In questo studio viene affrontato il tema dell’utilizzo di materiali di scarto per la produzione di manufatti che possano essere impiegati in edilizia, nell’ottica di un’economia circolare e della sostenibilità ambientale. In particolare, viene presentata una nuova tecnica per la produzione di schiume inorganiche a partire da sottoprodotti industriali allumino-silicatici di origine vulcanica (pomice, lapillo vulcanico, vetro fertilizzante, tufo grigio e marrone) che altrimenti rimarrebbero inutilizzati. La tecnologia applicata è molto semplice ed economica e si basa sull’attivazione alcalina con soluzioni poco concentrate di NaOH o KOH che permette l’ottenimento di sospensioni concentrate ben disperse che subiscono gelificazione in seguito ad un trattamento termico a bassa temperatura (75 °C). Segue la schiumatura della sospensione parzialmente gelificata, il quale è favorito dall’introduzione di surfattante ed è ottenuto mediante agitazione meccanica vigorosa senza l’aggiunta di un agente schiumogeno. Infine, segue la reticolazione (curing) della schiuma, la quale acquisisce una certa stabilità e resistenza meccanica durante tale fase della durata di circa 48 ore e in cui il campione viene mantenuto alla temperatura di 40 °C. Le schiume ottenute al termine di tale processo sono poi state sottoposte ad un trattamento termico allo scopo di migliorarne le proprietà meccaniche e microstrutturali e donare loro elevata stabilità. Nell’arco dell’intero ciclo produttivo la massima temperatura raggiunta è stata pari a 700 °C durante il trattamento termico, allo scopo di mantenere i costi di produzione i più bassi possibili. Tutti i campioni realizzati sono stati caratterizzati attraverso indagine morfologica e microstrutturale con stereomicroscopio, analisi FTIR e XRD, misure di densità e porosità mediante picnometro e prove di resistenza a compressione su provini cubici. Tra i vari materiali di scarto utilizzati, la pomice ed il tufo grigio hanno restituito risultati davvero notevoli e hanno permesso di ottenere schiume con porosità totale ben superiore al 70% e resistenza a compressione nell’intervallo 1,2 - 4,1 MPa. Tali prodotti altamente porosi e dotati di buona resistenza meccanica possono trovare applicazione come materiali per l’isolamento termico, permettendo così un risparmio energetico e una riduzione delle emissioni di CO2.
Sviluppo di schiume inorganiche sostenibili
BECCARELLO, DAVIDE
2021/2022
Abstract
In questo studio viene affrontato il tema dell’utilizzo di materiali di scarto per la produzione di manufatti che possano essere impiegati in edilizia, nell’ottica di un’economia circolare e della sostenibilità ambientale. In particolare, viene presentata una nuova tecnica per la produzione di schiume inorganiche a partire da sottoprodotti industriali allumino-silicatici di origine vulcanica (pomice, lapillo vulcanico, vetro fertilizzante, tufo grigio e marrone) che altrimenti rimarrebbero inutilizzati. La tecnologia applicata è molto semplice ed economica e si basa sull’attivazione alcalina con soluzioni poco concentrate di NaOH o KOH che permette l’ottenimento di sospensioni concentrate ben disperse che subiscono gelificazione in seguito ad un trattamento termico a bassa temperatura (75 °C). Segue la schiumatura della sospensione parzialmente gelificata, il quale è favorito dall’introduzione di surfattante ed è ottenuto mediante agitazione meccanica vigorosa senza l’aggiunta di un agente schiumogeno. Infine, segue la reticolazione (curing) della schiuma, la quale acquisisce una certa stabilità e resistenza meccanica durante tale fase della durata di circa 48 ore e in cui il campione viene mantenuto alla temperatura di 40 °C. Le schiume ottenute al termine di tale processo sono poi state sottoposte ad un trattamento termico allo scopo di migliorarne le proprietà meccaniche e microstrutturali e donare loro elevata stabilità. Nell’arco dell’intero ciclo produttivo la massima temperatura raggiunta è stata pari a 700 °C durante il trattamento termico, allo scopo di mantenere i costi di produzione i più bassi possibili. Tutti i campioni realizzati sono stati caratterizzati attraverso indagine morfologica e microstrutturale con stereomicroscopio, analisi FTIR e XRD, misure di densità e porosità mediante picnometro e prove di resistenza a compressione su provini cubici. Tra i vari materiali di scarto utilizzati, la pomice ed il tufo grigio hanno restituito risultati davvero notevoli e hanno permesso di ottenere schiume con porosità totale ben superiore al 70% e resistenza a compressione nell’intervallo 1,2 - 4,1 MPa. Tali prodotti altamente porosi e dotati di buona resistenza meccanica possono trovare applicazione come materiali per l’isolamento termico, permettendo così un risparmio energetico e una riduzione delle emissioni di CO2.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29366