Il mio studio ha come finalità quella di far emergere, nel contesto celebrativo dell’orazione, l’immagine del rettore di terraferma analizzando in particolare il caso della città di Feltre durante l'ultimo trentennio del 1600. Una figura, quella del rettore, attraversata da molte contraddizioni: se da un lato è soggetta ad un evidente processo normativo spesso volto a ridimensionarne le mire auto elogiative , al contempo acquisisce una condizione che la porta ad essere insignita del titolo di protettrice della comunità suddita, incarnazione della Repubblica e dei suoi valori. Questa immagine, però, spesso sembra entrare in contrasto con gli ideali del buongoverno veneziano, perché il rettore, muovendosi all’interno della trama di rapporti tra governanti e governati, si sforza di acquisire durante il suo operato prestigio e potere personali. Sono attributi che trovano nella Terraferma uno spazio ideale nel quale maturare in vista di un prossimo ritorno a Venezia. Sarà interessante, allora, cogliere come all’interno di una realtà fatta di spinte e controspinte e di molte contraddizioni ideologiche come quella feltrina, pratiche e rituali encomiastici inseriti in momenti solenni quali arrivo e partenza designino un momento decisivo sia per l’immagine del rettore sia per la sua spendibilità futura agli occhi del Senato.
L'immagine del rettore nelle orazioni per la partenza dal reggimento di Feltre (1674-1705)
SPINELLI, ALBERTO
2021/2022
Abstract
Il mio studio ha come finalità quella di far emergere, nel contesto celebrativo dell’orazione, l’immagine del rettore di terraferma analizzando in particolare il caso della città di Feltre durante l'ultimo trentennio del 1600. Una figura, quella del rettore, attraversata da molte contraddizioni: se da un lato è soggetta ad un evidente processo normativo spesso volto a ridimensionarne le mire auto elogiative , al contempo acquisisce una condizione che la porta ad essere insignita del titolo di protettrice della comunità suddita, incarnazione della Repubblica e dei suoi valori. Questa immagine, però, spesso sembra entrare in contrasto con gli ideali del buongoverno veneziano, perché il rettore, muovendosi all’interno della trama di rapporti tra governanti e governati, si sforza di acquisire durante il suo operato prestigio e potere personali. Sono attributi che trovano nella Terraferma uno spazio ideale nel quale maturare in vista di un prossimo ritorno a Venezia. Sarà interessante, allora, cogliere come all’interno di una realtà fatta di spinte e controspinte e di molte contraddizioni ideologiche come quella feltrina, pratiche e rituali encomiastici inseriti in momenti solenni quali arrivo e partenza designino un momento decisivo sia per l’immagine del rettore sia per la sua spendibilità futura agli occhi del Senato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29828