardini della filosofia sartriana, chiarendo ad esempio le strutture fondamentali del per-sé e dell'in-sé e concentrandosi sul concetto di coscienza intenzionale. Essa ha presa sul mondo in cui è immersa, in questo mondo incontra altre coscienze, in grado a loro volta di agire nella realtà che le circonda, di compiere scelte che modificano il corso degli eventi e che inevitabilmente coinvolgono tutti. Ci si porrà il problema dell'esistenza di un altro essere cosciente, di un’altra soggettività e, di conseguenza, si tenterà di fornire delle risposte all'atteggiamento scettico che le mette in dubbio. L’approccio sartriano prevede di partire da un'esperienza quotidiana che, nel momento in cui viene vissuta, catapulta davanti all'altrui presenza, esempio di ciò è il sentimento della vergogna, grazie al quale verranno introdotte le relazioni concrete tra le coscienze. Esso viene provato in relazione ad Altri e suggerisce uno stato di esposizione in cui l'uomo viene a trovarsi poiché, per esser visto e giudicato, è necessario che occupi una posizione in un dato spazio e tempo, ovvero deve essere in possesso di un corpo, ed è proprio questo corpo che risulterà essere il primo ostacolo verso una comprensione piena di una soggettività che non è la propria. Nel corso di questo scritto si capirà che non è sufficiente affermare l'esistenza dell'Altro, ma è necessario un ulteriore passo che sarà quello di riconoscere l'Altro come una soggettività trascendentale. La pretesa di conoscere la soggettività porta con sé la conseguenza di ridurla ad essere un mero oggetto, poiché l'intenzione di conoscere implica una presa di distanza dal proprio oggetto di studio permettendo di sottoporlo ad analisi. Tale procedimento trascura un aspetto fondamentale di questo oggetto speciale ovvero la trascendentalità di cui è caratterizzato. Lo scopo di Sartre è quello di trattare dei comportamenti degli esseri umani partendo dalla coscienza che attraverso un Erlebnis, come lo sguardo e la vergogna, intuisce appunto l'altrui esistenza. L'uomo occupa un punto preciso nel mondo, e quando si scontra con Altri la prima cosa che vede è il corpo. I movimenti suggeriscono un corpo vivo, un Leib, un pieno di coscienza, una soggettività, contrariamente al Körper, corpo puramente materiale. In questa sede il corpo verrà trattato sia come corpo-per-sé, che come corpo-per-Altri che, infine, come corpo restituitomi da Altri. Le relazioni concrete con Altri, in 'L'essere e il nulla’, vengono descritte come tentativi di oggettivazione dell'Altro attraverso la sua riduzione a mera carne, la quale può diventare oscena assumendo posizioni e atteggiamenti volgari. Gli uomini, infatti, per il filosofo francese, si rapportano tra loro seguendo due atteggiamenti fondamentali, l'assimilazione e l'oggettivazione; essi a loro volta rimandano ad altri atteggiamenti concreti ponendoli in un circolo dialettico fallimentare che può volgere ora in amore, ora in odio o ancora in indifferenza, masochismo, sadismo e desiderio. Si tenterà successivamente di porre attenzione alle tematiche riguardanti la libertà, la responsabilità e l’angoscia. Per riuscire al meglio nell’intento verrà approfondito il tema della scelta come consapevolezza, in relazione a motivi e moventi in vista dei fini che ogni uomo pone nel proprio progetto di vita. Verrà infine presentata una parte critico conclusiva dove si metteranno in luce le problematiche riscontrate all’interno dell’opera analizzata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/10284