Questa ricerca si pone l’obiettivo generale di studiare l’alleanza terapeutica che si instaura tra terapeuta e paziente tossicodipendente all’interno di una comunità residenziale per giovani adulti tossicodipendenti e di rilevare una possibile associazione tra alleanza terapeutica e disturbi di personalità. Lo studio presenta, nei primi due capitoli, una rassegna della letteratura presente sul fenomeno della tossicodipendenza e sul costrutto dell’alleanza terapeutica. Nel terzo capitolo si descrive nel dettaglio il campione esaminato, composto da 67 soggetti tossicodipendenti e si definiscono gli strumenti utilizzati nella ricerca e gli obiettivi. Gli obiettivi riguardano: il primo, la verifica della qualità dell’alleanza terapeutica all’interno della comunità; il secondo è rivolto alla verifica dell’ipotesi che il paziente valuti più positivamente l’alleanza rispetto al terapeuta; il terzo è focalizzato all’analisi dei cambiamenti sulle due valutazioni dell’alleanza terapeutica all’ingresso del paziente nella comunità terapeutica, a 6 mesi dall’ingresso e a 12 mesi dall’ingresso; il quarto all’evolversi dei cambiamenti tramite il confronto tra chi abbandona il trattamento e chi al 6°/12°mese è ancora presente. Lo strumento di analisi utilizzato per raggiungere questi obiettivi è il questionario Working Alliance Inventory (WAI) di Horvath (1982), un questionario self report composto da 36 item e tre scale: Task, Bond, Goal. È presente una parte per i terapeuti (WAI-T) e una per i pazienti (WAI-P). Successivamente si indaga anche una possibile associazione dell’alleanza terapeutica con i disturbi di personalità utilizzando lo Shedler Westen Assessment Procedure SWAP 200 (Shedler & Westen), che si basa su un metodo Q-Sort per la valutazione della personalità. Per il primo obiettivo, in linea con le ipotesi di ricerca, la verifica evidenzia punteggi elevati per entrambe le valutazioni WAI-P e WAI-T. Ciononostante, come afferma la letteratura presente, bisogna tenere conto che i punteggi elevati nelle valutazioni non indicano necessariamente un’alleanza autentica e solida. Anche per il secondo obiettivo, lo studio è in accordo con le ipotesi di ricerca e le evidenze empiriche; nell’elaborato, infatti, l’alleanza valutata dal paziente viene percepita più forte rispetto a quella valutata dal terapeuta in tutti i tempi. Per il terzo obiettivo i risultati, in linea con la letteratura a disposizione, mostrano che sia i pazienti che i terapeuti percepiscono cambiamenti nella valutazione dell’alleanza terapeutica fra il momento dell’ingresso e dopo 12 mesi dal trattamento. Per il quarto obiettivo, la verifica evidenzia che ci sono differenze statisticamente significative tra chi ha abbandonato il trattamento e chi ha proseguito fino al 12° mese, e sulla qualità dell’alleanza valutata dal paziente e dal terapeuta al 6° mese. Le sottoscale Task e Goal, del WAI-P e la sottoscala Goal del WAI-T hanno evidenziato dei dati significativi. Lo studio si è rivolto successivamente al confronto delle caratteristiche di personalità al T1 e al T3, e si è notato che per il PD-T si apprezzano cambiamenti per il disturbo Schizotipico e l’indice dell’Alto Funzionamento sembra migliorare nel tempo; per il Q-T si evidenziano differenze statisticamente significative per i disturbi Antisociale, Schizoide, Ossessivo Narcisistico, Depressivo, Disregolazione emotiva. Emergono poi alcune correlazioni statisticamente significative fra alleanza terapeutica e stili personalità. In definitiva, in questi pazienti i dati confermano che la valutazione dell’alleanza, risulta essere uno strumento importante ai fini del trattamento terapeutico, nel suo evolversi nel tempo, nel differenziare i pazienti che rimangono in trattamento da chi abbandona, ed nell’osservare come l’alleanza terapeutica si intreccia con i disturbi di personalità, molto diffusi in questa popolazione.

Indagine dell'alleanza terapeutica e del funzionamento di personalità nei giovani tossicodipendenti in comunità terapeutica: caratteristiche ed evoluzioni in un anno di trattamento.

DI GIORGIO, MARCELLO
2021/2022

Abstract

Questa ricerca si pone l’obiettivo generale di studiare l’alleanza terapeutica che si instaura tra terapeuta e paziente tossicodipendente all’interno di una comunità residenziale per giovani adulti tossicodipendenti e di rilevare una possibile associazione tra alleanza terapeutica e disturbi di personalità. Lo studio presenta, nei primi due capitoli, una rassegna della letteratura presente sul fenomeno della tossicodipendenza e sul costrutto dell’alleanza terapeutica. Nel terzo capitolo si descrive nel dettaglio il campione esaminato, composto da 67 soggetti tossicodipendenti e si definiscono gli strumenti utilizzati nella ricerca e gli obiettivi. Gli obiettivi riguardano: il primo, la verifica della qualità dell’alleanza terapeutica all’interno della comunità; il secondo è rivolto alla verifica dell’ipotesi che il paziente valuti più positivamente l’alleanza rispetto al terapeuta; il terzo è focalizzato all’analisi dei cambiamenti sulle due valutazioni dell’alleanza terapeutica all’ingresso del paziente nella comunità terapeutica, a 6 mesi dall’ingresso e a 12 mesi dall’ingresso; il quarto all’evolversi dei cambiamenti tramite il confronto tra chi abbandona il trattamento e chi al 6°/12°mese è ancora presente. Lo strumento di analisi utilizzato per raggiungere questi obiettivi è il questionario Working Alliance Inventory (WAI) di Horvath (1982), un questionario self report composto da 36 item e tre scale: Task, Bond, Goal. È presente una parte per i terapeuti (WAI-T) e una per i pazienti (WAI-P). Successivamente si indaga anche una possibile associazione dell’alleanza terapeutica con i disturbi di personalità utilizzando lo Shedler Westen Assessment Procedure SWAP 200 (Shedler & Westen), che si basa su un metodo Q-Sort per la valutazione della personalità. Per il primo obiettivo, in linea con le ipotesi di ricerca, la verifica evidenzia punteggi elevati per entrambe le valutazioni WAI-P e WAI-T. Ciononostante, come afferma la letteratura presente, bisogna tenere conto che i punteggi elevati nelle valutazioni non indicano necessariamente un’alleanza autentica e solida. Anche per il secondo obiettivo, lo studio è in accordo con le ipotesi di ricerca e le evidenze empiriche; nell’elaborato, infatti, l’alleanza valutata dal paziente viene percepita più forte rispetto a quella valutata dal terapeuta in tutti i tempi. Per il terzo obiettivo i risultati, in linea con la letteratura a disposizione, mostrano che sia i pazienti che i terapeuti percepiscono cambiamenti nella valutazione dell’alleanza terapeutica fra il momento dell’ingresso e dopo 12 mesi dal trattamento. Per il quarto obiettivo, la verifica evidenzia che ci sono differenze statisticamente significative tra chi ha abbandonato il trattamento e chi ha proseguito fino al 12° mese, e sulla qualità dell’alleanza valutata dal paziente e dal terapeuta al 6° mese. Le sottoscale Task e Goal, del WAI-P e la sottoscala Goal del WAI-T hanno evidenziato dei dati significativi. Lo studio si è rivolto successivamente al confronto delle caratteristiche di personalità al T1 e al T3, e si è notato che per il PD-T si apprezzano cambiamenti per il disturbo Schizotipico e l’indice dell’Alto Funzionamento sembra migliorare nel tempo; per il Q-T si evidenziano differenze statisticamente significative per i disturbi Antisociale, Schizoide, Ossessivo Narcisistico, Depressivo, Disregolazione emotiva. Emergono poi alcune correlazioni statisticamente significative fra alleanza terapeutica e stili personalità. In definitiva, in questi pazienti i dati confermano che la valutazione dell’alleanza, risulta essere uno strumento importante ai fini del trattamento terapeutico, nel suo evolversi nel tempo, nel differenziare i pazienti che rimangono in trattamento da chi abbandona, ed nell’osservare come l’alleanza terapeutica si intreccia con i disturbi di personalità, molto diffusi in questa popolazione.
2021
Survey on the therapeutic alliance and personality functioning in young drug addicts in therapeutic community: features and developments in one year of treatment.
alleanza terapeutica
personalità
tossicodipendenti
comunità
trattamento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30613