Il romanzo antico francese di Floris et Lyriopé, della seconda metà del XIII secolo e scritto presumibilmente da Robert de Blois, nonostante la modesta estensione desta particolare interesse sin dai versi esordiali: in poco più di 1.700 versi sono infatti narrate le vicende relative alla storia dei genitori di Narciso e le vicissitudini circa la disperata sorte che tocca a quest'ultimo una volta giunto alla fonte fatale che segnerà il suo tragico e disperato destino di morte. Il romanzo presenta uno sfondo archetipico-intertestuale dai contorni assai variegati; le caratteristiche peculiari del romanzo cortese, il mito ovidiano di Narciso (con le sue (ri)letture medievali) e i riferimenti alla letteratura precedente e coeva sono sapientemente uniti, mescidati e riscritti di modo da creare un nuovo racconto tutt'altro che banale. Dopo un preliminare studio su quello che è presumibilmente l'autore del romanzo in questione si è scelto di analizzare nel dettaglio tutte le opere attribuite a Robert de Blois, per poi portare avanti un'analisi della tradizione manoscritta del troviero francese. Sono in tutto tredici i testimoni latori dell'opera di Robert de Blois, ma si è scelto di fornire una descrizione dettagliata solo dei manoscritti A e N, poiché latori del romanzo di Floris et Lyriopé. Seguono l'edizione critica e la traduzione (letterale) del romanzo, oltre che alcune note di commento e un glossario. Si è scelto di riportare in appendice l'edizione fotografica e la trascrizione diplomatica dei due testimoni, oltre che l'edizione interpretativa.
Il Romanzo di Floris et Lyriopé. Edizione critica
TUTINO, GIUSEPPE
2020/2021
Abstract
Il romanzo antico francese di Floris et Lyriopé, della seconda metà del XIII secolo e scritto presumibilmente da Robert de Blois, nonostante la modesta estensione desta particolare interesse sin dai versi esordiali: in poco più di 1.700 versi sono infatti narrate le vicende relative alla storia dei genitori di Narciso e le vicissitudini circa la disperata sorte che tocca a quest'ultimo una volta giunto alla fonte fatale che segnerà il suo tragico e disperato destino di morte. Il romanzo presenta uno sfondo archetipico-intertestuale dai contorni assai variegati; le caratteristiche peculiari del romanzo cortese, il mito ovidiano di Narciso (con le sue (ri)letture medievali) e i riferimenti alla letteratura precedente e coeva sono sapientemente uniti, mescidati e riscritti di modo da creare un nuovo racconto tutt'altro che banale. Dopo un preliminare studio su quello che è presumibilmente l'autore del romanzo in questione si è scelto di analizzare nel dettaglio tutte le opere attribuite a Robert de Blois, per poi portare avanti un'analisi della tradizione manoscritta del troviero francese. Sono in tutto tredici i testimoni latori dell'opera di Robert de Blois, ma si è scelto di fornire una descrizione dettagliata solo dei manoscritti A e N, poiché latori del romanzo di Floris et Lyriopé. Seguono l'edizione critica e la traduzione (letterale) del romanzo, oltre che alcune note di commento e un glossario. Si è scelto di riportare in appendice l'edizione fotografica e la trascrizione diplomatica dei due testimoni, oltre che l'edizione interpretativa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11698