La presente tesi ha per oggetto il varo del nuovo Ponte San Benedetto su fiume Po, eseguito dalla Fagioli S.p.A. di Sant’Ilario d’Enza (RE) nei pressi delle località Bagnolo San Vito (MN) e San Benedetto Po (MN). L’obiettivo primario della tesi consiste nel definire quali sono state le ragioni che hanno condotto il gruppo di lavoro a scegliere una determinata metodologia di varo; in particolare, una metodologia che mantenesse in ogni fase operativa la configurazione isostatica. È ovvio supporre che, nonostante il varo in parola presenti delle particolari difficoltà realizzative, la metodologia scelta da Fagioli S.p.A. non sia l’unica soluzione attuabile. Come è noto ai tecnici del settore, per ogni varo esistono più metodologie attuabili ed ogni scelta deve essere perseguita ponderando diversi aspetti che, in ottemperanza agli obiettivi primari di sicurezza e contenimento dei costi, risultano essere di fondamentale rilevanza. Lo scrivente ha seguito una parte dell’ingegneria del varo, partecipando agli incontri col progettista dell’opera e lavorando in parallelo con l’Ing. Marco Salsi e l’Ing. Emanuele Cagnolati della Fagioli S.p.A.; durante i numerosi meeting con i project engineers ed in maniera autonoma con la supervisione dell’Ing. Massimiliano Lazzari di LAIRA S.r.l di Montegrotto Terme (PD), si sono studiate le operazioni di varo nella loro interezza. Data la complessità di alcuni aspetti del varo della campata nord si sono valutate numerose modifiche a tutto ciò che riguarda il varo stesso, dai mezzi speciali utilizzati alle operazioni di presa in carico dell’impalcato. Oltre allo studio dettagliato delle fasi di varo alla ricerca delle configurazioni ottimali per la presa in carico dell’impalcato, gli obiettivi prefissati consistevano nella verifica delle opere provvisionali in ogni fase e la progettazione degli elementi in carpenteria metallica da realizzare ex-novo. Valutate le forze in gioco e studiate le caratteristiche meccaniche dei mezzi speciali in dotazione, attraverso dei modelli FEM si sono verificate le travi di ripartizione sopra ai convogli e le travi di spina dei trasportatori; Si è scelta poi la tecnologia da utilizzare per le operazioni di varo, ottimizzando tempi, costi e sicurezza. La tesi è articolata come segue. Nei primi due capitoli si descrivono le fasi di realizzazione dei ponti in acciaio e le principali tecniche di varo; vengono poi descritte le fasi di realizzazione del nuovo viadotto di Genova San Giorgio, dalla realizzazione dei conci nelle officine al varo, eseguito sempre dalla Fagioli S.p.A. Nel terzo e quarto capitolo è descritto il progetto di varo del Ponte di San Benedetto; si analizzano le caratteristiche dell’area, si studiano le fasi di varo e si fornisce una panoramica sulle caratteristiche tecniche dei mezzi e delle attrezzature utilizzate. Il lavoro di tesi si concentra sul varo della campata nord, più particolare dal punto di vista della movimentazione dell’impalcato. Nel quinto capitolo, determinate per ogni fase le sollecitazioni agenti sui convogli di movimentazione dell’impalcato, si verificano gli elementi di carpenteria utilizzati e si progettano alcuni elementi ex-novo, quali i sistemi di attacco impalcato-convogli ed il sistema a perno delle bascule. Il sesto capitolo raccoglie la documentazione fotografica relativa alle operazioni di varo, avvenute tra i mesi di novembre 2021 e gennaio 2022.
IL VARO DEL NUOVO PONTE SAN BENEDETTO SUL FIUME PO CON METODI MISTI DI SPINTA E TRASLAZIONE
SCANTAMBURLO, MATTIA
2021/2022
Abstract
La presente tesi ha per oggetto il varo del nuovo Ponte San Benedetto su fiume Po, eseguito dalla Fagioli S.p.A. di Sant’Ilario d’Enza (RE) nei pressi delle località Bagnolo San Vito (MN) e San Benedetto Po (MN). L’obiettivo primario della tesi consiste nel definire quali sono state le ragioni che hanno condotto il gruppo di lavoro a scegliere una determinata metodologia di varo; in particolare, una metodologia che mantenesse in ogni fase operativa la configurazione isostatica. È ovvio supporre che, nonostante il varo in parola presenti delle particolari difficoltà realizzative, la metodologia scelta da Fagioli S.p.A. non sia l’unica soluzione attuabile. Come è noto ai tecnici del settore, per ogni varo esistono più metodologie attuabili ed ogni scelta deve essere perseguita ponderando diversi aspetti che, in ottemperanza agli obiettivi primari di sicurezza e contenimento dei costi, risultano essere di fondamentale rilevanza. Lo scrivente ha seguito una parte dell’ingegneria del varo, partecipando agli incontri col progettista dell’opera e lavorando in parallelo con l’Ing. Marco Salsi e l’Ing. Emanuele Cagnolati della Fagioli S.p.A.; durante i numerosi meeting con i project engineers ed in maniera autonoma con la supervisione dell’Ing. Massimiliano Lazzari di LAIRA S.r.l di Montegrotto Terme (PD), si sono studiate le operazioni di varo nella loro interezza. Data la complessità di alcuni aspetti del varo della campata nord si sono valutate numerose modifiche a tutto ciò che riguarda il varo stesso, dai mezzi speciali utilizzati alle operazioni di presa in carico dell’impalcato. Oltre allo studio dettagliato delle fasi di varo alla ricerca delle configurazioni ottimali per la presa in carico dell’impalcato, gli obiettivi prefissati consistevano nella verifica delle opere provvisionali in ogni fase e la progettazione degli elementi in carpenteria metallica da realizzare ex-novo. Valutate le forze in gioco e studiate le caratteristiche meccaniche dei mezzi speciali in dotazione, attraverso dei modelli FEM si sono verificate le travi di ripartizione sopra ai convogli e le travi di spina dei trasportatori; Si è scelta poi la tecnologia da utilizzare per le operazioni di varo, ottimizzando tempi, costi e sicurezza. La tesi è articolata come segue. Nei primi due capitoli si descrivono le fasi di realizzazione dei ponti in acciaio e le principali tecniche di varo; vengono poi descritte le fasi di realizzazione del nuovo viadotto di Genova San Giorgio, dalla realizzazione dei conci nelle officine al varo, eseguito sempre dalla Fagioli S.p.A. Nel terzo e quarto capitolo è descritto il progetto di varo del Ponte di San Benedetto; si analizzano le caratteristiche dell’area, si studiano le fasi di varo e si fornisce una panoramica sulle caratteristiche tecniche dei mezzi e delle attrezzature utilizzate. Il lavoro di tesi si concentra sul varo della campata nord, più particolare dal punto di vista della movimentazione dell’impalcato. Nel quinto capitolo, determinate per ogni fase le sollecitazioni agenti sui convogli di movimentazione dell’impalcato, si verificano gli elementi di carpenteria utilizzati e si progettano alcuni elementi ex-novo, quali i sistemi di attacco impalcato-convogli ed il sistema a perno delle bascule. Il sesto capitolo raccoglie la documentazione fotografica relativa alle operazioni di varo, avvenute tra i mesi di novembre 2021 e gennaio 2022.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29546