Conservata manoscritta alla Biblioteca Estense di Modena, la "Bradamante gelosa" di Alessandro Guarini è un testo di notevole interesse nel panorama drammaturgico di primo Seicento. Inserendosi nell'ampio spettro delle riscritture e degli adattamenti dell'"Orlando furioso" per la scena, riprende precisamente l'episodio a cavallo tra i canti XXXII e XXXVI, che vede come protagonista Bradamante gelosa e furiosa per il sospetto amore di Ruggiero e Marfisa: l'opera terminerà con l'apparizione ex machina del mago Atlante che svelerà i rapporti di parentela tra i due, ponendo fine alla gelosia della progenitrice estense. Rappresentata a Ferrara nel 1616, in cinque atti, con intermezzi di Battista Guarini, la tragedia si caratterizza per il lieto fine, rispettando le principali indicazioni del genere letterario teorizzate e discusse da Giovan Battista Giraldi Cinzio. I principali modelli letterari, oltre al "Furioso", sono le tragedie giraldiane, il "Pastor fido" paterno e la "Gerusalemme liberata". L'opera ha risentito anche delle manifestazioni cavalleresche (giostre e tornei) proprie del clima ferrarese dell'epoca e in particolare dell'Accademia degli Intrepidi, nella quale Alessandro Guarini rivestiva il ruolo di censore. Si offre l'edizione della "Bradamante gelosa", con un'analisi del testo e con ipotesi interpretative, arricchita da un commento che tenta di soffermarsi sui principali rapporti intertestuali riscontrabili nel testo.
"Bradamante gelosa", tragedia di Alessandro Guarini. Edizione e commento
BALDASSA, VERONICA
2020/2021
Abstract
Conservata manoscritta alla Biblioteca Estense di Modena, la "Bradamante gelosa" di Alessandro Guarini è un testo di notevole interesse nel panorama drammaturgico di primo Seicento. Inserendosi nell'ampio spettro delle riscritture e degli adattamenti dell'"Orlando furioso" per la scena, riprende precisamente l'episodio a cavallo tra i canti XXXII e XXXVI, che vede come protagonista Bradamante gelosa e furiosa per il sospetto amore di Ruggiero e Marfisa: l'opera terminerà con l'apparizione ex machina del mago Atlante che svelerà i rapporti di parentela tra i due, ponendo fine alla gelosia della progenitrice estense. Rappresentata a Ferrara nel 1616, in cinque atti, con intermezzi di Battista Guarini, la tragedia si caratterizza per il lieto fine, rispettando le principali indicazioni del genere letterario teorizzate e discusse da Giovan Battista Giraldi Cinzio. I principali modelli letterari, oltre al "Furioso", sono le tragedie giraldiane, il "Pastor fido" paterno e la "Gerusalemme liberata". L'opera ha risentito anche delle manifestazioni cavalleresche (giostre e tornei) proprie del clima ferrarese dell'epoca e in particolare dell'Accademia degli Intrepidi, nella quale Alessandro Guarini rivestiva il ruolo di censore. Si offre l'edizione della "Bradamante gelosa", con un'analisi del testo e con ipotesi interpretative, arricchita da un commento che tenta di soffermarsi sui principali rapporti intertestuali riscontrabili nel testo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29884