Sono sempre più evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici ed è ormai indiscutibile il ruolo svolto dall’essere umano: temperature intorno ai 50 gradi, temporali distruttivi, tornado molto potenti, frequenti incendi, alluvioni e danni all’agricoltura, ecc., la cui causa è ritrovata nell’aumento dei gas serra derivati dall’attività umana. La comunità scientifica ci sta dicendo ormai da anni come sia necessario agire per cercare di arginare il problema e sottolinea spesso come una delle azioni che, come singoli, possiamo svolgere quotidianamente per aiutare a diminuire o rallentare gli effetti disastrosi della crisi climatica sia un cambiamento nell’alimentazione: un’alimentazione vegetale è molto meno impattante di alimentazioni che includono derivati animali e che perciò necessitano di allevamenti intensivi, i quali è stato dimostrato siano una delle principali cause del cambiamento climatico. Molte persone però non agiscono in alcun modo e non credono alle parole degli esperti. Altre persone, invece, lottano ogni giorno per queste problematiche. Come mai si verifica questa polarizzazione? Un ruolo chiave è rappresentato dall’ideologia politica: soprattutto le fazioni politiche ascrivibili alla destra tendono a negare la crisi climatica, la sua gravità e la responsabilità umana in quanto mettono in crisi una dimensione fondamentale dei conservatori: la protezione dello status quo- sociale, economico e politico. Diventa quindi necessario studiare e indagare quali siano le modalità più adatta a comunicare informazioni circa questa tematica per avere un cambiamento di atteggiamento che stimoli all’azione. In questo studio abbiamo utilizzato la Teoria della Gestione del Terrore (TMT): quando vengono resi salienti concetti inerenti alla morte (come la condizione di minaccia rappresentata dal COVID-19), per reazione di difesa all’ansia esistenziale che viene generata, si riscontra un aumento di accessibilità ai costrutti legati alla propria visione del mondo, in modo da poter dare un senso alla propria esistenza: ci sono però due linee di pensiero per quanto riguarda gli effetti in relazione all’ideologia politica, in quanto alcuni autori ritengono che la salienza della morte (SM) renda i conservatori ancora più conservatori e i progressisti ancora più progressisti (in linea con la TMT) mentre altri che le minacce -e quindi anche la SM- portino ad uno slittamento verso destra anche i progressisti/liberali (in linea con l’ideologia politica come cognizione sociale motivata). Nel questionario somministrato si è quindi studiato come e se gli atteggiamenti circa la sostenibilità alimentare si modificassero in relazione alla salienza della minaccia legata al COVID-19 che stavamo – e stiamo- vivendo ogni giorno. Le condizioni sperimentali erano due: minaccia personale (immaginare di essere contagiati e avere serie conseguenze) e minaccia collettiva sugli esiti della seconda ondata di COVID-19, più una terza condizione di controllo. Si ipotizzava che la minaccia legata al COVID-19 possa avere un impatto diverso a seconda di come viene descritta, dell’ideologia politica del partecipante e del suo iniziale interesse nella crisi climatica. I risultati hanno da una parte confermato quanto già riportato dalla letteratura: i conservatori si mostrano più scettici nei confronti del cambiamento climatico rispetto ai progressisti. In seguito alla manipolazione di salienza della morte nella condizione di minaccia personale, però, hanno mostrato un atteggiamento meno negativo- rendendo l’RWA meno influente nel suo ridurre la preoccupazione verso le problematiche ambientali- rispetto ai conservatori nella condizione di controllo.

Ideologia politica, salienza della morte e alimentazione sostenibile.

GIANNONI, LAURA GIOVANNA
2021/2022

Abstract

Sono sempre più evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici ed è ormai indiscutibile il ruolo svolto dall’essere umano: temperature intorno ai 50 gradi, temporali distruttivi, tornado molto potenti, frequenti incendi, alluvioni e danni all’agricoltura, ecc., la cui causa è ritrovata nell’aumento dei gas serra derivati dall’attività umana. La comunità scientifica ci sta dicendo ormai da anni come sia necessario agire per cercare di arginare il problema e sottolinea spesso come una delle azioni che, come singoli, possiamo svolgere quotidianamente per aiutare a diminuire o rallentare gli effetti disastrosi della crisi climatica sia un cambiamento nell’alimentazione: un’alimentazione vegetale è molto meno impattante di alimentazioni che includono derivati animali e che perciò necessitano di allevamenti intensivi, i quali è stato dimostrato siano una delle principali cause del cambiamento climatico. Molte persone però non agiscono in alcun modo e non credono alle parole degli esperti. Altre persone, invece, lottano ogni giorno per queste problematiche. Come mai si verifica questa polarizzazione? Un ruolo chiave è rappresentato dall’ideologia politica: soprattutto le fazioni politiche ascrivibili alla destra tendono a negare la crisi climatica, la sua gravità e la responsabilità umana in quanto mettono in crisi una dimensione fondamentale dei conservatori: la protezione dello status quo- sociale, economico e politico. Diventa quindi necessario studiare e indagare quali siano le modalità più adatta a comunicare informazioni circa questa tematica per avere un cambiamento di atteggiamento che stimoli all’azione. In questo studio abbiamo utilizzato la Teoria della Gestione del Terrore (TMT): quando vengono resi salienti concetti inerenti alla morte (come la condizione di minaccia rappresentata dal COVID-19), per reazione di difesa all’ansia esistenziale che viene generata, si riscontra un aumento di accessibilità ai costrutti legati alla propria visione del mondo, in modo da poter dare un senso alla propria esistenza: ci sono però due linee di pensiero per quanto riguarda gli effetti in relazione all’ideologia politica, in quanto alcuni autori ritengono che la salienza della morte (SM) renda i conservatori ancora più conservatori e i progressisti ancora più progressisti (in linea con la TMT) mentre altri che le minacce -e quindi anche la SM- portino ad uno slittamento verso destra anche i progressisti/liberali (in linea con l’ideologia politica come cognizione sociale motivata). Nel questionario somministrato si è quindi studiato come e se gli atteggiamenti circa la sostenibilità alimentare si modificassero in relazione alla salienza della minaccia legata al COVID-19 che stavamo – e stiamo- vivendo ogni giorno. Le condizioni sperimentali erano due: minaccia personale (immaginare di essere contagiati e avere serie conseguenze) e minaccia collettiva sugli esiti della seconda ondata di COVID-19, più una terza condizione di controllo. Si ipotizzava che la minaccia legata al COVID-19 possa avere un impatto diverso a seconda di come viene descritta, dell’ideologia politica del partecipante e del suo iniziale interesse nella crisi climatica. I risultati hanno da una parte confermato quanto già riportato dalla letteratura: i conservatori si mostrano più scettici nei confronti del cambiamento climatico rispetto ai progressisti. In seguito alla manipolazione di salienza della morte nella condizione di minaccia personale, però, hanno mostrato un atteggiamento meno negativo- rendendo l’RWA meno influente nel suo ridurre la preoccupazione verso le problematiche ambientali- rispetto ai conservatori nella condizione di controllo.
2021
Political ideology, mortality salience and suistanable alimentation.
Ideologia politica
Salienza della morte
Scelta alimentare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/28964