L'artista come costruttore di fatti. Bruno Latour e il sistema dell'arte contemporanea.

Who is the artist and what is his role in the contemporary art system? The question is extremely wide and has been addressed by many great thinkers. The perspective that we want to propose in this thesis is the one that the sociologist and philosopher Bruno Latour sets out in "Science in Action", a text in which he analyses the figure of the scientist and the network in which he is inserted. This vision is part of a broader context that rejects the modern conception of the opposition between subject and object and reasons from the hybrids that are placed between the poles of Nature and Culture. The attempt is precisely to accept the assumptions of Latour's thought and apply the same mechanisms to the world of art. The artist, then, can no longer be considered a solitary genius, but appears to be part of a larger collective system. This means that 'art' is not simply the production of a work, but also its genesis, its promotion, its sale, its conceptual contextualisation, etc. Moreover, the work is not only the result of an illumination, but also the outcome of a long process of accumulation and stratification of information, which is both personal (the individual experience of the artist) and collective (the cultural and social capital that each person has). This is where the comparison between the scientist and the artist emerges: both " build " facts, works, culture, knowledge, but not as strong and autonomous subjects, but as cogs in a machine or nodes in a network.

Chi è l'artista e che ruolo ha nel sistema dell'arte contemporaneo? La questione è estremamente vasta ed è stata affrontata da molti grandi pensatori. La prospettiva che si vuole proporre in questa tesi è quella che il sociologo e filosofo Bruno Latour espone in "La scienza in azione", testo in cui viene analizzata la figura dello scienziato e la rete in cui è inserita. Questa visione si colloca in un più ampio contesto che rifiuta la concezione moderna della contrapposizione tra soggetto e oggetto e ragiona a partire dagli ibridi che sono posti tra i poli di Natura e Cultura. Il tentativo è propriamente quello di accogliere i presupposti del pensiero di Latour e di applicare gli stessi meccanismi al mondo dell'arte. L'artista, allora, non può più essere considerato come un genio solitario, ma appare inserito in sistema collettivo più ampio. Questo significa che l' "arte" non è semplicemente la produzione di un'opera, ma anche la sua genesi, la sua promozione, la sua vendita, la sua contestualizzazione concettuale, ecc. Inoltre, l'opera non è solamente il frutto di una illuminazione, ma è l'esito di un lungo processo di accumulazione e stratificazione di informazioni che è sia di tipo personale (il vissuto individuale dell'artista) sia di tipo collettivo (il capitale culturale e sociale che ciascuno ha). Ecco allora che emerge il paragone tra lo scienziato e l'artista: entrambi "costruiscono" fatti, opere, cultura, conoscenza, ma non come soggetti forti e autonomi, bensì come ingranaggi di una macchina o nodi di una rete.