La maggior parte delle azioni che un essere umano svolge nel corso della propria vita quotidiana, dalla più semplice alla più complessa, richiede la manipolazione di oggetti: ad esempio, per bere una tazza di tè è necessario afferrarla e avvicinarla a sé, così come per giocare a scacchi è indispensabile sollevare e spostare le pedine (Jeannerod et al., 1995; Cavallo et al., 2011). Alla base di queste interazioni con gli stimoli c’è il movimento di prensione, ovvero il gesto che consiste nell’afferrare un oggetto (Jeannerod et al., 1995). Nonostante possa sembrare banale, il movimento di prensione è un gesto complesso che per realizzarsi vede il coinvolgimento di un oggetto, dotato di particolari caratteristiche fisiche (come forma, dimensione, texture della superficie e peso), e di uno schema motorio, caratterizzato da una precisa configurazione della mano e delle dita (Napier, 1956; Jeannerod, 1984; Jakobson & Goodale, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk, Cargoe & Frazer, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk & Cargoe, 1991; Jeannerod et al., 1995; Savelsbergh et al., 1996). Inoltre, dietro alla realizzazione di questo gesto si celano determinati processi di pianificazione, guidati da uno specifico circuito corticale, che fanno sì che la prensione si adegui alle caratteristiche fisiche dell’oggetto (Castiello & Begliomini, 2008; Schaffelhofer & Scherberger, 2016). Numerose ricerche condotte sul primate non umano e sull’uomo hanno raccolto molte evidenze in merito a tali meccanismi, ma non è ancora del tutto chiaro se essi siano maggiormente influenzati dallo stimolo da afferrare o dallo schema motorio adottato, poiché i risultati ottenuti dagli studi sull’uomo sono in parte divergenti da quelli raccolti nei primati non umani: mentre in questi ultimi il circuito corticale della prensione risponde principalmente all’oggetto, nell’uomo sembra essere il tipo di presa ad avere un ruolo determinante (Sakata et al., 1995; Murata et al., 2005; Begliomini, Wall, Smith & Castiello, 2007). Il presente elaborato ha lo scopo di fare chiarezza sull’argomento, mostrando come variare il livello di congruenza tra prensione e oggetto possa rivelarsi efficace nell’isolare l’effetto principale dello stimolo, l’effetto principale del tipo di prensione e l’interazione tra i due (Begliomini, Caria, Grodd & Castiello, 2007). Per questo motivo, nel primo capitolo verrà descritto il movimento di prensione, mostrando le caratteristiche fisiche dell’oggetto che possono influenzare i parametri comportamentali e presentando le due principali tipologie di presa individuate da Napier (Napier, 1956; Jeannerod, 1984; Jakobson & Goodale, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk, Cargoe & Frazer, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk & Cargoe, 1991; Savelsbergh et al. 1996). Nel secondo capitolo verrà analizzato il circuito corticale dell’atto prensile del primate non umano e quello dell’uomo, concentrando il discorso sulle aree implicate nei processi di trasformazione visuomotoria, pianificazione ed esecuzione che portano alla realizzazione del movimento di prensione (Rizzolatti et al., 1988; Rizzolatti & Gentilucci, 1988; Jakobson et al., 1991; Gallese et al., 1994; Jeannerod et al., 1994; Sakata et al., 1995; Murata et al., 1997; Binkofski et al., 1998; Brochiet et al., 1999; Liu & Rouiller, 1999; Ehrsson et al., 2000; Murata et al., 2000; Ehrsson et al., 2001; Fogassi et al., 2001; Culham et al., 2003; Lang & Schieber, 2004; Raos et al., 2004; Frey et al., 2005; Davare et al., 2006; Begliomini, Wall, Smith & Castiello, 2007; Umilta et al, 2007). Nel terzo capitolo, si discuterà di come, in un esperimento di neuroimmagine, il variare del livello di congruenza tra prensione e stimolo si sia rivelato utile per capire se nell’uomo i processi di pianificazione sottostanti il movimento di prensione siano guidati dall’oggetto o dal tipo di presa (Begliomini, Caria, Grodd & Castiello, 2007).

"Il controllo visuomotorio nel grasping: ruolo della congruenza tra prensione ed oggetto"

PETRINOTTI, SERENA
2021/2022

Abstract

La maggior parte delle azioni che un essere umano svolge nel corso della propria vita quotidiana, dalla più semplice alla più complessa, richiede la manipolazione di oggetti: ad esempio, per bere una tazza di tè è necessario afferrarla e avvicinarla a sé, così come per giocare a scacchi è indispensabile sollevare e spostare le pedine (Jeannerod et al., 1995; Cavallo et al., 2011). Alla base di queste interazioni con gli stimoli c’è il movimento di prensione, ovvero il gesto che consiste nell’afferrare un oggetto (Jeannerod et al., 1995). Nonostante possa sembrare banale, il movimento di prensione è un gesto complesso che per realizzarsi vede il coinvolgimento di un oggetto, dotato di particolari caratteristiche fisiche (come forma, dimensione, texture della superficie e peso), e di uno schema motorio, caratterizzato da una precisa configurazione della mano e delle dita (Napier, 1956; Jeannerod, 1984; Jakobson & Goodale, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk, Cargoe & Frazer, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk & Cargoe, 1991; Jeannerod et al., 1995; Savelsbergh et al., 1996). Inoltre, dietro alla realizzazione di questo gesto si celano determinati processi di pianificazione, guidati da uno specifico circuito corticale, che fanno sì che la prensione si adegui alle caratteristiche fisiche dell’oggetto (Castiello & Begliomini, 2008; Schaffelhofer & Scherberger, 2016). Numerose ricerche condotte sul primate non umano e sull’uomo hanno raccolto molte evidenze in merito a tali meccanismi, ma non è ancora del tutto chiaro se essi siano maggiormente influenzati dallo stimolo da afferrare o dallo schema motorio adottato, poiché i risultati ottenuti dagli studi sull’uomo sono in parte divergenti da quelli raccolti nei primati non umani: mentre in questi ultimi il circuito corticale della prensione risponde principalmente all’oggetto, nell’uomo sembra essere il tipo di presa ad avere un ruolo determinante (Sakata et al., 1995; Murata et al., 2005; Begliomini, Wall, Smith & Castiello, 2007). Il presente elaborato ha lo scopo di fare chiarezza sull’argomento, mostrando come variare il livello di congruenza tra prensione e oggetto possa rivelarsi efficace nell’isolare l’effetto principale dello stimolo, l’effetto principale del tipo di prensione e l’interazione tra i due (Begliomini, Caria, Grodd & Castiello, 2007). Per questo motivo, nel primo capitolo verrà descritto il movimento di prensione, mostrando le caratteristiche fisiche dell’oggetto che possono influenzare i parametri comportamentali e presentando le due principali tipologie di presa individuate da Napier (Napier, 1956; Jeannerod, 1984; Jakobson & Goodale, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk, Cargoe & Frazer, 1991; Weir, MacKenzie, Marteniuk & Cargoe, 1991; Savelsbergh et al. 1996). Nel secondo capitolo verrà analizzato il circuito corticale dell’atto prensile del primate non umano e quello dell’uomo, concentrando il discorso sulle aree implicate nei processi di trasformazione visuomotoria, pianificazione ed esecuzione che portano alla realizzazione del movimento di prensione (Rizzolatti et al., 1988; Rizzolatti & Gentilucci, 1988; Jakobson et al., 1991; Gallese et al., 1994; Jeannerod et al., 1994; Sakata et al., 1995; Murata et al., 1997; Binkofski et al., 1998; Brochiet et al., 1999; Liu & Rouiller, 1999; Ehrsson et al., 2000; Murata et al., 2000; Ehrsson et al., 2001; Fogassi et al., 2001; Culham et al., 2003; Lang & Schieber, 2004; Raos et al., 2004; Frey et al., 2005; Davare et al., 2006; Begliomini, Wall, Smith & Castiello, 2007; Umilta et al, 2007). Nel terzo capitolo, si discuterà di come, in un esperimento di neuroimmagine, il variare del livello di congruenza tra prensione e stimolo si sia rivelato utile per capire se nell’uomo i processi di pianificazione sottostanti il movimento di prensione siano guidati dall’oggetto o dal tipo di presa (Begliomini, Caria, Grodd & Castiello, 2007).
2021
"Visuomotor control in grasping: the role of congruence between grip type and object"
Grasping
Controllo motorio
Visuomotorio
Prensione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29032