The evolutionary and demographic history of Homo sapiens, as well as robust evidence about human genetic diversity, prove that, in our species, races do not have an ontological status. Nevertheless, racism is a social attitude still belonging to our cultures. Studies recently conducted in the US show how a possible network of interacting brain regions is important in the unintentional, implicit expression of racial attitudes and its control. In this study we submit an implicit association test (IAT) and an explicit one (survey) to a sample of 192 Italians with the purpose of understanding whether the unintentional propensity to be sceptical against the strangers could be a cross-cultural phenomenon or not. Our results seem underline that, in the Italian cultural background, we might observe a strong in-group bias rather than a discriminatory tendency against the out-group, in line with the cultural evolution models proposed by Samuel Bowles and Luigi Luca Cavalli-Sforza. According to these theories, our sociality evolved in an ambiguous and defensive way in a context of small groups competing each other. This study finally suggests a series of science communication events concerning the nonexistence of human races, confirming the key role of culture in levelling out, or even delete, our natural tendency towards group categorization.

La storia evolutiva e demografica di Homo sapiens, nonché robuste evidenze circa la distribuzione della diversità genetica umana, mostrano che, nella nostra specie, le razze non corrispondono ad alcuna realtà biologica. Nonostante questo, il razzismo è un atteggiamento sociale che continua a far parte delle nostre culture. Studi recentemente condotti negli Stati Uniti evidenziano, infatti, come un possibile network di diverse regioni cerebrali in interazione tra loro sia importante nell’espressione implicita di comportamenti di diffidenza verso estranei di aspetto fisico diverso e nel loro controllo. In questo studio abbiamo somministrato un test di associazione implicita (IAT) ed esplicita (questionario) a un campione di 196 italiani, con l’obiettivo di comprendere se l’involontaria tendenza allo scetticismo nei confronti dello straniero sia un fenomeno che possa avere un carattere transculturale o meno. I nostri risultati sembrano rilevare che, nel contesto culturale italiano, più che una tendenza discriminatoria verso l’out-group, si osserverebbe uno spiccato bias per l’in-group, in accordo con i modelli di evoluzione culturale proposti da Samuel Bowles e Luigi Luca Cavalli-Sforza. Secondo queste teorie, la nostra socialità si sarebbe evoluta in maniera ambivalente e difensiva in un contesto di piccoli gruppi in competizione tra loro. Questo lavoro propone infine una serie di iniziative di divulgazione scientifica riguardo la non esistenza delle razze umane, ribadendo il ruolo fondamentale della cultura nel livellare, o addirittura estinguere, la nostra innata tendenza alla categorizzazione di gruppo.

LA CATEGORIZZAZIONE RAZZIALE TRA NATURA E CULTURA. Analisi psicologica e interpretazione evoluzionistica di una possibile tendenza transculturale al razzismo in Homo sapiens

TOMASI, NICOLA
2020/2021

Abstract

The evolutionary and demographic history of Homo sapiens, as well as robust evidence about human genetic diversity, prove that, in our species, races do not have an ontological status. Nevertheless, racism is a social attitude still belonging to our cultures. Studies recently conducted in the US show how a possible network of interacting brain regions is important in the unintentional, implicit expression of racial attitudes and its control. In this study we submit an implicit association test (IAT) and an explicit one (survey) to a sample of 192 Italians with the purpose of understanding whether the unintentional propensity to be sceptical against the strangers could be a cross-cultural phenomenon or not. Our results seem underline that, in the Italian cultural background, we might observe a strong in-group bias rather than a discriminatory tendency against the out-group, in line with the cultural evolution models proposed by Samuel Bowles and Luigi Luca Cavalli-Sforza. According to these theories, our sociality evolved in an ambiguous and defensive way in a context of small groups competing each other. This study finally suggests a series of science communication events concerning the nonexistence of human races, confirming the key role of culture in levelling out, or even delete, our natural tendency towards group categorization.
2020
RACIAL CATEGORIZATION BETWEEN NATURE AND CULTURE. Psychological analysis and evolutionary interpretation of a potential cross-cultural racist trend in Homo sapiens
La storia evolutiva e demografica di Homo sapiens, nonché robuste evidenze circa la distribuzione della diversità genetica umana, mostrano che, nella nostra specie, le razze non corrispondono ad alcuna realtà biologica. Nonostante questo, il razzismo è un atteggiamento sociale che continua a far parte delle nostre culture. Studi recentemente condotti negli Stati Uniti evidenziano, infatti, come un possibile network di diverse regioni cerebrali in interazione tra loro sia importante nell’espressione implicita di comportamenti di diffidenza verso estranei di aspetto fisico diverso e nel loro controllo. In questo studio abbiamo somministrato un test di associazione implicita (IAT) ed esplicita (questionario) a un campione di 196 italiani, con l’obiettivo di comprendere se l’involontaria tendenza allo scetticismo nei confronti dello straniero sia un fenomeno che possa avere un carattere transculturale o meno. I nostri risultati sembrano rilevare che, nel contesto culturale italiano, più che una tendenza discriminatoria verso l’out-group, si osserverebbe uno spiccato bias per l’in-group, in accordo con i modelli di evoluzione culturale proposti da Samuel Bowles e Luigi Luca Cavalli-Sforza. Secondo queste teorie, la nostra socialità si sarebbe evoluta in maniera ambivalente e difensiva in un contesto di piccoli gruppi in competizione tra loro. Questo lavoro propone infine una serie di iniziative di divulgazione scientifica riguardo la non esistenza delle razze umane, ribadendo il ruolo fondamentale della cultura nel livellare, o addirittura estinguere, la nostra innata tendenza alla categorizzazione di gruppo.
Razze umane
IAT
Altruismo
In Group / Out Group
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30096