Il movimento degli organismi viventi rappresenta una tipologia particolare di moto fisico. Gli esseri umani e molte altre specie animali sono particolarmente sensibili a questi schemi di moto. I pattern di movimento esibiti dagli esseri viventi sono definiti “moto biologico” e forniscono un ampia gamma di informazioni visive a chi li osserva. Quando viene percepito visivamente un essere vivente, tuttavia, vengono utilizzate molte altre tipologie di informazione visiva come colore, forma e profondità. Per studiare le informazioni contenute nel movimento biologico occorre separarle da altri segnali. Un metodo tradizionale per isolare il moto biologico da altre fonti di informazione nei contesti sperimentali consiste nel paradigma dei punti-luce in movimento: la procedura consiste nell’applicazione di piccole fonti di luce sopra le principali articolazioni (caviglie, ginocchia, anche, gomiti, polsi e spalle) di un attore (Johansson, 1973). Dopodichè, l’attore viene videoregistrato mentre cammina al buio. Manipolando la registrazione in modo che del camminatore rimangano visibili solo i punti connessi alle articolazioni principali si ottiene uno stimolo video raffigurante dei punti luminosi che si muovono su uno schermo nero, descrivendo la camminata umana. La percezione del moto biologico si indaga sottoponendo degli osservatori alla visione di questi stimoli. Lo studio della percezione del moto biologico consiste nell’indagine dei meccanismi cognitivi mediante i quali gli osservatori elaborano le informazioni fornite dal movimento dei punti-luce. Il tema centrale di questo elaborato è lo studio di questi meccanismi cognitivi negli animali non umani. Nel primo capitolo verrà introdotto l’argomento mostrando brevemente la storia dello studio della percezione del moto biologico. Nel secondo capitolo verrà introdotto un modello teorico che suddivide la percezione del moto biologico in quattro diversi livelli di elaborazione (Troje, 2008). Nel terzo capitolo saranno affrontati direttamente gli studi che coinvolgono animali non umani, fornendo una panoramica sui diversi paradigmi sperimentali utilizzati per studiare la percezione del moto biologico nelle diverse specie.

La percezione del moto biologico negli animali

RASSOULI BAGHI, LEONARDO
2021/2022

Abstract

Il movimento degli organismi viventi rappresenta una tipologia particolare di moto fisico. Gli esseri umani e molte altre specie animali sono particolarmente sensibili a questi schemi di moto. I pattern di movimento esibiti dagli esseri viventi sono definiti “moto biologico” e forniscono un ampia gamma di informazioni visive a chi li osserva. Quando viene percepito visivamente un essere vivente, tuttavia, vengono utilizzate molte altre tipologie di informazione visiva come colore, forma e profondità. Per studiare le informazioni contenute nel movimento biologico occorre separarle da altri segnali. Un metodo tradizionale per isolare il moto biologico da altre fonti di informazione nei contesti sperimentali consiste nel paradigma dei punti-luce in movimento: la procedura consiste nell’applicazione di piccole fonti di luce sopra le principali articolazioni (caviglie, ginocchia, anche, gomiti, polsi e spalle) di un attore (Johansson, 1973). Dopodichè, l’attore viene videoregistrato mentre cammina al buio. Manipolando la registrazione in modo che del camminatore rimangano visibili solo i punti connessi alle articolazioni principali si ottiene uno stimolo video raffigurante dei punti luminosi che si muovono su uno schermo nero, descrivendo la camminata umana. La percezione del moto biologico si indaga sottoponendo degli osservatori alla visione di questi stimoli. Lo studio della percezione del moto biologico consiste nell’indagine dei meccanismi cognitivi mediante i quali gli osservatori elaborano le informazioni fornite dal movimento dei punti-luce. Il tema centrale di questo elaborato è lo studio di questi meccanismi cognitivi negli animali non umani. Nel primo capitolo verrà introdotto l’argomento mostrando brevemente la storia dello studio della percezione del moto biologico. Nel secondo capitolo verrà introdotto un modello teorico che suddivide la percezione del moto biologico in quattro diversi livelli di elaborazione (Troje, 2008). Nel terzo capitolo saranno affrontati direttamente gli studi che coinvolgono animali non umani, fornendo una panoramica sui diversi paradigmi sperimentali utilizzati per studiare la percezione del moto biologico nelle diverse specie.
2021
Biological motion perception in animals
movimento biologico
movimento semirigido
animali non umani
life detector
animacy
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29579