Nell’attuale panorama scientifico sui servizi per persone che consumano sostanze stupefacenti sempre più spazio viene dedicato alle pratiche di costruzione condivisa dei piani terapeutici, come il “processo decisionale condiviso”. La presente ricerca si è occupata di indagare come l’utenza di questi servizi si approcci a tali momenti di collaborazione con il servizio. Sono stati condotti quattro focus group che hanno coinvolto un totale di venti partecipanti. I dati sono stati analizzati mediante l’analisi tematica e l’analisi dei posizionamenti identitari. È emerso che i partecipati utilizzano quattro aree tematiche per descrivere le ragioni in virtù delle quali ci si rivolge ad un Ser.D., che sono: “Questioni legali”, “Questioni familiari”, “Ottenere sostanze” e “Gestire il consumo”. Mentre, rispetto alle modalità che questi utilizzano per presentarsi al servizio sono stati definiti sei modelli ideali, suddivisi in base al grado di attività dell’individuo rispetto all’evento in questione. I risultati di questa ricerca sottolineano l’importanza di coinvolgere l’utenza rispetto alla progettazione dei servizi e mettono in luce le criticità che possono emergere nel trascurare questo passaggio.
La dipendenza messa in scena: strategie di controllo delle impressioni durante l’accesso al Ser.D
SDRUBOLINI, FRANCESCO
2021/2022
Abstract
Nell’attuale panorama scientifico sui servizi per persone che consumano sostanze stupefacenti sempre più spazio viene dedicato alle pratiche di costruzione condivisa dei piani terapeutici, come il “processo decisionale condiviso”. La presente ricerca si è occupata di indagare come l’utenza di questi servizi si approcci a tali momenti di collaborazione con il servizio. Sono stati condotti quattro focus group che hanno coinvolto un totale di venti partecipanti. I dati sono stati analizzati mediante l’analisi tematica e l’analisi dei posizionamenti identitari. È emerso che i partecipati utilizzano quattro aree tematiche per descrivere le ragioni in virtù delle quali ci si rivolge ad un Ser.D., che sono: “Questioni legali”, “Questioni familiari”, “Ottenere sostanze” e “Gestire il consumo”. Mentre, rispetto alle modalità che questi utilizzano per presentarsi al servizio sono stati definiti sei modelli ideali, suddivisi in base al grado di attività dell’individuo rispetto all’evento in questione. I risultati di questa ricerca sottolineano l’importanza di coinvolgere l’utenza rispetto alla progettazione dei servizi e mettono in luce le criticità che possono emergere nel trascurare questo passaggio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29027