Questa tesi nasce dalla lettura pedagogica del pensiero di Enzo Paci, filosofo esponente delle correnti dell’esistenzialismo, del relazionismo e della fenomenologia nell’Italia post-bellica. Professore di Filosofia Teoretica all’Università Statale di Milano, incantava studenti provenienti da diversi dipartimenti e facoltà grazie alla sua poliedricità e grazie alla volontà di non tenere mai separati i vari ambiti della conoscenza umana. Durante la lettura di alcune sue opere, affrontate più avanti in questa tesi, non potevo non trovare continue affinità con la pedagogia e l’educazione. Come si può evincere dal titolo scelto per questo lavoro, Paci considerava innanzi tutto l’individuo come un compito da assolvere e non come una sostanza in sé già compiuta. Per il filosofo, l’educazione rappresenta un bisogno e una necessità essenziale di ogni essere umano per far tacere i senso di mancanza e di incompiutezza del quotidiano, di perseguire l’esistenza che si fa forma, che continuamente si trascende verso il proprio compito, o telos. Partendo dalla condizione di negatività e di irreversibilità, la quale caratterizza ogni essere umano gettato nell’inesorabile scorrere del tempo, egli può scegliere. Può scegliere di sopravvivere passivamente alla vita e sottostare alla deiezione, che il filosofo chiama barbarie, oppure può scegliere di vivere autenticamente la propria esistenza. Il scegliere di vivere, inizia con il ripresentificare la propria condizione passata, disoccultarne il significato da temps perdu a temps retrouvé. Riconsiderando poi il presente come il momento per agire verso un futuro intenzionato, ricercando incessantemente il proprio progetto esistenziale, riscoprendo sempre e ancora nuovi modi di vedere e di sentire il mondo e le relazioni che continuamente lo attraversano, in altre parole: aprendosi al possibile. La filosofia di Paci diventa quindi un educarsi alla temporalità – che sia essa passata, presente, futura – ed educarsi all’esistenza progettante, quindi al divenire e al trascendersi continuamente. Da questa considerazione dell’individuo, ne deriva una nuova pedagogia in netta contrapposizione con i sistemi educativi vigenti: l’individuo è considerato sempre una persona, degna di riscattarsi dalla deiezione e di prendere forma nel suo progetto esistenziale. Un soggetto educato al divenire se stesso e non istruito a o per qualcos’altro. E’ un soggetto considerato sempre in relazione con l’altro e con il mondo, senza i quali non diverrebbe mai ciò che è. La fenomenologia relazionistica di Paci ispira dunque una pedagogia che non considera l’atto educativo come una formula standardizzata e ripetibile su ogni oggetto, non un mero addestramento di individui alla mercé della performatività e della competitività. Questa filosofia è per una pedagogia libera che continuamente si epochizza, ripensando il proprio senso e significato. Grazie alla riconsiderazione del concetto di Lebenswelt come orizzonte di ogni processo educativo, la pedagogia non solo origina ogni suo intervento da esso, ma anche lo destina. Il progetto di divenire del soggetto e il progetto del divenire del mondo sono infatti profondamente legati. L’intervento educativo, dunque, non dovrebbe soffermarsi e agire unicamente sulla condizione socio-economica dell’educando considerandole totalizzanti, ma piuttosto operare sulla sua situazione esistenziale partendo da quelle stesse condizioni per una presa di coscienza. La filosofia relazionistica è essenzialmente educativa, in quanto tenta di rispondere al problema dell’uomo, il quale si trova in una società liquida caratterizzata da una profonda crisi di senso.

L'INDIVIDUO COME COMPITO DA ASSOLVERE - Una lettura pedagogica del pensiero di Enzo Paci

DALLA POZZA, GEMMA
2021/2022

Abstract

Questa tesi nasce dalla lettura pedagogica del pensiero di Enzo Paci, filosofo esponente delle correnti dell’esistenzialismo, del relazionismo e della fenomenologia nell’Italia post-bellica. Professore di Filosofia Teoretica all’Università Statale di Milano, incantava studenti provenienti da diversi dipartimenti e facoltà grazie alla sua poliedricità e grazie alla volontà di non tenere mai separati i vari ambiti della conoscenza umana. Durante la lettura di alcune sue opere, affrontate più avanti in questa tesi, non potevo non trovare continue affinità con la pedagogia e l’educazione. Come si può evincere dal titolo scelto per questo lavoro, Paci considerava innanzi tutto l’individuo come un compito da assolvere e non come una sostanza in sé già compiuta. Per il filosofo, l’educazione rappresenta un bisogno e una necessità essenziale di ogni essere umano per far tacere i senso di mancanza e di incompiutezza del quotidiano, di perseguire l’esistenza che si fa forma, che continuamente si trascende verso il proprio compito, o telos. Partendo dalla condizione di negatività e di irreversibilità, la quale caratterizza ogni essere umano gettato nell’inesorabile scorrere del tempo, egli può scegliere. Può scegliere di sopravvivere passivamente alla vita e sottostare alla deiezione, che il filosofo chiama barbarie, oppure può scegliere di vivere autenticamente la propria esistenza. Il scegliere di vivere, inizia con il ripresentificare la propria condizione passata, disoccultarne il significato da temps perdu a temps retrouvé. Riconsiderando poi il presente come il momento per agire verso un futuro intenzionato, ricercando incessantemente il proprio progetto esistenziale, riscoprendo sempre e ancora nuovi modi di vedere e di sentire il mondo e le relazioni che continuamente lo attraversano, in altre parole: aprendosi al possibile. La filosofia di Paci diventa quindi un educarsi alla temporalità – che sia essa passata, presente, futura – ed educarsi all’esistenza progettante, quindi al divenire e al trascendersi continuamente. Da questa considerazione dell’individuo, ne deriva una nuova pedagogia in netta contrapposizione con i sistemi educativi vigenti: l’individuo è considerato sempre una persona, degna di riscattarsi dalla deiezione e di prendere forma nel suo progetto esistenziale. Un soggetto educato al divenire se stesso e non istruito a o per qualcos’altro. E’ un soggetto considerato sempre in relazione con l’altro e con il mondo, senza i quali non diverrebbe mai ciò che è. La fenomenologia relazionistica di Paci ispira dunque una pedagogia che non considera l’atto educativo come una formula standardizzata e ripetibile su ogni oggetto, non un mero addestramento di individui alla mercé della performatività e della competitività. Questa filosofia è per una pedagogia libera che continuamente si epochizza, ripensando il proprio senso e significato. Grazie alla riconsiderazione del concetto di Lebenswelt come orizzonte di ogni processo educativo, la pedagogia non solo origina ogni suo intervento da esso, ma anche lo destina. Il progetto di divenire del soggetto e il progetto del divenire del mondo sono infatti profondamente legati. L’intervento educativo, dunque, non dovrebbe soffermarsi e agire unicamente sulla condizione socio-economica dell’educando considerandole totalizzanti, ma piuttosto operare sulla sua situazione esistenziale partendo da quelle stesse condizioni per una presa di coscienza. La filosofia relazionistica è essenzialmente educativa, in quanto tenta di rispondere al problema dell’uomo, il quale si trova in una società liquida caratterizzata da una profonda crisi di senso.
2021
THE INDIVIDUAL AS A TASK TO FULFILL - A pedagogical reading of Enzo Paci's thought
EnzoPaci
Esistenzialismo
Fenomenologia
Relazionismo
Pedagogia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11039