La pratica riflessiva come core competence delle professioni sanitarie: una revisione della letteratura per una proposta operativa

All’interno del comparto sanitario sta emergendo sempre più il bisogno di vedere nelle professioni che la definiscono non solo la traduzione dalla mera “tecnè”, ovvero il saper fare tecnico, ma anche della cosiddetta “praxi”, che richiama ad un valore morale dell’agire del professionista sanitario (De Mennato & Pennacchini, 2015). Per fare ciò, diventa necessario recuperare un’epistemologia della pratica riflessiva che sia in grado di svincolare l’attività degli operatori da semplici schemi operativi e da strumenti di esercizio (SIPEM, 2014). Quello di cui si sostanzia questo nuovo modo di fare fronte al proprio agire professionale evidenzia a sua volta un nuovo elemento rilevante, quello delle competenze, e, nella fattispecie, delle core competence. Tuttavia, la letteratura del settore non sembra procedere all’unisono rispetto alla definizione di quante e quali siano queste competenze, rimanendo bloccata anche nella ricerca del collegamento tra la definizione della pratica riflessiva nel contesto sanitario e la sua effettiva realizzazione. Ne deriva una difficoltà a canalizzare nella competenza sanitaria questo nuovo modo dell’agire professionale. Il seguente documento analizza il costrutto core competence, declinandolo anche al contesto sanitario. Vengono aggiunti brevi incisi sulle competenze culturali ed emotive e successivamente viene illustrata la pratica riflessiva, partendo dagli autori che più si sono interessati al tema per arrivare ad una sua riformulazione nel comparto dei servizi rivolti alla salute. Alla disamina della letteratura circa il costrutto della pratica riflessiva nel contesto precedentemente presentato, segue una proposta formativa calata sulla realtà di un’equipe multidisciplinare che si occupa della cura dell’asma infantile. Tale proposta basa i suoi strumenti, i suoi metodi e le sue strategie su due capisaldi della proposta operativa: l’Educazione in Medicina e l’Andragogia.