ABSTRACT Introduction. Team sports are at largest risk for anterior cruciate ligament rupture (ACL). To date, the main published tests (only observational) have been investigated to predict the risk of injury. Few evidences are available in the state of the art regarding quantitative and objective evaluations the field of injuries prevention. Purpose. The main purpose of this study is to verify whether, with the biomechanical analysis of sport specific tasks applied to professional rugby players, it is possible to identify a quantitative measure that can be used to predict the risk of injury at the anterior cruciate ligament. Methods. Video analysis applied to side cut tasks performed directly on the field, between injured and healthy subjects, was performed and joint angles, moments, forces, and plantar pressures were measured (using plantar insoles). Subsequently, at the Laboratory of Movement Bioengineering of the Department of Information Engineering of the University of Padua the data were analyzed using specific software for movement analysis. Results. The analysis of the side cut highlighted that the group of injured people uses a different strategy in performing the whole task. It is observed that at the instant in which the injured subjects shift their weight from the landing to pushing phase they recruit the knee extensor and abductor muscles, hip adductor muscles to control this movement. Furthermore the data showed that subjects who have sustained ACL injuries will take a longer time to accomplish the entire task than healthy subjects. Conclusions. This research study proved to be a solid base from which to start in order to promote preventive startegies, with quantitative and reliable results. It should be mentioned that the lack of statistic significance could be due to the large standard deviation characterizing the data of the pathological subjects. Future developments will include to strengthen these results by increasing the sample and include tasks that will be closer to the real game situations.

RIASSUNTO Presupposti dello studio. Gli sport di squadra rappresentano le discipline più rischiose per la rottura del legamento crociato anteriore (LCA). Ad oggi sono stati indagati i principali test pubblicati (solo osservativi) per andare a predire il rischio di infortunio. Poche sono le evidenze sulla parte quantitativa delle valutazioni dei test per andare a completare il quadro preventivo. Scopo dello studio. Lo scopo principale di questo studio è verificare se mediante l’analisi biomeccanica di un task specifico da campo, come il cambio di direzione successivo ad un atterraggio, somministrato ad atleti professionisti che giocano a rugby, si possa individuare un indice quantitativo del rischio di infortunio al legamento crociato anteriore negli atleti. Materiali e metodi. Sono state effettuate analisi video dei cambi di direzioni in campo, tra soggetti infortunati e sani, e sono state rilevati gli angoli articolari, i momenti, le forze e le pressioni plantari (tramite solette baropodometriche). Successivamente si sono analizzati i dati presso il Laboratorio di Bioingegneria del Movimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, tramite specifici software per l’analisi del movimento Risultati. Nel cambio di direzione è emerso che il gruppo di persone infortunate utilizzano una strategia diversa nell’eseguire il movimento completo. Si osserva che nel momento in cui i soggetti infortunati spostano il peso per la fase di spinta, reclutano i muscoli estensori del ginocchio e i muscoli abduttori, adduttori dell’anca e ginocchio, per contrastare questo movimento. Si denota, inoltre, che i soggetti che hanno subito lesioni al LCA impiegheranno più tempo nel compiere tutto il task rispetto ai sani. Conclusioni. Questa sperimentazione si è dimostrata una solida base da cui partire, per sviluppare degli indici di rischio applicabili sul campo. È risultato che i soggetti infortunati non riescono a gestire in modo adeguato l’esecuzione del task. L’assenza di differenze statisticamente significative è imputabile alla deviazione standard elevata riscontrata nei soggetti infortunati. Le proposte successive per poter dare ancora più solidità a questo test potrebbe essere l’ampliamento del campione e mettere gli atleti in condizioni ancora più vicine alle situazioni di gioco.

Definizione di un indice di rischio d’infortunio al legamento crociato anteriore: applicazione all’analisi di test da campo

CATUOGNO, ANDREA
2021/2022

Abstract

ABSTRACT Introduction. Team sports are at largest risk for anterior cruciate ligament rupture (ACL). To date, the main published tests (only observational) have been investigated to predict the risk of injury. Few evidences are available in the state of the art regarding quantitative and objective evaluations the field of injuries prevention. Purpose. The main purpose of this study is to verify whether, with the biomechanical analysis of sport specific tasks applied to professional rugby players, it is possible to identify a quantitative measure that can be used to predict the risk of injury at the anterior cruciate ligament. Methods. Video analysis applied to side cut tasks performed directly on the field, between injured and healthy subjects, was performed and joint angles, moments, forces, and plantar pressures were measured (using plantar insoles). Subsequently, at the Laboratory of Movement Bioengineering of the Department of Information Engineering of the University of Padua the data were analyzed using specific software for movement analysis. Results. The analysis of the side cut highlighted that the group of injured people uses a different strategy in performing the whole task. It is observed that at the instant in which the injured subjects shift their weight from the landing to pushing phase they recruit the knee extensor and abductor muscles, hip adductor muscles to control this movement. Furthermore the data showed that subjects who have sustained ACL injuries will take a longer time to accomplish the entire task than healthy subjects. Conclusions. This research study proved to be a solid base from which to start in order to promote preventive startegies, with quantitative and reliable results. It should be mentioned that the lack of statistic significance could be due to the large standard deviation characterizing the data of the pathological subjects. Future developments will include to strengthen these results by increasing the sample and include tasks that will be closer to the real game situations.
2021
Development of an Acl injury risk index: application to field tests
RIASSUNTO Presupposti dello studio. Gli sport di squadra rappresentano le discipline più rischiose per la rottura del legamento crociato anteriore (LCA). Ad oggi sono stati indagati i principali test pubblicati (solo osservativi) per andare a predire il rischio di infortunio. Poche sono le evidenze sulla parte quantitativa delle valutazioni dei test per andare a completare il quadro preventivo. Scopo dello studio. Lo scopo principale di questo studio è verificare se mediante l’analisi biomeccanica di un task specifico da campo, come il cambio di direzione successivo ad un atterraggio, somministrato ad atleti professionisti che giocano a rugby, si possa individuare un indice quantitativo del rischio di infortunio al legamento crociato anteriore negli atleti. Materiali e metodi. Sono state effettuate analisi video dei cambi di direzioni in campo, tra soggetti infortunati e sani, e sono state rilevati gli angoli articolari, i momenti, le forze e le pressioni plantari (tramite solette baropodometriche). Successivamente si sono analizzati i dati presso il Laboratorio di Bioingegneria del Movimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, tramite specifici software per l’analisi del movimento Risultati. Nel cambio di direzione è emerso che il gruppo di persone infortunate utilizzano una strategia diversa nell’eseguire il movimento completo. Si osserva che nel momento in cui i soggetti infortunati spostano il peso per la fase di spinta, reclutano i muscoli estensori del ginocchio e i muscoli abduttori, adduttori dell’anca e ginocchio, per contrastare questo movimento. Si denota, inoltre, che i soggetti che hanno subito lesioni al LCA impiegheranno più tempo nel compiere tutto il task rispetto ai sani. Conclusioni. Questa sperimentazione si è dimostrata una solida base da cui partire, per sviluppare degli indici di rischio applicabili sul campo. È risultato che i soggetti infortunati non riescono a gestire in modo adeguato l’esecuzione del task. L’assenza di differenze statisticamente significative è imputabile alla deviazione standard elevata riscontrata nei soggetti infortunati. Le proposte successive per poter dare ancora più solidità a questo test potrebbe essere l’ampliamento del campione e mettere gli atleti in condizioni ancora più vicine alle situazioni di gioco.
ginocchio
legamento crociato
prevenzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29310