Nelle società occidentali, governate per lo più dal capitalismo e dall’individualismo e che pongono molta enfasi sull’autonomia della vita individuale, si evidenzia che l’atteggiamento più diffuso, nei confronti di coloro che non rispettano le aspettative normative, è spesso di ripugnanza e paura. Le persone che hanno una diversità, quando essa è evidente o quando viene svelata, si ritrovano in una condizione tale per cui non sono totalmente integrate ed accettate all’interno della società, anzi spesso vengono trasformate in capri espiatori, perseguitate e stigmatizzate. Questa tesi nasce con l’obiettivo di rispondere a dei quesiti che sono scaturiti grazie a delle esperienze personali che mi hanno permesso di entrare direttamente in contatto con questa realtà. Tali domande alle quali si è provato a dar risposta sono: Come avviene la costruzione del capro espiatorio? Quali sono le dinamiche sociali che sottendono la stigmatizzazione? Le persone che commettono atti persecutori sono “cattive”? Dall’analisi della letteratura scientifica esistente, viene inizialmente illustrato come avviene la costruzione del capro espiatorio, e cosa accade quando tale persona viene esclusa dalla piena accettazione sociale. Successivamente le analisi si sono incentrate sulle dinamiche psicosociali della persecuzione con maggiore attenzione ai fenomeni del bullismo, cyberbullismo e mobbing. Da queste analisi è emerso che ogni fenomeno è relazionale e che non esistono persone “cattive” ma esistono pratiche. Ed ogni pratica, compresa quella della persecuzione e della stigmatizzazione, va considerata nella sua complessità, in quanto sono comportamenti sociali a loro volta influenzati dal contesto sociale, ma anche dalle dinamiche relazionali di gruppo e intergruppi, dalla cultura, dalle interazioni all’interno della famiglia e dalle norme sociali condivise. Infine, l’elaborato si conclude con un’ulteriore analisi delle conseguenze della stigmatizzazione all’interno delle pubbliche istituzioni e con delle considerazioni personali sull’importanza dell’inclusione, in quanto il processo di stigmatizzazione non è duale, bensì riguarda l’intera collettività.

LA DANZA DELLA STIGMATIZZAZIONE. La costruzione del capro espiatorio all'interno della società

AZZENA, ELISABETTA
2021/2022

Abstract

Nelle società occidentali, governate per lo più dal capitalismo e dall’individualismo e che pongono molta enfasi sull’autonomia della vita individuale, si evidenzia che l’atteggiamento più diffuso, nei confronti di coloro che non rispettano le aspettative normative, è spesso di ripugnanza e paura. Le persone che hanno una diversità, quando essa è evidente o quando viene svelata, si ritrovano in una condizione tale per cui non sono totalmente integrate ed accettate all’interno della società, anzi spesso vengono trasformate in capri espiatori, perseguitate e stigmatizzate. Questa tesi nasce con l’obiettivo di rispondere a dei quesiti che sono scaturiti grazie a delle esperienze personali che mi hanno permesso di entrare direttamente in contatto con questa realtà. Tali domande alle quali si è provato a dar risposta sono: Come avviene la costruzione del capro espiatorio? Quali sono le dinamiche sociali che sottendono la stigmatizzazione? Le persone che commettono atti persecutori sono “cattive”? Dall’analisi della letteratura scientifica esistente, viene inizialmente illustrato come avviene la costruzione del capro espiatorio, e cosa accade quando tale persona viene esclusa dalla piena accettazione sociale. Successivamente le analisi si sono incentrate sulle dinamiche psicosociali della persecuzione con maggiore attenzione ai fenomeni del bullismo, cyberbullismo e mobbing. Da queste analisi è emerso che ogni fenomeno è relazionale e che non esistono persone “cattive” ma esistono pratiche. Ed ogni pratica, compresa quella della persecuzione e della stigmatizzazione, va considerata nella sua complessità, in quanto sono comportamenti sociali a loro volta influenzati dal contesto sociale, ma anche dalle dinamiche relazionali di gruppo e intergruppi, dalla cultura, dalle interazioni all’interno della famiglia e dalle norme sociali condivise. Infine, l’elaborato si conclude con un’ulteriore analisi delle conseguenze della stigmatizzazione all’interno delle pubbliche istituzioni e con delle considerazioni personali sull’importanza dell’inclusione, in quanto il processo di stigmatizzazione non è duale, bensì riguarda l’intera collettività.
2021
THE DANCE OF STIGMATIZATION. The construction of the scapegoat within society
capro espiatorio
stigmatizzazione
diversità
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