La presente ricerca è volta ad analizzare ed approfondire, in una chiave di lettura prettamente hegeliana, quanto Aristotele affronti nel libro Λ della Metafisica. L’intento generale è quello di fornire un’attenta indagine storico-filosofica sullo scritto aristotelico, mantenendo un legame con la tradizione esegetica antica, richiamando dunque, in alcune parti, i commenti di Alessandro di Afrodisia e dello pseudo Alessandro, soffermandosi, in ultima istanza, sulla particolare posizione che Hegel ha assunto in merito alla struttura dell’universo aristotelico, riflettendo sui punti di unione e disgiunzione. Uno dei concetti fondamentali affrontati nel libro Λ della Metafisica è quello di movimento, il quale viene posto in relazione con la concezione del dio aristotelico inteso come pensiero di pensiero. Pur mantenendo la propria immobilità, il primo motore immobile è in un certo qual modo chiamato a rendere conto del movimento di tutto ciò che gli è sottoposto: dal cielo delle stelle fisse al mondo sublunare. Il motore immobile, venendo descritto dallo Stagirita come pensiero di pensiero mantiene in sé stesso l’attività per eccellenza, ovvero il pensare, che fungerà da chiave di volta per comprendere quello che, secondo Hegel, è il compimento della filosofia ovvero l’idea assoluta.La mia intenzione non è, dunque, quella di proporre una nuova lettura del testo aristotelico mediante le parole di Hegel, bensì quella di analizzare le righe aristoteliche sulla scorta di un’interpretazione che da Alessandro di Afrodisia ad Hegel muta quasi radicalmente di prospettiva. L’inizio della ricerca è individuato attorno al fatto che il soggetto del libro Λ non sia il motore immobile ma la costituzione dell’universo, dove il motore immobile si dà come energia unitaria che imprime il movimento al resto del mondo. Quello che si comprende, grazie all’esegesi hegeliana, è il fatto che la teoria aristotelica non si prospetti come piramidale bensì come circolare: in altre parole, la dottrina di Aristotele, che vede il suo proprio compimento in quella del motore immobile, si struttura come cooperazione circolare in cui ogni elemento sta al proprio posto. È proprio questo ordine sistematico a restituire l’immagine di un mondo che si basa su determinati principi e meccanismi.

Hegel e l'universo nel libro Lambda della Metafisica di Aristotele: dalla fisica alla metafisica

TAMIAZZO, GRETA
2021/2022

Abstract

La presente ricerca è volta ad analizzare ed approfondire, in una chiave di lettura prettamente hegeliana, quanto Aristotele affronti nel libro Λ della Metafisica. L’intento generale è quello di fornire un’attenta indagine storico-filosofica sullo scritto aristotelico, mantenendo un legame con la tradizione esegetica antica, richiamando dunque, in alcune parti, i commenti di Alessandro di Afrodisia e dello pseudo Alessandro, soffermandosi, in ultima istanza, sulla particolare posizione che Hegel ha assunto in merito alla struttura dell’universo aristotelico, riflettendo sui punti di unione e disgiunzione. Uno dei concetti fondamentali affrontati nel libro Λ della Metafisica è quello di movimento, il quale viene posto in relazione con la concezione del dio aristotelico inteso come pensiero di pensiero. Pur mantenendo la propria immobilità, il primo motore immobile è in un certo qual modo chiamato a rendere conto del movimento di tutto ciò che gli è sottoposto: dal cielo delle stelle fisse al mondo sublunare. Il motore immobile, venendo descritto dallo Stagirita come pensiero di pensiero mantiene in sé stesso l’attività per eccellenza, ovvero il pensare, che fungerà da chiave di volta per comprendere quello che, secondo Hegel, è il compimento della filosofia ovvero l’idea assoluta.La mia intenzione non è, dunque, quella di proporre una nuova lettura del testo aristotelico mediante le parole di Hegel, bensì quella di analizzare le righe aristoteliche sulla scorta di un’interpretazione che da Alessandro di Afrodisia ad Hegel muta quasi radicalmente di prospettiva. L’inizio della ricerca è individuato attorno al fatto che il soggetto del libro Λ non sia il motore immobile ma la costituzione dell’universo, dove il motore immobile si dà come energia unitaria che imprime il movimento al resto del mondo. Quello che si comprende, grazie all’esegesi hegeliana, è il fatto che la teoria aristotelica non si prospetti come piramidale bensì come circolare: in altre parole, la dottrina di Aristotele, che vede il suo proprio compimento in quella del motore immobile, si struttura come cooperazione circolare in cui ogni elemento sta al proprio posto. È proprio questo ordine sistematico a restituire l’immagine di un mondo che si basa su determinati principi e meccanismi.
2021
Hegel and the Universe in Book Lambda of Aristotle's Metaphysics: from Physics to Metaphysics
Aristotele
Hegel
Metafisica Lambda
Universo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11091