La storia linguistica della Penisola Iberica è tanto affascinante quanto complessa. L’epoca preromana vede l’insediamento di diverse popolazioni, Indo-Europee e non. La scarsità di fonti scritte della maggior parte di queste lingue permette di ricavare solo una quantità limitata di informazioni sulla storia e la cultura di queste civiltà. Questo lavoro si focalizza sull’analisi del Lusitano, una lingua Indo-Europea occidentale parlata da popolazioni preromane stanziate tra l’area più centrale del Portogallo e la zona più occidentale della Spagna, corrispondente all’attuale regione dell’Estremadura. Il Lusitano non conobbe l’uso della scrittura fino all’epoca della colonizzazione romana, perciò le uniche iscrizioni esistenti sono scritte in alfabeto latino e non coprono la fase più arcaica della storia di questa civiltà. Per questo motivo, la classificazione linguistica del Lusitano è sempre stata materia di dibattito. Tra le teorie proposte, ce ne sono due che spiccano: l’ipotesi che il Lusitano sia una lingua celtica e quella che sia una lingua italica. La prima teoria, sostenuta, tra gli altri, da Untermann, ipotizza che il Lusitano, così come tutte le altre lingue Indo-Europee parlate nell’antica Penisola Iberica, siano celtiche. Questa ipotesi si appoggia soprattutto alle somiglianze tra alcuni toponimi, antroponimi e teonimi riscontrati in Celtiberico e in Lusitano. La seconda teoria, sostenuta soprattutto da Prósper, ipotizza che le popolazioni Indo-Europee che invasero la Penisola Iberica per la prima volta potessero essere non soltanto celtiche, ma anche appartenenti ad altre famiglie linguistiche. Il lusitano, secondo questa ipotesi, sarebbe una lingua di origine Italica, poiché presenta fenomeni fonetici, morfologici e lessicali simili a quelli riscontrati in lingue come il latino o l’antico umbro. Inoltre, l’analisi delle iscrizioni lusitane rivela interessanti paralleli tra i sacrifici animali multipli eseguiti dai lusitani e quelli compiuti dalle popolazioni italiche. Il fine ultimo di questo studio è appoggiare l’ipotesi che il lusitano sia una lingua di origine italica. Per fare ciò, verranno messi a confronto testi italici e iscrizioni lusitane, per cercare somiglianze a livello linguistico e culturale. La tesi si aprirà con un capitolo introduttivo, che presenterà la teoria trifunzionale, elaborata da Georges Dumézil intorno alla metà del XX secolo, e che fornirà gli strumenti adeguati per affrontare un’analisi comparatistica all’interno del mondo indo-europeo. Il secondo capitolo sarà invece dedicato all’analisi del sacrificio animale nelle popolazioni indo-europee occidentali, focalizzandosi prevalentemente sulle popolazioni italiche. Le quattro sezioni tratteranno, rispettivamente: della suovetaurilia, un sacrificio multiplo praticato a Roma; dei sacrifici animali multipli descritti nelle Tavole Iguvine, il più importante documento scritto riguardante la civiltà umbra; il sacrificio animale e la concezione della religione presso i popoli celtici, che sembrano praticare spesso il sacrificio animale singolo ma non quello multiplo; lo studio di resti zoo-archeologici e il rapporto conflittuale che può a venire a crearsi dal confronto con altri tipi di fonti utili alo studio del sacrificio animale. Il terzo capitolo sarà incentrato sull’analisi linguistica e culturale di tre iscrizioni lusitane, il cui contenuto sarà confrontato con quello dei documenti analizzati nei capitoli precedenti, per ricercare parallelismi e somiglianze tra Lusitano e lingue italiche. La tesi si chiuderà con una riflessione personale che comprenderà tutti i temi affrontati nei capitoli precedenti.

Lusitanian inscriptions and their Italic parallels: a study on multiple animal sacrifice

DE MARCO, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

La storia linguistica della Penisola Iberica è tanto affascinante quanto complessa. L’epoca preromana vede l’insediamento di diverse popolazioni, Indo-Europee e non. La scarsità di fonti scritte della maggior parte di queste lingue permette di ricavare solo una quantità limitata di informazioni sulla storia e la cultura di queste civiltà. Questo lavoro si focalizza sull’analisi del Lusitano, una lingua Indo-Europea occidentale parlata da popolazioni preromane stanziate tra l’area più centrale del Portogallo e la zona più occidentale della Spagna, corrispondente all’attuale regione dell’Estremadura. Il Lusitano non conobbe l’uso della scrittura fino all’epoca della colonizzazione romana, perciò le uniche iscrizioni esistenti sono scritte in alfabeto latino e non coprono la fase più arcaica della storia di questa civiltà. Per questo motivo, la classificazione linguistica del Lusitano è sempre stata materia di dibattito. Tra le teorie proposte, ce ne sono due che spiccano: l’ipotesi che il Lusitano sia una lingua celtica e quella che sia una lingua italica. La prima teoria, sostenuta, tra gli altri, da Untermann, ipotizza che il Lusitano, così come tutte le altre lingue Indo-Europee parlate nell’antica Penisola Iberica, siano celtiche. Questa ipotesi si appoggia soprattutto alle somiglianze tra alcuni toponimi, antroponimi e teonimi riscontrati in Celtiberico e in Lusitano. La seconda teoria, sostenuta soprattutto da Prósper, ipotizza che le popolazioni Indo-Europee che invasero la Penisola Iberica per la prima volta potessero essere non soltanto celtiche, ma anche appartenenti ad altre famiglie linguistiche. Il lusitano, secondo questa ipotesi, sarebbe una lingua di origine Italica, poiché presenta fenomeni fonetici, morfologici e lessicali simili a quelli riscontrati in lingue come il latino o l’antico umbro. Inoltre, l’analisi delle iscrizioni lusitane rivela interessanti paralleli tra i sacrifici animali multipli eseguiti dai lusitani e quelli compiuti dalle popolazioni italiche. Il fine ultimo di questo studio è appoggiare l’ipotesi che il lusitano sia una lingua di origine italica. Per fare ciò, verranno messi a confronto testi italici e iscrizioni lusitane, per cercare somiglianze a livello linguistico e culturale. La tesi si aprirà con un capitolo introduttivo, che presenterà la teoria trifunzionale, elaborata da Georges Dumézil intorno alla metà del XX secolo, e che fornirà gli strumenti adeguati per affrontare un’analisi comparatistica all’interno del mondo indo-europeo. Il secondo capitolo sarà invece dedicato all’analisi del sacrificio animale nelle popolazioni indo-europee occidentali, focalizzandosi prevalentemente sulle popolazioni italiche. Le quattro sezioni tratteranno, rispettivamente: della suovetaurilia, un sacrificio multiplo praticato a Roma; dei sacrifici animali multipli descritti nelle Tavole Iguvine, il più importante documento scritto riguardante la civiltà umbra; il sacrificio animale e la concezione della religione presso i popoli celtici, che sembrano praticare spesso il sacrificio animale singolo ma non quello multiplo; lo studio di resti zoo-archeologici e il rapporto conflittuale che può a venire a crearsi dal confronto con altri tipi di fonti utili alo studio del sacrificio animale. Il terzo capitolo sarà incentrato sull’analisi linguistica e culturale di tre iscrizioni lusitane, il cui contenuto sarà confrontato con quello dei documenti analizzati nei capitoli precedenti, per ricercare parallelismi e somiglianze tra Lusitano e lingue italiche. La tesi si chiuderà con una riflessione personale che comprenderà tutti i temi affrontati nei capitoli precedenti.
2021
Lusitanian inscriptions and their Italic parallels: a study on multiple animal sacrifice
Lusitan
Animal sacrifice
Italic languages
Lusitan inscriptions
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11634