Nella comunicazione come nella narrazione sono frequenti i casi di miscommunication, ma non mancano nemmeno esempi di mittenti che manipolano volontariamente il messaggio affinché non giunga intatto al destinatario. Se da una parte gli studiosi affermano che tali errori di comunicazione svolgono una funzione propriamente comunicativa, altri affermano che vanno contro il principio di fiducia che si richiede a una comunità. Tuttavia è evidente che gli esseri umani hanno sviluppato capacità mentali in grado di riconoscere l’inaffidabilità. L’inattendibilità può manifestarsi come menzogna, sotto forma di mancanza di informazioni, oppure ancora avere a che fare con la capacità di espressione. L’inattendibilità può dunque essere riscontrata in una varietà di contesti, ma il presente elaborato analizza in dettaglio il ruolo di tale fenomeno nella narrativa e nella letteratura. Dal momento che tradizionalmente l’eventuale caratteristica di inattendibilità viene attribuita alla voce narrante, il primo capitolo del presente elaborato andrà ad analizzare tale figura. In particolare si focalizzerà l’attenzione nella sua distinzione rispetto all’autore. In seguito, nel secondo capitolo, si prenderà in esame la distinzione tra narratore omodiegetico ed eterodiegetico, e il dibattito in merito alla possibilità per un narratore eterodiegetico di essere inattendibile. Si cercherà in questo capitolo di riportare una definizione quanto più precisa possibile dell’inattendibilità in narrativa, come anche di prendere in esame a quali funzioni tale strategia può assolvere. Il terzo capitolo verterà nell’esposizione dei diversi approcci teorici che hanno dato un contributo significativo nella riflessione in merito all'inattendibilità: la maggior parte degli studiosi, specie negli ultimi decenni, propone che i vari approcci teorici vengano utilizzati in modo simbiotico nella pratica, e non mancano proposte di sintetizzare più prospettive. Il quarto capitolo invita a seguire un percorso attraverso la storia letteraria, alla ricerca delle origini e degli sviluppi del fenomeno dell’inattendibilità. Inoltre, verrà qui messa in luce la fondamentale importanza della contestualizzazione storica delle opere che vengono analizzate sotto la lente dell’inattendibilità. Si propone un esempio di uno dei primi romanzi che si caratterizzano per la presenza inattendibilità, la quale però emerge solamente in ricezioni datate almeno un secolo dopo la prima pubblicazione. Il quinto capitolo propone una rassegna di metodi sulla base dei quali valutare l’attendibilità in un testo narrativo. In particolare, verranno distinte le strategie utili al fine di individuare l’inattendibilità nella figura del narratore, oppure nella narrazione quale procedimento, e per ultimo nel testo in quanto prodotto finito. In seguito a tali distinzioni di livello primario, si tenta di restituire una sintesi dei numerosi tentativi, da parte di studiosi degli ambiti più diversi, di creare una tassonomia delle tipologie di narratori inattendibili. Il sesto e ultimo capitolo verterà invece nell’analisi di tre esempi letterari, i quali verranno analizzati dal punto di vista dell’inattendibilità, soprattutto in riferimento alla figura del narratore, ma senza tralasciare elementi contestuali e paratestuali. Il presente elaborato si pone l’obiettivo primario di mettere in luce la grande complessità della questione dell’inattendibilità. Molti elementi discussi nel presente lavoro sono infatti attualmente argomenti di dibattimenti tra gli studiosi: la vitalità della controversia evidenzia le potenzialità che una coerente teoria dell’inattendibilità potrebbe avere nell’analisi e nella riflessione narrativa e letteraria.

Il narratore inattendibile: Proposte teoriche ed esperimenti analitici

MORO, MARTINA
2021/2022

Abstract

Nella comunicazione come nella narrazione sono frequenti i casi di miscommunication, ma non mancano nemmeno esempi di mittenti che manipolano volontariamente il messaggio affinché non giunga intatto al destinatario. Se da una parte gli studiosi affermano che tali errori di comunicazione svolgono una funzione propriamente comunicativa, altri affermano che vanno contro il principio di fiducia che si richiede a una comunità. Tuttavia è evidente che gli esseri umani hanno sviluppato capacità mentali in grado di riconoscere l’inaffidabilità. L’inattendibilità può manifestarsi come menzogna, sotto forma di mancanza di informazioni, oppure ancora avere a che fare con la capacità di espressione. L’inattendibilità può dunque essere riscontrata in una varietà di contesti, ma il presente elaborato analizza in dettaglio il ruolo di tale fenomeno nella narrativa e nella letteratura. Dal momento che tradizionalmente l’eventuale caratteristica di inattendibilità viene attribuita alla voce narrante, il primo capitolo del presente elaborato andrà ad analizzare tale figura. In particolare si focalizzerà l’attenzione nella sua distinzione rispetto all’autore. In seguito, nel secondo capitolo, si prenderà in esame la distinzione tra narratore omodiegetico ed eterodiegetico, e il dibattito in merito alla possibilità per un narratore eterodiegetico di essere inattendibile. Si cercherà in questo capitolo di riportare una definizione quanto più precisa possibile dell’inattendibilità in narrativa, come anche di prendere in esame a quali funzioni tale strategia può assolvere. Il terzo capitolo verterà nell’esposizione dei diversi approcci teorici che hanno dato un contributo significativo nella riflessione in merito all'inattendibilità: la maggior parte degli studiosi, specie negli ultimi decenni, propone che i vari approcci teorici vengano utilizzati in modo simbiotico nella pratica, e non mancano proposte di sintetizzare più prospettive. Il quarto capitolo invita a seguire un percorso attraverso la storia letteraria, alla ricerca delle origini e degli sviluppi del fenomeno dell’inattendibilità. Inoltre, verrà qui messa in luce la fondamentale importanza della contestualizzazione storica delle opere che vengono analizzate sotto la lente dell’inattendibilità. Si propone un esempio di uno dei primi romanzi che si caratterizzano per la presenza inattendibilità, la quale però emerge solamente in ricezioni datate almeno un secolo dopo la prima pubblicazione. Il quinto capitolo propone una rassegna di metodi sulla base dei quali valutare l’attendibilità in un testo narrativo. In particolare, verranno distinte le strategie utili al fine di individuare l’inattendibilità nella figura del narratore, oppure nella narrazione quale procedimento, e per ultimo nel testo in quanto prodotto finito. In seguito a tali distinzioni di livello primario, si tenta di restituire una sintesi dei numerosi tentativi, da parte di studiosi degli ambiti più diversi, di creare una tassonomia delle tipologie di narratori inattendibili. Il sesto e ultimo capitolo verterà invece nell’analisi di tre esempi letterari, i quali verranno analizzati dal punto di vista dell’inattendibilità, soprattutto in riferimento alla figura del narratore, ma senza tralasciare elementi contestuali e paratestuali. Il presente elaborato si pone l’obiettivo primario di mettere in luce la grande complessità della questione dell’inattendibilità. Molti elementi discussi nel presente lavoro sono infatti attualmente argomenti di dibattimenti tra gli studiosi: la vitalità della controversia evidenzia le potenzialità che una coerente teoria dell’inattendibilità potrebbe avere nell’analisi e nella riflessione narrativa e letteraria.
2021
Unreliable Narrator: Theoretical Proposals and Analytic Experiments
inattendibilità
narratore
narratologia
approccio cognitivo
approccio retorico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/10323