Le Quaestiones disputatae de potentia sono una delle opere più importanti dell’intera produzione di Tommaso d’Aquino: in esse vengono discusse alcune tra le dottrine più rilevanti dell’intero impianto teologico tomista. In particolare, tra le altre, le dottrine della crezione e quella strettamente connessa della conservazione delle cose nell’essere trovano in queste pagine una delle loro formulazioni più rigorose e approfondite. La struttura stessa dell’opera evidenzia quanto per Tommaso il confonto con le auctoritates del passsato sia costitutivo per il darsi stesso delle proprie dottrine: lo studio delle fonti, in questo senso, può rivelarsi una porta davvero privilegiata per comprendere l’autentica portate speculativa delle dottrine tomiste. Questo lavoro si propone proprio di verificare l’effettiva influenza di quella che da molti è stata indicata come la fonte di riferimento privilegiata per le dottrine che sopra si citavano: il filosofo arabo Avicenna. Dopo aver rintacciato le linee principali di queste dottrine, prima in Tommaso, poi nella Metafisica di Avicenna, si è cercato di detrminare l’importanza di Avicenna sia dal punto di vista “quantitativo” che “qualitativo”. Seppur con alcune differenze rispetto a quanto fin’ora ha sottolineato la critica, si può affermare che, per quanto concerne la dottrina della creazione, Avicenna è la fonte di rifermineto privilegiata. Il rapporto tra i due pensatori ha due facce: dietro a un’espilicita e vibrante polemica col filosofo arabo, è possibile rintracciare soprendenti punti di contatto e affinità. Per quanto concerne la conservazione delle cose nell’essere, Tommaso rimane certamente un punto di rifermimento importante (anche se non più di altri): il rapporto tra i due, qui, però, si declina solo negativamente. The Quaestiones disputatae de potentia are one of Thomas Aquinas’ masterpiece: here the author discusses some of the most relevant doctrines of his theological system. Specifically, the author investigates the theory of creation and the closely related doctrine of the presevation of things by God which find in these pages therir most in-depth and rigorous formulations. The structure of the work itself shows how for Thomas Aquinas the discussion with the auctoritates constitutes a fundamental aspect for his thought: it is in this respect that the study of the sources represents one of the best way to undersand the real significance of Thomas Aquinas’ theories. This master dissertation aims to verify the influence of the Arabic philosopher Avicenna who is generally considered as a priviledged source in the formulation of the above-mentioned doctrines. After showing the main features characterising these theories, first in Thomas Aquinas, then in the Avicenna’s Metaphysics, attempts have been made to asses the relevance of Avicenna both from a “quantitative” and a “qualitative” point of view. With regard to creation, Avicenna certainly represents the most important source for Thomas Aquinas. In this respect, the relationship between the two authors results bivalent: on one side the latin philosopher argues with Avicenna while on the other side we could identify some very surprising contact points. Reffering to the doctrine of presevation of things instead, the importance of Avicenna results equal to that of other sources and Thomas Aquinas himself does not recognise any similarity between his thought and Avicenna’s position.
Creazione e provvidenza. Influssi della metafisica di Avicenna sul "De potentia" di Tommaso d'Aquino
De Marchi, Giovanni
2017/2018
Abstract
Le Quaestiones disputatae de potentia sono una delle opere più importanti dell’intera produzione di Tommaso d’Aquino: in esse vengono discusse alcune tra le dottrine più rilevanti dell’intero impianto teologico tomista. In particolare, tra le altre, le dottrine della crezione e quella strettamente connessa della conservazione delle cose nell’essere trovano in queste pagine una delle loro formulazioni più rigorose e approfondite. La struttura stessa dell’opera evidenzia quanto per Tommaso il confonto con le auctoritates del passsato sia costitutivo per il darsi stesso delle proprie dottrine: lo studio delle fonti, in questo senso, può rivelarsi una porta davvero privilegiata per comprendere l’autentica portate speculativa delle dottrine tomiste. Questo lavoro si propone proprio di verificare l’effettiva influenza di quella che da molti è stata indicata come la fonte di riferimento privilegiata per le dottrine che sopra si citavano: il filosofo arabo Avicenna. Dopo aver rintacciato le linee principali di queste dottrine, prima in Tommaso, poi nella Metafisica di Avicenna, si è cercato di detrminare l’importanza di Avicenna sia dal punto di vista “quantitativo” che “qualitativo”. Seppur con alcune differenze rispetto a quanto fin’ora ha sottolineato la critica, si può affermare che, per quanto concerne la dottrina della creazione, Avicenna è la fonte di rifermineto privilegiata. Il rapporto tra i due pensatori ha due facce: dietro a un’espilicita e vibrante polemica col filosofo arabo, è possibile rintracciare soprendenti punti di contatto e affinità. Per quanto concerne la conservazione delle cose nell’essere, Tommaso rimane certamente un punto di rifermimento importante (anche se non più di altri): il rapporto tra i due, qui, però, si declina solo negativamente. The Quaestiones disputatae de potentia are one of Thomas Aquinas’ masterpiece: here the author discusses some of the most relevant doctrines of his theological system. Specifically, the author investigates the theory of creation and the closely related doctrine of the presevation of things by God which find in these pages therir most in-depth and rigorous formulations. The structure of the work itself shows how for Thomas Aquinas the discussion with the auctoritates constitutes a fundamental aspect for his thought: it is in this respect that the study of the sources represents one of the best way to undersand the real significance of Thomas Aquinas’ theories. This master dissertation aims to verify the influence of the Arabic philosopher Avicenna who is generally considered as a priviledged source in the formulation of the above-mentioned doctrines. After showing the main features characterising these theories, first in Thomas Aquinas, then in the Avicenna’s Metaphysics, attempts have been made to asses the relevance of Avicenna both from a “quantitative” and a “qualitative” point of view. With regard to creation, Avicenna certainly represents the most important source for Thomas Aquinas. In this respect, the relationship between the two authors results bivalent: on one side the latin philosopher argues with Avicenna while on the other side we could identify some very surprising contact points. Reffering to the doctrine of presevation of things instead, the importance of Avicenna results equal to that of other sources and Thomas Aquinas himself does not recognise any similarity between his thought and Avicenna’s position.File | Dimensione | Formato | |
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