L’intimate partner violence (IPV) è una delle forme più comuni di violenza contro le donne e si riferisce a qualsiasi comportamento che causa danni fisici, psicologici o sessuali a coloro che si trovano all'interno di una relazione intima (World Health Organization & Pan American Health Organization, 2012). L’obiettivo della tesi è di indagare attraverso uno studio sperimentale la presenza di stigma nei confronti della donna vittima di IPV all’interno della popolazione generale, esaminando come questo fenomeno sia correlato a due costrutti psicologici a loro volta fortemente interconnessi: l’alessitimia, definibile come l'incapacità di riconoscere e descrivere a parole le emozioni, e la mentalizzazione, definibile come “la capacità umana di comprendere e regolare gli stati mentali” (Fonagny,1991, p.640). A partire dalla letteratura disponibile sul tema, si vuole offrire un contributo nuovo alla ricerca e aggiungere un tassello allo studio dello stigma nei confronti delle donne vittime di IPV, la cui analisi da parte della comunità scientifica è ancora in una fase iniziale. A livello metodologico i partecipanti allo studio sono stati reclutati con un campionamento snowball tramite l’utilizzo dei social media e ponendo il requisito della maggiore età, con l’obiettivo di raggiungere un numero di persone sufficiente ad ottenere un campione rappresentativo della popolazione generale. Lo studio è stato condotto attraverso la metodologia delle vignette e la somministrazione di questionari self-report online in forma completamente anonima della durata di circa 20 minuti. Ad ogni partecipante è stata proposta una vignetta neutra in cui veniva descritta una situazione di IPV in alternativa ad una vignetta con variabile manipolata, nella quale la stessa situazione di violenza si generava successivamente all’emergere di un tradimento avvenuto nei confronti del partner. Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere ad una serie di domande volte ad indagare la percezione della gravità della violenza, l’attribuzione di colpa alla vittima e la scusa del perpetratore. Sono state poi proposte specifiche scale di misura per indagare i costrutti oggetto della tesi: Victim Blaming – Intimate Partner Violence Against Women (VB-IPVAW) Scale (Fernandez, et al. 2018), Acceptability of Intimate Partner Violence Against Women (A-IPVAW) Scale (Gracia, et al. 2021), Willingness to Intervene in Cases of Intimate Partner Violence (WI-IPVAW) Scale (Gracia, et al. 2018), Brief-Mentalized Affectivity Scale (B-MAS) (Liotti, et al. 2021), Toronto Alexithymia Scale (TAS-20) (Bressi, et. al 1996 e la Marlowe-Crowne Social Desirability Scale (MS-SDS) necessaria a valutare la desiderabilità sociale (Manganelli Rattazzi, et al. 2000).
Riconoscere la violenza: analisi dello stigma sulla donna vittima del partner nella popolazione generale
DALLATOMASINA, JESSICA
2021/2022
Abstract
L’intimate partner violence (IPV) è una delle forme più comuni di violenza contro le donne e si riferisce a qualsiasi comportamento che causa danni fisici, psicologici o sessuali a coloro che si trovano all'interno di una relazione intima (World Health Organization & Pan American Health Organization, 2012). L’obiettivo della tesi è di indagare attraverso uno studio sperimentale la presenza di stigma nei confronti della donna vittima di IPV all’interno della popolazione generale, esaminando come questo fenomeno sia correlato a due costrutti psicologici a loro volta fortemente interconnessi: l’alessitimia, definibile come l'incapacità di riconoscere e descrivere a parole le emozioni, e la mentalizzazione, definibile come “la capacità umana di comprendere e regolare gli stati mentali” (Fonagny,1991, p.640). A partire dalla letteratura disponibile sul tema, si vuole offrire un contributo nuovo alla ricerca e aggiungere un tassello allo studio dello stigma nei confronti delle donne vittime di IPV, la cui analisi da parte della comunità scientifica è ancora in una fase iniziale. A livello metodologico i partecipanti allo studio sono stati reclutati con un campionamento snowball tramite l’utilizzo dei social media e ponendo il requisito della maggiore età, con l’obiettivo di raggiungere un numero di persone sufficiente ad ottenere un campione rappresentativo della popolazione generale. Lo studio è stato condotto attraverso la metodologia delle vignette e la somministrazione di questionari self-report online in forma completamente anonima della durata di circa 20 minuti. Ad ogni partecipante è stata proposta una vignetta neutra in cui veniva descritta una situazione di IPV in alternativa ad una vignetta con variabile manipolata, nella quale la stessa situazione di violenza si generava successivamente all’emergere di un tradimento avvenuto nei confronti del partner. Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere ad una serie di domande volte ad indagare la percezione della gravità della violenza, l’attribuzione di colpa alla vittima e la scusa del perpetratore. Sono state poi proposte specifiche scale di misura per indagare i costrutti oggetto della tesi: Victim Blaming – Intimate Partner Violence Against Women (VB-IPVAW) Scale (Fernandez, et al. 2018), Acceptability of Intimate Partner Violence Against Women (A-IPVAW) Scale (Gracia, et al. 2021), Willingness to Intervene in Cases of Intimate Partner Violence (WI-IPVAW) Scale (Gracia, et al. 2018), Brief-Mentalized Affectivity Scale (B-MAS) (Liotti, et al. 2021), Toronto Alexithymia Scale (TAS-20) (Bressi, et. al 1996 e la Marlowe-Crowne Social Desirability Scale (MS-SDS) necessaria a valutare la desiderabilità sociale (Manganelli Rattazzi, et al. 2000).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30636