Nell’ultimo decennio a livello nazionale e internazionale, è emersa l’urgenza di discutere e rivalutare alcune tematiche per lo sviluppo di società sempre più eque, solidali e sostenibili. Sono molteplici le tematiche discusse e affrontate nel quotidiano dai politici, dai centri di formazione come la scuola e l’università, dalle famiglie, dai social e da tutti quei canali che hanno la possibilità di formare e informare. Ciò nonostante è evidente e lampante che la necessità di discutere rispetto a queste tematiche sia dovuto in parte a causa di lacune da un punto di vista legislativo, ma anche a causa della disinformazione a livello sociale e culturale. Molti programmi televisivi o canali social si sono resi protagonisti e informatori ufficiali di argomentazioni quali, la parità di genere, l’inclusione, la disabilità, ma allo stesso tempo è evidente che le modalità utilizzate da questi ultimi siano state elaborate per creare quella che viene definita “pornografia motivazionale”. Le donne, le persone con disabilità, gli stranieri che si trovano a dover partecipare a un programma televisivo, la maggior parte delle volte nel dire la propria opinione , si raccontano come eroi, dovendo il più delle volte dimostrare alla platea di aver meritato di essere in quel posto in quel momento, probabilmente perchè anche loro stessi si sentono incasellati e etichettati in una categoria svantaggiata che deve per forza dimostrare di meritare rispetto ad altri, quella situazione e dare un senso alla propria presenza su un palco o davanti a una telecamera. Questo perché siamo abituati a confrontarci giornalmente con una realtà, quella Italiana, che purtroppo ancora sta imparando a comprendere cosa significa accoglienza, inclusione e i maldestri tentativi degli ultimi anni hanno solo dimostrato che la strada è ancora lunga per comprendere al meglio il significato di questi termini. In questo elaborato ci si focalizza su una tematica che purtroppo è molto diffusa ma ancora troppo poco discussa: la discriminazione multipla. La tematica comprende tutte quelle persone che vivono in due o più condizioni di svantaggio di tipo economico, sociale, personale e di conseguenza i fattori di rischio di emarginazione ed esclusione sono quindi molteplici. Se già la condizione di genere, presuppone il rischio di esclusione e di impedimento per il raggiungimento di alcune cariche lavorative o sociali a causa di stereotipi e preconcetti generati dalla società in cui viviamo, essere donna con disabilità rende ancora più complessa la possibilità di potersi realizzare da un punto di vista lavorativo e personale. Nello specifico si affronta l’argomento riguardante le donne con Sclerosi Multipla, malattia che colpisce prevalentemente le donne che hanno riferito di aver subito forme di discriminazione riguardati la propria condizione, situazione che si è aggravata a causa della pandemia da Covid-19.
Discriminazione multipla. La doppia sfida delle donne con Sclerosi Multipla e il Progetto I>DEA
PRETIN, FLAVIA
2021/2022
Abstract
Nell’ultimo decennio a livello nazionale e internazionale, è emersa l’urgenza di discutere e rivalutare alcune tematiche per lo sviluppo di società sempre più eque, solidali e sostenibili. Sono molteplici le tematiche discusse e affrontate nel quotidiano dai politici, dai centri di formazione come la scuola e l’università, dalle famiglie, dai social e da tutti quei canali che hanno la possibilità di formare e informare. Ciò nonostante è evidente e lampante che la necessità di discutere rispetto a queste tematiche sia dovuto in parte a causa di lacune da un punto di vista legislativo, ma anche a causa della disinformazione a livello sociale e culturale. Molti programmi televisivi o canali social si sono resi protagonisti e informatori ufficiali di argomentazioni quali, la parità di genere, l’inclusione, la disabilità, ma allo stesso tempo è evidente che le modalità utilizzate da questi ultimi siano state elaborate per creare quella che viene definita “pornografia motivazionale”. Le donne, le persone con disabilità, gli stranieri che si trovano a dover partecipare a un programma televisivo, la maggior parte delle volte nel dire la propria opinione , si raccontano come eroi, dovendo il più delle volte dimostrare alla platea di aver meritato di essere in quel posto in quel momento, probabilmente perchè anche loro stessi si sentono incasellati e etichettati in una categoria svantaggiata che deve per forza dimostrare di meritare rispetto ad altri, quella situazione e dare un senso alla propria presenza su un palco o davanti a una telecamera. Questo perché siamo abituati a confrontarci giornalmente con una realtà, quella Italiana, che purtroppo ancora sta imparando a comprendere cosa significa accoglienza, inclusione e i maldestri tentativi degli ultimi anni hanno solo dimostrato che la strada è ancora lunga per comprendere al meglio il significato di questi termini. In questo elaborato ci si focalizza su una tematica che purtroppo è molto diffusa ma ancora troppo poco discussa: la discriminazione multipla. La tematica comprende tutte quelle persone che vivono in due o più condizioni di svantaggio di tipo economico, sociale, personale e di conseguenza i fattori di rischio di emarginazione ed esclusione sono quindi molteplici. Se già la condizione di genere, presuppone il rischio di esclusione e di impedimento per il raggiungimento di alcune cariche lavorative o sociali a causa di stereotipi e preconcetti generati dalla società in cui viviamo, essere donna con disabilità rende ancora più complessa la possibilità di potersi realizzare da un punto di vista lavorativo e personale. Nello specifico si affronta l’argomento riguardante le donne con Sclerosi Multipla, malattia che colpisce prevalentemente le donne che hanno riferito di aver subito forme di discriminazione riguardati la propria condizione, situazione che si è aggravata a causa della pandemia da Covid-19.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29987