I dati presenti in letteratura, in accordo con la Consensus Conference (2019) sui Disturbi Primari del Linguaggio (DPL), identificano il fallimento nei compiti di ripetizione di parole e non parole e l’incapacità nella produzione dei pronomi clitici oggetto diretto di terza persona due validi marker per l’individuazione del disturbo. Gli studi fino ad ora effettuati prendono in considerazione solo bambini con diagnosi di DPL caratterizzati da profili linguistici disomogenei. Nessuno di questi si focalizza su una particolare fragilità del profilo linguistico, come il deficit fonetico-fonologico. Si riscontra inoltre l’assenza di lavori italiani che analizzano la capacità di comprensione dei clitici oggetto diretto. Il presente lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di studiare una popolazione di 15 soggetti di età compresa tra i 3 e i 6 anni con DPL, differenziando le prestazioni dei bambini che hanno riscontrato un deficit solo sul versante fonetico-fonologico da soggetti con difficoltà anche sul versante recettivo del linguaggio. Le prestazioni del campione sperimentale vengono confrontate con un gruppo di controllo di 15 soggetti a sviluppo del linguaggio tipico di pari età. Al fine di studiare la capacità di comprensione dei clitici oggetto diretto, è stato creato un esperimento, ispirato al lavoro di Grüter (2005), utilizzando verbi che ammettono una forma transitiva ed una intransitiva. Ad ogni soggetto sono state effettuate prove che ne valutano il quoziente intellettivo, la competenza morfosintattica, la capacità di ripetizione di parole e non parole e di produzione dei pronomi clitici oggetto diretto. I risultati hanno permesso di evidenziare come il campione di bambini con disturbo fonetico-fonologico abbia ottenuto prestazioni sotto la media nei compiti di ripetizione di parole e non parole, ma buoni risultati al compito di comprensione dei clitici. Questa sembra essere un’ulteriore prova a sfavore della “Surface hypothesis” di Leonard (1998) secondo cui l'acquisizione dei clitici dipende da un aspetto di carattere fonologico-prosodico. I bambini con deficit anche nella componente recettiva del linguaggio hanno ottenuto prestazioni al di sotto della media nella comprensione del clitico oggetto diretto oltre che nella produzione di questo elemento. I risultati nella prova di elicitazione dei clitici di Arosio et al. (2014) ha messo in luce come la maggior parte dei soggetti con deficit fonetico-fonologico sia riuscita a produrre il clitico oggetto diretto in un numero elevato di occasioni. Tutti i soggetti con difficoltà nella comprensione grammaticale del linguaggio hanno invece fallito in questo compito. Questa sembra essere un’ulteriore prova a sostegno dell’idea secondo la quale la difficoltà dei soggetti di produzione dei clitici oggetto diretto derivi dalla loro complessità sintattica e morfosintattica.
Comprensione e produzione dei clitici oggetto diretto in italiano: uno studio su bambini con disturbo fonetico-fonologico
MILAN, MARIA
2021/2022
Abstract
I dati presenti in letteratura, in accordo con la Consensus Conference (2019) sui Disturbi Primari del Linguaggio (DPL), identificano il fallimento nei compiti di ripetizione di parole e non parole e l’incapacità nella produzione dei pronomi clitici oggetto diretto di terza persona due validi marker per l’individuazione del disturbo. Gli studi fino ad ora effettuati prendono in considerazione solo bambini con diagnosi di DPL caratterizzati da profili linguistici disomogenei. Nessuno di questi si focalizza su una particolare fragilità del profilo linguistico, come il deficit fonetico-fonologico. Si riscontra inoltre l’assenza di lavori italiani che analizzano la capacità di comprensione dei clitici oggetto diretto. Il presente lavoro di tesi si pone come obiettivo quello di studiare una popolazione di 15 soggetti di età compresa tra i 3 e i 6 anni con DPL, differenziando le prestazioni dei bambini che hanno riscontrato un deficit solo sul versante fonetico-fonologico da soggetti con difficoltà anche sul versante recettivo del linguaggio. Le prestazioni del campione sperimentale vengono confrontate con un gruppo di controllo di 15 soggetti a sviluppo del linguaggio tipico di pari età. Al fine di studiare la capacità di comprensione dei clitici oggetto diretto, è stato creato un esperimento, ispirato al lavoro di Grüter (2005), utilizzando verbi che ammettono una forma transitiva ed una intransitiva. Ad ogni soggetto sono state effettuate prove che ne valutano il quoziente intellettivo, la competenza morfosintattica, la capacità di ripetizione di parole e non parole e di produzione dei pronomi clitici oggetto diretto. I risultati hanno permesso di evidenziare come il campione di bambini con disturbo fonetico-fonologico abbia ottenuto prestazioni sotto la media nei compiti di ripetizione di parole e non parole, ma buoni risultati al compito di comprensione dei clitici. Questa sembra essere un’ulteriore prova a sfavore della “Surface hypothesis” di Leonard (1998) secondo cui l'acquisizione dei clitici dipende da un aspetto di carattere fonologico-prosodico. I bambini con deficit anche nella componente recettiva del linguaggio hanno ottenuto prestazioni al di sotto della media nella comprensione del clitico oggetto diretto oltre che nella produzione di questo elemento. I risultati nella prova di elicitazione dei clitici di Arosio et al. (2014) ha messo in luce come la maggior parte dei soggetti con deficit fonetico-fonologico sia riuscita a produrre il clitico oggetto diretto in un numero elevato di occasioni. Tutti i soggetti con difficoltà nella comprensione grammaticale del linguaggio hanno invece fallito in questo compito. Questa sembra essere un’ulteriore prova a sostegno dell’idea secondo la quale la difficoltà dei soggetti di produzione dei clitici oggetto diretto derivi dalla loro complessità sintattica e morfosintattica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11647