La pandemia da Covid-19 e le misure di contrasto adottate dal governo italiano volte a rallentare la diffusione del virus hanno prodotto gravi conseguenze sia a livello economico e sociale sia per quanto concerne la sfera psicologica individuale (Fondazione Italia in Salute, 2021). Lo scopo del presente studio è quello di esplorare il vissuto emotivo degli studenti universitari durante il primo lockdown. I partecipanti, reclutati su base volontaria e provenienti da atenei italiani del Centro-Nord, hanno scattato una fotografia al giorno, per una settimana (dal 25 marzo al 31 marzo 2020), con l’intento di rappresentare il proprio stato emotivo. Ciascuno scatto doveva essere accompagnato da un titolo e da una breve descrizione di massimo 400 parole. A distanza di tre settimane, i partecipanti hanno ripetuto la medesima attività. Dall’analisi delle fotografie e dei testi è emerso che i partecipanti hanno riportato più di frequente emozioni positive rispetto ad emozioni negative. Sono state, inoltre, registrate alcune differenze interessanti tra la prima e la seconda fase della ricerca, nello specifico: un calo della tristezza e del disgusto, ed un aumento della paura e dell’anticipazione. I risultati, apparentemente in contrasto con la letteratura relativa alle conseguenze psicologiche delle popolazioni colpite da disastri naturali, possono essere interpretati alla luce di quanto teorizzato da Fredrickson (2001). Secondo la ricercatrice, a seguito di un evento particolarmente stressante, alcune persone sono in grado di coltivare esperienze emotive positive al fine di preservare il proprio benessere psicologico e di affrontare le avversità in maniera resiliente. Inoltre, facendo riferimento al modello delle fasi del disastro (DeWolfe, 2000), è possibile ipotizzare che la ricerca sia stata svolta a cavallo tra la fase eroica, caratterizzata sì da dolore e senso di perdita ma anche da risposte altruistiche e sentimenti di speranza, e la fase della luna di miele, durante la quale i membri di una comunità sperimentano tipicamente fiducia, ottimismo e solidarietà. In conclusione, si è valutato se, rispetto alla medesima emozione, il contenuto delle fotografie cambiasse o meno tra le due fasi. Ciò ha consentito di esplorare maggiormente le esperienze emotive dei partecipanti e di comprendere i loro bisogni e le loro preoccupazioni. Le immagini e i testi prodotti rappresentano, dunque, una fonte di informazione unica circa il modo in cui gli studenti hanno affrontato una condizione prolungata di isolamento, lontano da relazioni e attività sociali.
Covid-19 ed emozioni. Il vissuto emotivo degli studenti universitari durante la pandemia.
FACCHINELLI, LARA
2021/2022
Abstract
La pandemia da Covid-19 e le misure di contrasto adottate dal governo italiano volte a rallentare la diffusione del virus hanno prodotto gravi conseguenze sia a livello economico e sociale sia per quanto concerne la sfera psicologica individuale (Fondazione Italia in Salute, 2021). Lo scopo del presente studio è quello di esplorare il vissuto emotivo degli studenti universitari durante il primo lockdown. I partecipanti, reclutati su base volontaria e provenienti da atenei italiani del Centro-Nord, hanno scattato una fotografia al giorno, per una settimana (dal 25 marzo al 31 marzo 2020), con l’intento di rappresentare il proprio stato emotivo. Ciascuno scatto doveva essere accompagnato da un titolo e da una breve descrizione di massimo 400 parole. A distanza di tre settimane, i partecipanti hanno ripetuto la medesima attività. Dall’analisi delle fotografie e dei testi è emerso che i partecipanti hanno riportato più di frequente emozioni positive rispetto ad emozioni negative. Sono state, inoltre, registrate alcune differenze interessanti tra la prima e la seconda fase della ricerca, nello specifico: un calo della tristezza e del disgusto, ed un aumento della paura e dell’anticipazione. I risultati, apparentemente in contrasto con la letteratura relativa alle conseguenze psicologiche delle popolazioni colpite da disastri naturali, possono essere interpretati alla luce di quanto teorizzato da Fredrickson (2001). Secondo la ricercatrice, a seguito di un evento particolarmente stressante, alcune persone sono in grado di coltivare esperienze emotive positive al fine di preservare il proprio benessere psicologico e di affrontare le avversità in maniera resiliente. Inoltre, facendo riferimento al modello delle fasi del disastro (DeWolfe, 2000), è possibile ipotizzare che la ricerca sia stata svolta a cavallo tra la fase eroica, caratterizzata sì da dolore e senso di perdita ma anche da risposte altruistiche e sentimenti di speranza, e la fase della luna di miele, durante la quale i membri di una comunità sperimentano tipicamente fiducia, ottimismo e solidarietà. In conclusione, si è valutato se, rispetto alla medesima emozione, il contenuto delle fotografie cambiasse o meno tra le due fasi. Ciò ha consentito di esplorare maggiormente le esperienze emotive dei partecipanti e di comprendere i loro bisogni e le loro preoccupazioni. Le immagini e i testi prodotti rappresentano, dunque, una fonte di informazione unica circa il modo in cui gli studenti hanno affrontato una condizione prolungata di isolamento, lontano da relazioni e attività sociali.File | Dimensione | Formato | |
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