Una lesione alla corteccia visiva primaria (V1) può avere conseguenze drammatiche e causare un disturbo comunemente conosciuto come emianopsia omonima, ovvero la perdita della vista nella stessa metà del campo visivo in entrambi gli occhi, che fino a tempi relativamente recenti è stato considerato come intrattabile e permanente. Grazie agli studi sulla plasticità cerebrale anche in età adulta ora sappiamo che è possibile ottenere un recupero tardivo nell’ambito dei disturbi neurovisivi attraverso tecniche di riabilitazione restitutive. L’obiettivo principale di queste tecniche è quello di “restituire” al paziente una porzione di campo visivo tramite un allenamento intensivo ed estensivo nell’area dello scotoma e lungo il bordo emianoptico. In questo studio sono stati indagati inizialmente i benefici derivati dalla riabilitazione con il training psicofisico Neuro Restoration Training (NRT) e successivamente gli esiti prodotti dal protocollo NRT combinato con la stimolazione elettrica non invasiva a corrente continua (tDCS). Entrambi i protocolli utilizzati sono stati ideati dal laboratorio di ricerca Neurovisus di Padova. L’allenamento psicofisico ha previsto la comparsa di stimoli Gabor statici, in movimento e tremolanti presentati nel campo visivo cieco, vedente e nel bordo emianoptico dei partecipanti. I miglioramenti sono stati testati attraverso la somministrazione delle medesime batterie neurovisive prima e dopo il training psicofisico in questione. Per quanto concerne la riabilitazione combinata (NRT e tDCS) è stata riportata la storia clinica (case report) di due pazienti con emianopsia omonima sinistra che si sono allenati inizialmente con il training psicofisico e poi hanno abbinato il compito a otto settimane di sedute con stimolazione elettrica a corrente continua. In questo caso gli esiti del trattamento sono stati analizzati attraverso un confronto qualitativo dei test somministrati prima e dopo la riabilitazione combinata. I risultati hanno dimostrato che il training psicofisico NRT ha portato ad un aumento statisticamente significativo dell’acuità visiva nei partecipanti (confermato dalla perimetria Humphreys), al potenziamento della consapevolezza e dell’accuratezza nel rilevamento degli stimoli presentati nella porzione cieca del campo visivo e probabilmente la stimolazione elettrica non invasiva ha contribuito amplificando gli esiti ottenuti. I cambiamenti riscontrati quindi possono suggerire l’avvenuta riorganizzazione cerebrale e il ripristino di alcune regioni risparmiate all’interno della corteccia visiva primaria o il reclutamento di vie alternative extrastriate.

La riabilitazione visiva dell'emianopsia: dal training psicofisico alla stimolazione elettrica.

ZAGARESE, FEDERICA
2021/2022

Abstract

Una lesione alla corteccia visiva primaria (V1) può avere conseguenze drammatiche e causare un disturbo comunemente conosciuto come emianopsia omonima, ovvero la perdita della vista nella stessa metà del campo visivo in entrambi gli occhi, che fino a tempi relativamente recenti è stato considerato come intrattabile e permanente. Grazie agli studi sulla plasticità cerebrale anche in età adulta ora sappiamo che è possibile ottenere un recupero tardivo nell’ambito dei disturbi neurovisivi attraverso tecniche di riabilitazione restitutive. L’obiettivo principale di queste tecniche è quello di “restituire” al paziente una porzione di campo visivo tramite un allenamento intensivo ed estensivo nell’area dello scotoma e lungo il bordo emianoptico. In questo studio sono stati indagati inizialmente i benefici derivati dalla riabilitazione con il training psicofisico Neuro Restoration Training (NRT) e successivamente gli esiti prodotti dal protocollo NRT combinato con la stimolazione elettrica non invasiva a corrente continua (tDCS). Entrambi i protocolli utilizzati sono stati ideati dal laboratorio di ricerca Neurovisus di Padova. L’allenamento psicofisico ha previsto la comparsa di stimoli Gabor statici, in movimento e tremolanti presentati nel campo visivo cieco, vedente e nel bordo emianoptico dei partecipanti. I miglioramenti sono stati testati attraverso la somministrazione delle medesime batterie neurovisive prima e dopo il training psicofisico in questione. Per quanto concerne la riabilitazione combinata (NRT e tDCS) è stata riportata la storia clinica (case report) di due pazienti con emianopsia omonima sinistra che si sono allenati inizialmente con il training psicofisico e poi hanno abbinato il compito a otto settimane di sedute con stimolazione elettrica a corrente continua. In questo caso gli esiti del trattamento sono stati analizzati attraverso un confronto qualitativo dei test somministrati prima e dopo la riabilitazione combinata. I risultati hanno dimostrato che il training psicofisico NRT ha portato ad un aumento statisticamente significativo dell’acuità visiva nei partecipanti (confermato dalla perimetria Humphreys), al potenziamento della consapevolezza e dell’accuratezza nel rilevamento degli stimoli presentati nella porzione cieca del campo visivo e probabilmente la stimolazione elettrica non invasiva ha contribuito amplificando gli esiti ottenuti. I cambiamenti riscontrati quindi possono suggerire l’avvenuta riorganizzazione cerebrale e il ripristino di alcune regioni risparmiate all’interno della corteccia visiva primaria o il reclutamento di vie alternative extrastriate.
2021
Visual rehabilitation of hemianopia: from a psychophysical training to electrical stimulation.
Emianopsia
Training
Riabilitazione
Stimolazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29454