A seguito della comparsa di un focolaio di polmonite con origine ignota in una delle regioni della Cina, gli scienziati scoprirono la presenza di un nuovo virus a fine Dicembre 2019, che aveva caratteristiche simili alla SARS e alla MERS. Questo patogeno fa parte della famiglia dei coronavirus, infezioni di tipo respiratorio che, di conseguenza, possono essere contratte attraverso la produzione di aerosol e goccioline di droplets. Il Covid-19, così denominato, per mezzo dell’elevata globalizzazione e degli spostamenti internazionali della popolazione, ben presto si diffonde nella maggior parte degli Stati. La sua elevata contagiosità e il tasso di letalità della patologia hanno un forte impatto sulla situazione epidemiologica di tutto il mondo, portando a saturare i reparti ospedalieri e rendendo difficile la gestione dei pazienti. Tutti questi elementi portano la World Health Organization a dichiarare che l’epidemia da SARS-CoV-2, dall’11 Marzo 2020 è ufficialmente diventata una pandemia. Fin da subito gli scienziati di tutto il mondo iniziarono a studiare delle terapie efficaci ma anche dei farmaci per la prevenzione di questo coronavirus. Le uniche armi che potevano essere messe in campo nei primi mesi erano, e sono tutt’ora in uso, l’uso di mascherine, il frequente lavaggio delle mani e il distanziamento sociale. Il 21 Dicembre 2020 viene approvato da parte dell’European Medicine Agency il primo vaccino contro il SARS-CoV-2, efficace per la prevenzione dell’infezione e dal rischio di sviluppare sintomi gravi. Grazie a questa scoperta scientifica il 27 Dicembre si dà il via ad una campagna di vaccinazione straordinaria. Obiettivo primario di quest’ultima è provvedere alla somministrazione del vaccino al numero massimo di utenti, mantenendo uno standard alto di qualità e di sicurezza, nel minor tempo possibile e con il minor numero di risorse umane impiegate. Effettuare le vaccinazioni presso gli ambulatori territoriali del Servizio Igiene e Sanità Pubblica non è possibile, in quanto gli spazi non sempre sono adeguati soprattutto per gestire un numero di persone così elevato. Per questo con la Delibera Giunta Regionale (DGR) n. 1801 del 22 Dicembre 2020 della Regione del Veneto vengono istituite delle apposite strutture adibite per la somministrazione dei vaccini anti Covid-19, i Centri di Vaccinazione di Popolazione (CVP). Queste sedi devono essere calcolate in punti geograficamente strategici, dislocando una struttura ogni 20.000-100.000 abitanti e che siano possibilmente raggiungibili anche con mezzi pubblici. L’Azienda ULSS 8 Berica, che comprende un vasto territorio composto da 59 comuni, ha predisposto 4 diversi CVP presso le città di Torri di Quartesolo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina e Valdagno. All’interno dei Centri di Vaccinazione di Popolazione sono presenti diverse figure professionali, ognuna che svolge un compito differente e ben preciso. Per garantire un organismo efficiente, efficace e che non comporti uno spreco di risorse umane e materiali, è stata applicata all’interno di queste strutture la filosofia della lean management. Con il termine lean si intende un sistema che tende alla perfezione e che ambisce ad un miglioramento continuo. Questo metodo, nato grazie ad un’azienda che produceva automobili, è applicabile a tutte le organizzazioni. In ambito sanitario aiuta, ad esempio, a valorizzare il paziente e il suo percorso durante un ricovero. Per proporre questa filosofia però i dirigenti delle aziende devono essere propensi al cambiamento e a modificare i protocolli che sono in atto da anni. Per apportare dei miglioramenti però si deve avere un’ampia visione e consapevolezza di come il sistema funzioni in tutte le sue fasi, osservando direttamente la realtà durante l’attività lavorativa.

ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI DELLA CAMPAGNA VACCINALE ANTI COVID-19 NELL’AZIENDA ULSS 8 BERICA

RAPACCHIANI, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

A seguito della comparsa di un focolaio di polmonite con origine ignota in una delle regioni della Cina, gli scienziati scoprirono la presenza di un nuovo virus a fine Dicembre 2019, che aveva caratteristiche simili alla SARS e alla MERS. Questo patogeno fa parte della famiglia dei coronavirus, infezioni di tipo respiratorio che, di conseguenza, possono essere contratte attraverso la produzione di aerosol e goccioline di droplets. Il Covid-19, così denominato, per mezzo dell’elevata globalizzazione e degli spostamenti internazionali della popolazione, ben presto si diffonde nella maggior parte degli Stati. La sua elevata contagiosità e il tasso di letalità della patologia hanno un forte impatto sulla situazione epidemiologica di tutto il mondo, portando a saturare i reparti ospedalieri e rendendo difficile la gestione dei pazienti. Tutti questi elementi portano la World Health Organization a dichiarare che l’epidemia da SARS-CoV-2, dall’11 Marzo 2020 è ufficialmente diventata una pandemia. Fin da subito gli scienziati di tutto il mondo iniziarono a studiare delle terapie efficaci ma anche dei farmaci per la prevenzione di questo coronavirus. Le uniche armi che potevano essere messe in campo nei primi mesi erano, e sono tutt’ora in uso, l’uso di mascherine, il frequente lavaggio delle mani e il distanziamento sociale. Il 21 Dicembre 2020 viene approvato da parte dell’European Medicine Agency il primo vaccino contro il SARS-CoV-2, efficace per la prevenzione dell’infezione e dal rischio di sviluppare sintomi gravi. Grazie a questa scoperta scientifica il 27 Dicembre si dà il via ad una campagna di vaccinazione straordinaria. Obiettivo primario di quest’ultima è provvedere alla somministrazione del vaccino al numero massimo di utenti, mantenendo uno standard alto di qualità e di sicurezza, nel minor tempo possibile e con il minor numero di risorse umane impiegate. Effettuare le vaccinazioni presso gli ambulatori territoriali del Servizio Igiene e Sanità Pubblica non è possibile, in quanto gli spazi non sempre sono adeguati soprattutto per gestire un numero di persone così elevato. Per questo con la Delibera Giunta Regionale (DGR) n. 1801 del 22 Dicembre 2020 della Regione del Veneto vengono istituite delle apposite strutture adibite per la somministrazione dei vaccini anti Covid-19, i Centri di Vaccinazione di Popolazione (CVP). Queste sedi devono essere calcolate in punti geograficamente strategici, dislocando una struttura ogni 20.000-100.000 abitanti e che siano possibilmente raggiungibili anche con mezzi pubblici. L’Azienda ULSS 8 Berica, che comprende un vasto territorio composto da 59 comuni, ha predisposto 4 diversi CVP presso le città di Torri di Quartesolo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina e Valdagno. All’interno dei Centri di Vaccinazione di Popolazione sono presenti diverse figure professionali, ognuna che svolge un compito differente e ben preciso. Per garantire un organismo efficiente, efficace e che non comporti uno spreco di risorse umane e materiali, è stata applicata all’interno di queste strutture la filosofia della lean management. Con il termine lean si intende un sistema che tende alla perfezione e che ambisce ad un miglioramento continuo. Questo metodo, nato grazie ad un’azienda che produceva automobili, è applicabile a tutte le organizzazioni. In ambito sanitario aiuta, ad esempio, a valorizzare il paziente e il suo percorso durante un ricovero. Per proporre questa filosofia però i dirigenti delle aziende devono essere propensi al cambiamento e a modificare i protocolli che sono in atto da anni. Per apportare dei miglioramenti però si deve avere un’ampia visione e consapevolezza di come il sistema funzioni in tutte le sue fasi, osservando direttamente la realtà durante l’attività lavorativa.
2021
ORGANIZATIONAL AND MANAGEMENT ASPECTS OF THE ANTI COVID-19 VACCINAL CAMPAIGN IN THE ULSS 8 BERICA
covid-19
vaccinazione
lean management
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11967