Nel marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lo stato di pandemia a seguito della diffusione di un nuovo virus ad elevata contagiosità denominato SARS-CoV-2. Nella maggior parte dei casi l’infezione virale si manifesta in forma asintomatica o con sintomi simil-influenzali, ma in alcuni individui può evolvere in maniera severa causando anche la morte. Per contenere la diffusione del virus e la situazione pandemica è necessario diagnosticare precocemente e isolare gli individui che contraggono l’infezione. Inoltre individuare anticipatamente i soggetti più a rischio di sviluppare la malattia in maniera grave consentirebbe di orientare la scelta della terapia nelle prime fasi dell’infezione, permettendo sia di evitare le complicazioni associate a COVID-19 che di allentare le pressioni sulle strutture ospedaliere. In questo studio sono stati ricercati possibili biomarcatori prognostici della severità della malattia a partire da campioni salivari raccolti da soggetti affetti da COVID-19. A questo scopo 20 campioni prelevati da controlli negativi, 19 campioni prelevati da soggetti positivi asintomatici o paucisintomatici e 16 campioni prelevati da soggetti positivi con sintomatologia grave sono stati raggruppati in pool e sottoposti a un’analisi proteomica, in cui il peptidoma è stato studiato mediante un esperimento di tipo label-free, mentre si è seguito un approccio di labeling chimico per valutare il proteoma. I dati ottenuti sono poi stati validati sui singoli campioni utilizzando la tecnica di proteomica quantitativa mirata SRM su un set di proteine selezionate. Dallo studio sono emerse alcune proteine, che potrebbero potenzialmente discriminare, a partire da tamponi salivari, un’eventuale progressione severa di COVID-19.
Analisi proteomica di campioni salivari di pazienti affetti da Covid-19
FURLAN, SERENA
2021/2022
Abstract
Nel marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lo stato di pandemia a seguito della diffusione di un nuovo virus ad elevata contagiosità denominato SARS-CoV-2. Nella maggior parte dei casi l’infezione virale si manifesta in forma asintomatica o con sintomi simil-influenzali, ma in alcuni individui può evolvere in maniera severa causando anche la morte. Per contenere la diffusione del virus e la situazione pandemica è necessario diagnosticare precocemente e isolare gli individui che contraggono l’infezione. Inoltre individuare anticipatamente i soggetti più a rischio di sviluppare la malattia in maniera grave consentirebbe di orientare la scelta della terapia nelle prime fasi dell’infezione, permettendo sia di evitare le complicazioni associate a COVID-19 che di allentare le pressioni sulle strutture ospedaliere. In questo studio sono stati ricercati possibili biomarcatori prognostici della severità della malattia a partire da campioni salivari raccolti da soggetti affetti da COVID-19. A questo scopo 20 campioni prelevati da controlli negativi, 19 campioni prelevati da soggetti positivi asintomatici o paucisintomatici e 16 campioni prelevati da soggetti positivi con sintomatologia grave sono stati raggruppati in pool e sottoposti a un’analisi proteomica, in cui il peptidoma è stato studiato mediante un esperimento di tipo label-free, mentre si è seguito un approccio di labeling chimico per valutare il proteoma. I dati ottenuti sono poi stati validati sui singoli campioni utilizzando la tecnica di proteomica quantitativa mirata SRM su un set di proteine selezionate. Dallo studio sono emerse alcune proteine, che potrebbero potenzialmente discriminare, a partire da tamponi salivari, un’eventuale progressione severa di COVID-19.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11466