L'obiettivo principale di questa tesi di laurea è quello di mettere ordine e di ricostruire tramite documentazione d'archivio originale, le vicende che videro coinvolti gli alpini del battaglione “Cadore” e gli uomini del Centro Raccolta Alpini di Conegliano. Lo sviluppo della narrazione è suddiviso in due parti principali e segue un ordine cronologico. Nel primo capitolo, di tipo introduttivo, esponiamo gli eventi e le motivazioni che portarono alla fondazione del C.R.A. di Conegliano e del battaglione "Cadore". Concluso questo capitolo introduttivo, nella prima parte della tesi viene descritta l'organizzazione, le problematiche e le azioni che videro come protagonisti gli uomini del battaglione "Cadore". Appena costituito, il battaglione fu subito dislocato presso l'appenino emiliano ed integrato sotto il comando del C.A.R.S. con il compito di combattere le formazioni partigiane della zona. Il "Cadore" durante la sua permanenza in Emilia partecipò a vari scontri per il controllo del territorio, oltre che a frequenti operazioni di rastrellamento. Conclusa la permanenza in Emilia, il battaglione fu riposizionato in Piemonte, nella zona del cuneese, con il compito di rafforzare la presenza nazifascista del territorio e continuare l'opera di repressione nei confronti dei partigiani. Durante questa permanenza, i cadorini furono coinvolti nelle vicende della città di Alba, che per un breve lasso di tempo fu una delle prime repubbliche partigiane libere dal giogo fascista. Conclusesi le vicende di Alba, il battaglione "Cadore" per lavare l'onta subita venne riorganizzato e fu dislocato lungo il confine con la Liguria, precisamente nella zona del savonese, per continuare le operazioni di rastrellamento e repressione dei patrioti. A conclusione della prima parte vengono ricostruite le ultime vicissitudini che coinvolsero i cadorini fino alla resa definitiva avvenuta alle porte di Torino. Nella seconda parte dell’elaborato si prende in considerazione l'organizzazione, le problematiche e le azioni compiute dagli uomini del C.R.A. di Conegliano. Le vicende di tale formazione sono strettamente collegate alla figura del capitano Attilio Pillon, che all'epoca dei fatti era il comandante del C.R.A. Il Centro Raccolta di Conegliano inizialmente doveva servire come bacino di raccolta per le nuove reclute da addestrare, per essere poi inviate al fronte a rimpolpare le fila del battaglione "Cadore". Tale flusso di uomini fu ben presto interrotto poiché Pillon aveva ben altri progetti per gli alpini alle sue dipendenze. I capitoli che compongono la seconda parte della tesi ripercorrono le vicende che coinvolsero gli uomini del C.R.A. e il processo evolutivo che portò tale organizzazione ad assumere un ruolo di rilievo nella lotta anti partigiana della provincia di Treviso. L’analisi di questa fase permette di ricostruire la figura dell'ufficiale al comando del C.R.A. mettendone in luce tutte le sfaccettature e soprattutto le conseguenze che si verificarono a causa degli atteggiamenti intrattenuti nei confronti delle autorità civili e della popolazione. Per concludere, la maggior parte della documentazione consultata si trova presso l'archivio dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana, dove sono conservati documenti originali del periodo.
Alpini della R.S.I.: Le vicende del Centro Raccolta Alpini di Conegliano e del Battaglione "Cadore".
FASSINA, NICOLA
2021/2022
Abstract
L'obiettivo principale di questa tesi di laurea è quello di mettere ordine e di ricostruire tramite documentazione d'archivio originale, le vicende che videro coinvolti gli alpini del battaglione “Cadore” e gli uomini del Centro Raccolta Alpini di Conegliano. Lo sviluppo della narrazione è suddiviso in due parti principali e segue un ordine cronologico. Nel primo capitolo, di tipo introduttivo, esponiamo gli eventi e le motivazioni che portarono alla fondazione del C.R.A. di Conegliano e del battaglione "Cadore". Concluso questo capitolo introduttivo, nella prima parte della tesi viene descritta l'organizzazione, le problematiche e le azioni che videro come protagonisti gli uomini del battaglione "Cadore". Appena costituito, il battaglione fu subito dislocato presso l'appenino emiliano ed integrato sotto il comando del C.A.R.S. con il compito di combattere le formazioni partigiane della zona. Il "Cadore" durante la sua permanenza in Emilia partecipò a vari scontri per il controllo del territorio, oltre che a frequenti operazioni di rastrellamento. Conclusa la permanenza in Emilia, il battaglione fu riposizionato in Piemonte, nella zona del cuneese, con il compito di rafforzare la presenza nazifascista del territorio e continuare l'opera di repressione nei confronti dei partigiani. Durante questa permanenza, i cadorini furono coinvolti nelle vicende della città di Alba, che per un breve lasso di tempo fu una delle prime repubbliche partigiane libere dal giogo fascista. Conclusesi le vicende di Alba, il battaglione "Cadore" per lavare l'onta subita venne riorganizzato e fu dislocato lungo il confine con la Liguria, precisamente nella zona del savonese, per continuare le operazioni di rastrellamento e repressione dei patrioti. A conclusione della prima parte vengono ricostruite le ultime vicissitudini che coinvolsero i cadorini fino alla resa definitiva avvenuta alle porte di Torino. Nella seconda parte dell’elaborato si prende in considerazione l'organizzazione, le problematiche e le azioni compiute dagli uomini del C.R.A. di Conegliano. Le vicende di tale formazione sono strettamente collegate alla figura del capitano Attilio Pillon, che all'epoca dei fatti era il comandante del C.R.A. Il Centro Raccolta di Conegliano inizialmente doveva servire come bacino di raccolta per le nuove reclute da addestrare, per essere poi inviate al fronte a rimpolpare le fila del battaglione "Cadore". Tale flusso di uomini fu ben presto interrotto poiché Pillon aveva ben altri progetti per gli alpini alle sue dipendenze. I capitoli che compongono la seconda parte della tesi ripercorrono le vicende che coinvolsero gli uomini del C.R.A. e il processo evolutivo che portò tale organizzazione ad assumere un ruolo di rilievo nella lotta anti partigiana della provincia di Treviso. L’analisi di questa fase permette di ricostruire la figura dell'ufficiale al comando del C.R.A. mettendone in luce tutte le sfaccettature e soprattutto le conseguenze che si verificarono a causa degli atteggiamenti intrattenuti nei confronti delle autorità civili e della popolazione. Per concludere, la maggior parte della documentazione consultata si trova presso l'archivio dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana, dove sono conservati documenti originali del periodo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29901