Presupposti dello studio: Gli sport di squadra sono caratterizzati da movimenti particolari che stressano alcune strutture anatomiche come ad esempio il legamento crociato anteriore (LCA). È fondamentale creare dei programmi preventivi per ridurre il rischio di questo tipo d’infortunio. Ad oggi le tecniche più utilizzate sono poco precise e per lo più di tipo osservativo. Scopo dello studio: Verificare se, grazie all’analisi biomeccanica di task specifici si possano individuare delle variabili chiave come indice quantitativo di rischio d’infortunio al LCA. Materiali e metodi: Sono stati reclutati e acquisiti 23 soggetti presso il Laboratorio di Bioingegneria del Movimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Ad ognuno di essi è stato chiesto di eseguire tre ripetizioni di squat mono e bipodalico e drop landing mono e bipodalico, mentre venivano registrate la cinematica articolare e le forze di reazione al suolo. Da ogni ripetizione sono stati estratti gli angoli e i momenti articolari e le forze di reazione al suolo. Risultati: I task bipodalici, in particolare lo squat non denotano particolari differenze tra i due gruppi per via del fatto che non stressano eccessivamente le strutture coinvolte. Al contrario la maggior parte delle variabili estratte dai task monopodalici sono specchio di situazioni di alta variabilità nella gestione dei task in particolare nel gruppo degli infortunati Conclusioni: Il task di drop landing monopodalico, risulta essere il task che più di tutti stressa le articolazioni e mette fortemente in crisi i soggetti. Si può pensare allora a delle proposte di test che prevedano solo task monopodalici o su superifici instabili o instabili che rendono le situazioni di atterraggio più difficili da gestire.
Definizione di un indice di rischio di infortunio al legamento crociato anteriore a partire da variabili biomeccaniche.
SARTORI, TOMMASO
2021/2022
Abstract
Presupposti dello studio: Gli sport di squadra sono caratterizzati da movimenti particolari che stressano alcune strutture anatomiche come ad esempio il legamento crociato anteriore (LCA). È fondamentale creare dei programmi preventivi per ridurre il rischio di questo tipo d’infortunio. Ad oggi le tecniche più utilizzate sono poco precise e per lo più di tipo osservativo. Scopo dello studio: Verificare se, grazie all’analisi biomeccanica di task specifici si possano individuare delle variabili chiave come indice quantitativo di rischio d’infortunio al LCA. Materiali e metodi: Sono stati reclutati e acquisiti 23 soggetti presso il Laboratorio di Bioingegneria del Movimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Ad ognuno di essi è stato chiesto di eseguire tre ripetizioni di squat mono e bipodalico e drop landing mono e bipodalico, mentre venivano registrate la cinematica articolare e le forze di reazione al suolo. Da ogni ripetizione sono stati estratti gli angoli e i momenti articolari e le forze di reazione al suolo. Risultati: I task bipodalici, in particolare lo squat non denotano particolari differenze tra i due gruppi per via del fatto che non stressano eccessivamente le strutture coinvolte. Al contrario la maggior parte delle variabili estratte dai task monopodalici sono specchio di situazioni di alta variabilità nella gestione dei task in particolare nel gruppo degli infortunati Conclusioni: Il task di drop landing monopodalico, risulta essere il task che più di tutti stressa le articolazioni e mette fortemente in crisi i soggetti. Si può pensare allora a delle proposte di test che prevedano solo task monopodalici o su superifici instabili o instabili che rendono le situazioni di atterraggio più difficili da gestire.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29309