La presente ricerca fornisce una panoramica sul divario retributivo di genere, uno degli elementi che concorre maggiormente al mantenimento delle disuguaglianze tra uomini e donne. Con l’obiettivo di approfondire i meccanismi sottostanti, sono stati condotti due studi sperimentali. Il primo aveva lo scopo di indagare l’esistenza di disuguaglianze salariali ai vertici più alti della scala retributiva. I risultati non hanno rilevato la presenza di una discriminazione di genere nell’assegnazione di stipendio a CEO uomini e donne, per cui il divario salariale in questa posizione lavorativa sembra avere un ruolo minoritario nella spiegazione del gender pay gap. Considerati i risultati ottenuti, nel secondo studio l’obiettivo si è spostato da una prospettiva di discriminazione a quella della segregazione. Si è analizzata nello specifico l’influenza che può avere il tipo di linguaggio utilizzato negli annunci di lavoro nel rendere il mercato più inclusivo e le professioni di alto status più accessibili nei confronti delle donne. È emerso che le forme linguistiche hanno un ruolo importante nel mantenere le donne distanti dai lavori di alto prestigio, in quando il maschile utilizzato come generico ha provocato una minore attrattività degli annunci, così come minori intenzioni di candidarsi da parte delle donne. Inoltre, le forme di coppie di parole maschili e femminili per i titoli lavorativi non hanno comportato una perdita di status e salario per le professioni coinvolte, a prescindere dal tipo di femminilizzazione utilizzata. Nel complesso, dunque, le coppie di parole maschili/femminili sembrano avere prevalentemente vantaggi, in quanto aumentano la visibilità delle donne facendole sentire maggiormente coinvolte e maggiormente intenzionate a candidarsi, senza impattare il prestigio della posizione né comportando effetti negativi per gli uomini, andando dunque a rendere il contesto lavorativo più equo per tutte e tutti.

Genere e linguaggio inclusivo: quali effetti sulle disparità di stipendi in Italia?

LORENZON, LISA
2021/2022

Abstract

La presente ricerca fornisce una panoramica sul divario retributivo di genere, uno degli elementi che concorre maggiormente al mantenimento delle disuguaglianze tra uomini e donne. Con l’obiettivo di approfondire i meccanismi sottostanti, sono stati condotti due studi sperimentali. Il primo aveva lo scopo di indagare l’esistenza di disuguaglianze salariali ai vertici più alti della scala retributiva. I risultati non hanno rilevato la presenza di una discriminazione di genere nell’assegnazione di stipendio a CEO uomini e donne, per cui il divario salariale in questa posizione lavorativa sembra avere un ruolo minoritario nella spiegazione del gender pay gap. Considerati i risultati ottenuti, nel secondo studio l’obiettivo si è spostato da una prospettiva di discriminazione a quella della segregazione. Si è analizzata nello specifico l’influenza che può avere il tipo di linguaggio utilizzato negli annunci di lavoro nel rendere il mercato più inclusivo e le professioni di alto status più accessibili nei confronti delle donne. È emerso che le forme linguistiche hanno un ruolo importante nel mantenere le donne distanti dai lavori di alto prestigio, in quando il maschile utilizzato come generico ha provocato una minore attrattività degli annunci, così come minori intenzioni di candidarsi da parte delle donne. Inoltre, le forme di coppie di parole maschili e femminili per i titoli lavorativi non hanno comportato una perdita di status e salario per le professioni coinvolte, a prescindere dal tipo di femminilizzazione utilizzata. Nel complesso, dunque, le coppie di parole maschili/femminili sembrano avere prevalentemente vantaggi, in quanto aumentano la visibilità delle donne facendole sentire maggiormente coinvolte e maggiormente intenzionate a candidarsi, senza impattare il prestigio della posizione né comportando effetti negativi per gli uomini, andando dunque a rendere il contesto lavorativo più equo per tutte e tutti.
2021
Gender and gender-fair language: what effects on wage inequalities in Italy?
genere
linguaggio inclusivo
disuguaglianze
stipendi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29303