Background Parkinson’s disease (PD) is a neuro-degenerative pathology characterized by a slow progression with symptoms mostly affecting the motor system. Extensive literature studies tremor, rigidity, bradykinesia of upper and lower limbs. Nevertheless, these symptoms can negatively affect also facial muscles and this extremely relevant since it alters the expressions, causing a condition of hypo-mimicry. The reduced expressive ability has inevitable effects in terms of the patient’s quality of life and his/her interpersonal relationships. Despite its relevance, this symptom is still scarcely studied, and the number of validated available treatments is limited. Aim This study has the aim of analyzing quantitatively the possible advantages derived from a complementary therapy tackling hypomimia. In order to objectively measure the level of facial mobility, an algorithm has been applied with reference to a facial code system. Finally, pre- (T0) and post- (T1) treatment conditions have been analyzed. Methods and materials Seven PD patients were taken into consideration (average age 70). The data were acquired before (T0) and after (T1) a four-weeks-complementary art-therapy. Videos of the subjects were acquired while they were asked to perform the six basic emotions (anger, fear, disgust, happiness, sadness, and surprise). Then, a face mobility index (FMI was computed per each subject and emotion with an algorithm developed by the Bioengineering of Movement Laboratory (University of Padova). Results The face mobility index showed a noticeable increase, especially for some subjects and emotions. Conclusions This study offers an evaluation of the art therapy treatment of hypomimia in PD patients from a quantitative point of view; the results are encouraging. Data registered for each emotion and each subject before (T0) and after (T1) the treatment show evident differences. The research could be employed to tailor, assess, and modify the different treatments for hypomimia. Future studies should involve a wider population to further confirm the reliability of the suggested methodology.

Background Il Morbo di Parkinson (PD) è una patologia neurodegenerativa a progressione lenta e dai sintomi per la maggior parte motori. In letteratura si trovano molti contenuti per quanto concerne sintomi come il tremore, la rigidità e la bradicinesia a livello degli arti superiori e inferiori. È importante considerare però che la sintomatologia di tale quadro patologico può influenzare negativamente anche il reclutamento dei muscoli facciali, andando ad alterare considerevolmente la mimica del volto e portando i soggetti verso la condizione di ipomimia. La scarsa capacità espressiva a livello facciale comporta inevitabilmente forti svantaggi sulla qualità di vita e sulle interazioni sociali. Malgrado la notevole prevalenza e rilevanza di questo sintomo, l’ipomimia risulta oggi ancora molto poco indagata e i trattamenti validati disponibili sono limitati. Obiettivi Questo studio si prospetta come obiettivo quello di indagare la validità dell’arteterapia nel diminuire il sintomo dell’ipomimia, tratto distintivo della popolazione affetta da PD. Per misurare obiettivamente il livello di mobilità facciale è stato applicato un algoritmo, con riferimento a un sistema di codificazione facciale. Successivamente, sono state analizzate le situazioni pre- (T0) e post-trattamento (T1). Materiali e metodi La popolazione PD analizzata è formata da 7 soggetti (età media di 70 anni). I dati sono stati acquisiti precedentemente (T0) e successivamente (T1) alle quattro settimane di terapia complementare, consistente in un percorso di arteterapia. Sono stati acquisiti video dei soggetti mentre veniva richiesto loro di esplicitare le sei emozioni di base (rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza e sorpresa). Successivamente, è stato calcolato un indice di mobilità (FMI, Face Mobility Index) per ogni soggetto ed emozione tramite un software sviluppato presso il laboratorio di Bioingegneria del Movimento (Università degli Studi di Padova). Risultati L’indice di mobilità facciale ha mostrato un apprezzabile aumento, in particolar modo per alcuni soggetti ed emozioni. Conclusioni In questo studio, è stata proposta una valutazione da un punto di vista quantitativo del trattamento di arteterapia per i soggetti affetti da PD e i risultati si mostrano incoraggianti. I dati ottenuti per ogni emozione e ogni soggetto pre- (T0) e post-trattamento (T1) portano evidenti differenze. Le premesse indagini possono venir sfruttate per allestire, riadattare ed esaminare i diversi tipi di intervento riabilitativi per l’ipomimia. Gli studi futuri potrebbero coinvolgere una popolazione di partecipanti più vasta per confermare ulteriormente la validità del metodo suggerito.

Effetti dell'arte terapia sulla mobilità facciale in soggetti affetti da morbo di Parkinson

BERTI, ESTER
2021/2022

Abstract

Background Parkinson’s disease (PD) is a neuro-degenerative pathology characterized by a slow progression with symptoms mostly affecting the motor system. Extensive literature studies tremor, rigidity, bradykinesia of upper and lower limbs. Nevertheless, these symptoms can negatively affect also facial muscles and this extremely relevant since it alters the expressions, causing a condition of hypo-mimicry. The reduced expressive ability has inevitable effects in terms of the patient’s quality of life and his/her interpersonal relationships. Despite its relevance, this symptom is still scarcely studied, and the number of validated available treatments is limited. Aim This study has the aim of analyzing quantitatively the possible advantages derived from a complementary therapy tackling hypomimia. In order to objectively measure the level of facial mobility, an algorithm has been applied with reference to a facial code system. Finally, pre- (T0) and post- (T1) treatment conditions have been analyzed. Methods and materials Seven PD patients were taken into consideration (average age 70). The data were acquired before (T0) and after (T1) a four-weeks-complementary art-therapy. Videos of the subjects were acquired while they were asked to perform the six basic emotions (anger, fear, disgust, happiness, sadness, and surprise). Then, a face mobility index (FMI was computed per each subject and emotion with an algorithm developed by the Bioengineering of Movement Laboratory (University of Padova). Results The face mobility index showed a noticeable increase, especially for some subjects and emotions. Conclusions This study offers an evaluation of the art therapy treatment of hypomimia in PD patients from a quantitative point of view; the results are encouraging. Data registered for each emotion and each subject before (T0) and after (T1) the treatment show evident differences. The research could be employed to tailor, assess, and modify the different treatments for hypomimia. Future studies should involve a wider population to further confirm the reliability of the suggested methodology.
2021
Effects of art therapy on face mobility in patients with Parkinson's disease
Background Il Morbo di Parkinson (PD) è una patologia neurodegenerativa a progressione lenta e dai sintomi per la maggior parte motori. In letteratura si trovano molti contenuti per quanto concerne sintomi come il tremore, la rigidità e la bradicinesia a livello degli arti superiori e inferiori. È importante considerare però che la sintomatologia di tale quadro patologico può influenzare negativamente anche il reclutamento dei muscoli facciali, andando ad alterare considerevolmente la mimica del volto e portando i soggetti verso la condizione di ipomimia. La scarsa capacità espressiva a livello facciale comporta inevitabilmente forti svantaggi sulla qualità di vita e sulle interazioni sociali. Malgrado la notevole prevalenza e rilevanza di questo sintomo, l’ipomimia risulta oggi ancora molto poco indagata e i trattamenti validati disponibili sono limitati. Obiettivi Questo studio si prospetta come obiettivo quello di indagare la validità dell’arteterapia nel diminuire il sintomo dell’ipomimia, tratto distintivo della popolazione affetta da PD. Per misurare obiettivamente il livello di mobilità facciale è stato applicato un algoritmo, con riferimento a un sistema di codificazione facciale. Successivamente, sono state analizzate le situazioni pre- (T0) e post-trattamento (T1). Materiali e metodi La popolazione PD analizzata è formata da 7 soggetti (età media di 70 anni). I dati sono stati acquisiti precedentemente (T0) e successivamente (T1) alle quattro settimane di terapia complementare, consistente in un percorso di arteterapia. Sono stati acquisiti video dei soggetti mentre veniva richiesto loro di esplicitare le sei emozioni di base (rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza e sorpresa). Successivamente, è stato calcolato un indice di mobilità (FMI, Face Mobility Index) per ogni soggetto ed emozione tramite un software sviluppato presso il laboratorio di Bioingegneria del Movimento (Università degli Studi di Padova). Risultati L’indice di mobilità facciale ha mostrato un apprezzabile aumento, in particolar modo per alcuni soggetti ed emozioni. Conclusioni In questo studio, è stata proposta una valutazione da un punto di vista quantitativo del trattamento di arteterapia per i soggetti affetti da PD e i risultati si mostrano incoraggianti. I dati ottenuti per ogni emozione e ogni soggetto pre- (T0) e post-trattamento (T1) portano evidenti differenze. Le premesse indagini possono venir sfruttate per allestire, riadattare ed esaminare i diversi tipi di intervento riabilitativi per l’ipomimia. Gli studi futuri potrebbero coinvolgere una popolazione di partecipanti più vasta per confermare ulteriormente la validità del metodo suggerito.
Face-tracking
Parkinson
Art therapy
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESI ESTER BERTI.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.23 MB
Formato Adobe PDF
1.23 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29313