L’obiettivo è quello di studiare fenomeni di interazione palo-terreno tramite un modello tridimensionale formato da due strati di terreno attraversati da elementi stabilizzatori (pali), nella condizione in cui siano posizionati ad una distanza pari ai tre diametri, valore riconosciuto come limite oltre il quale si perde l’effetto arco e il comportamento può considerarsi come quello di un elemento singolo, e costruire poi un dominio di resistenza del palo. Un risultato di questo elaborato, ottenuto confrontando i diagrammi Momento-Curvatura, è l’influenza dello sforzo normale agente sul palo; infatti per tutti i casi analizzati si ritiene valido considerare l’elemento in pressoflessione, con conseguente maggiore resistenza ultima. Si cerca poi una correlazione tra il cinematismo di rottura e lo spostamento di snervamento, realizzando così un dominio di resistenza del palo nelle varie configurazioni esaminate: si possono delineare tre campi di esistenza in cui in funzione dello spostamento di snervamento si ha un certo tipo di cinematismo. L’aver effettuato un’analisi tridimensionale porta ad una importante considerazione sulle pressioni orizzontali del palo. Infatti il modello in 3D porta a considerare anche il comportamento del terreno come tridimensionale: è noto infatti che per un palo sollecitato orizzontalmente il volume di terreno interessato va anche al di fuori del diametro del palo. Di conseguenza si ha una resistenza maggiore rispetto allo stato piano; questo quindi giustifica il fatto che confrontando le pressioni con le spinte attive e passive, calcolate sia con Rankine che con Lancellotta, si ha in alcuni punti il superamento della resistenza calcolata. Questo porta alla conclusione che lo studio di questi problemi spesso non si possa semplificare con analisi bidimensionali poiché a causa degli approcci semplificati non è possibile confrontare in modo rigoroso i risultati. Infine si conclude dicendo che l’analisi di stabilità di un pendio in presenza di una o più file di pali viene condotta generalmente mediante i metodi classici dell’equilibrio limite una volta noto l’incremento di resistenza fornito dalla fila lungo la superficie di scorrimento. Per effettuare quindi una verifica di stabilità di un pendio stabilizzato con pali isolati è necessario effettuare preliminarmente l’analisi dell’interazione palo-terreno, non trascurando gli effetti tridimensionali.
Interazione terreno-struttura: pali immersi in terreni in movimento
PERGOLA, CLAUDIA
2021/2022
Abstract
L’obiettivo è quello di studiare fenomeni di interazione palo-terreno tramite un modello tridimensionale formato da due strati di terreno attraversati da elementi stabilizzatori (pali), nella condizione in cui siano posizionati ad una distanza pari ai tre diametri, valore riconosciuto come limite oltre il quale si perde l’effetto arco e il comportamento può considerarsi come quello di un elemento singolo, e costruire poi un dominio di resistenza del palo. Un risultato di questo elaborato, ottenuto confrontando i diagrammi Momento-Curvatura, è l’influenza dello sforzo normale agente sul palo; infatti per tutti i casi analizzati si ritiene valido considerare l’elemento in pressoflessione, con conseguente maggiore resistenza ultima. Si cerca poi una correlazione tra il cinematismo di rottura e lo spostamento di snervamento, realizzando così un dominio di resistenza del palo nelle varie configurazioni esaminate: si possono delineare tre campi di esistenza in cui in funzione dello spostamento di snervamento si ha un certo tipo di cinematismo. L’aver effettuato un’analisi tridimensionale porta ad una importante considerazione sulle pressioni orizzontali del palo. Infatti il modello in 3D porta a considerare anche il comportamento del terreno come tridimensionale: è noto infatti che per un palo sollecitato orizzontalmente il volume di terreno interessato va anche al di fuori del diametro del palo. Di conseguenza si ha una resistenza maggiore rispetto allo stato piano; questo quindi giustifica il fatto che confrontando le pressioni con le spinte attive e passive, calcolate sia con Rankine che con Lancellotta, si ha in alcuni punti il superamento della resistenza calcolata. Questo porta alla conclusione che lo studio di questi problemi spesso non si possa semplificare con analisi bidimensionali poiché a causa degli approcci semplificati non è possibile confrontare in modo rigoroso i risultati. Infine si conclude dicendo che l’analisi di stabilità di un pendio in presenza di una o più file di pali viene condotta generalmente mediante i metodi classici dell’equilibrio limite una volta noto l’incremento di resistenza fornito dalla fila lungo la superficie di scorrimento. Per effettuare quindi una verifica di stabilità di un pendio stabilizzato con pali isolati è necessario effettuare preliminarmente l’analisi dell’interazione palo-terreno, non trascurando gli effetti tridimensionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29544