Questo lavoro prende spunto dalla lettura di parte dell’opera teorica (i capitoli XXIII e XXIV del Primo Libro de “Il Capitale”) e politica (gli scritti sulle lotte di classe in Francia nel 1848-1851) di K. Marx interpretata alla luce di alcuni elementi concettuali ricavabili dall’analisi dell’opera del geografo svizzero C. Raffestin intitolata “Per una geografia del potere”. Utilizzando le seguenti definizioni (ricavate da Raffestin) di: - politica quale attività diretta ad intervenire radicalmente sulla ripartizione delle cose tra gli esseri umani in modo tale che s’instaura un insieme di criteri che determinano qui l’abbondanza e là la rarità. Le finalità della politica non sono l’espressione di una necessità endogena alla relazione ma l’espressione di una volontà esogena determinante quali sono le parti della struttura relazionale che si devono conservare ; e di - potere quale parte beneficiaria della relazione capitale-lavoro che crea il plusvalore o lavoro non pagato dello sfruttato. In tal modo la possibilità del potere, e non il potere, si costruisce sull’accaparramento del lavoro… Il potere mira al controllo e al dominio degli uomini e delle cose ; si dimostra la asimmetricita’ della relazione capitale-lavoro dal punto di vista genetico-storico e dal punto di vista ideologico-concettuale.
Il potere nella relazione capitale-lavoro: L'interpretazione di C. Raffestin
Ferri, Giordano
2005/2006
Abstract
Questo lavoro prende spunto dalla lettura di parte dell’opera teorica (i capitoli XXIII e XXIV del Primo Libro de “Il Capitale”) e politica (gli scritti sulle lotte di classe in Francia nel 1848-1851) di K. Marx interpretata alla luce di alcuni elementi concettuali ricavabili dall’analisi dell’opera del geografo svizzero C. Raffestin intitolata “Per una geografia del potere”. Utilizzando le seguenti definizioni (ricavate da Raffestin) di: - politica quale attività diretta ad intervenire radicalmente sulla ripartizione delle cose tra gli esseri umani in modo tale che s’instaura un insieme di criteri che determinano qui l’abbondanza e là la rarità. Le finalità della politica non sono l’espressione di una necessità endogena alla relazione ma l’espressione di una volontà esogena determinante quali sono le parti della struttura relazionale che si devono conservare ; e di - potere quale parte beneficiaria della relazione capitale-lavoro che crea il plusvalore o lavoro non pagato dello sfruttato. In tal modo la possibilità del potere, e non il potere, si costruisce sull’accaparramento del lavoro… Il potere mira al controllo e al dominio degli uomini e delle cose ; si dimostra la asimmetricita’ della relazione capitale-lavoro dal punto di vista genetico-storico e dal punto di vista ideologico-concettuale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/12807