Il presente lavoro analizza e chiarisce l'utilizzo dell'argomento di potenzialita' in riferimento al dibattito bioetico riguardante lo statuto ontologico e morale dell'embrione umano. Si intende mostrare perche' l'utilizzo ortodosso di questo argomento nell'attuale dibattito bioetico debba imprescindibilmente provenire dalla conoscenza dell'elaborazione originaria del concetto di potenzialita' . In seguito all'analisi della dottrina di potenza e atto nei testi aristotelici (cap. I) e a una sintetica rassegna storica della questione riguardante l'inizio della vita umana personale (cap. II), si vaglia l'impiego corrente dell'argomento di potenzialita' in riferimento alla definizione dello statuto ontologico dell'embrione umano (cap. III). Sottolineando la fondamentale distinzione tra potenzialita' attiva e potenzialita' passiva, si tenta, infine, di liberare l'argomento tanto da utilizzi scorretti quanto da attacchi impropri (cap. IV). In conclusione, si propone che l'elaborazione originaria della dottrina compiuta da Aristotele sia idonea a fondare un argomento coerente e strutturato per il dibattito in corso sullo statuto dell'embrione, offrendo una posizione filosoficamente fondata, atta a rendere ragione del graduale incremento di valore, che pure e' sentito come intrinseco, dell'essere umano in via di sviluppo.
Essere potenzialmente uomo. Le radici aristoteliche dell'argomento di potenzialita' nell'ambito della bioetica
Melloni, Chiara
2007/2008
Abstract
Il presente lavoro analizza e chiarisce l'utilizzo dell'argomento di potenzialita' in riferimento al dibattito bioetico riguardante lo statuto ontologico e morale dell'embrione umano. Si intende mostrare perche' l'utilizzo ortodosso di questo argomento nell'attuale dibattito bioetico debba imprescindibilmente provenire dalla conoscenza dell'elaborazione originaria del concetto di potenzialita' . In seguito all'analisi della dottrina di potenza e atto nei testi aristotelici (cap. I) e a una sintetica rassegna storica della questione riguardante l'inizio della vita umana personale (cap. II), si vaglia l'impiego corrente dell'argomento di potenzialita' in riferimento alla definizione dello statuto ontologico dell'embrione umano (cap. III). Sottolineando la fondamentale distinzione tra potenzialita' attiva e potenzialita' passiva, si tenta, infine, di liberare l'argomento tanto da utilizzi scorretti quanto da attacchi impropri (cap. IV). In conclusione, si propone che l'elaborazione originaria della dottrina compiuta da Aristotele sia idonea a fondare un argomento coerente e strutturato per il dibattito in corso sullo statuto dell'embrione, offrendo una posizione filosoficamente fondata, atta a rendere ragione del graduale incremento di valore, che pure e' sentito come intrinseco, dell'essere umano in via di sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/12850