My thesis is completely written in italian, but I think it will be helpful to have also an english abstract of it. The topic of this graduation thesis will be the forced cohabitation of human being with death. In the first chapter I’ll analyse how the concept of death has been studied from a psycho-analytic point of view to go into details of the connection between death and the human ability of thinking about it, and between death and language. In the second chapter I’ll emphasize the leading role of the removal defence and the significance of religious dogmas (from a psycho-analytic point of view) to face the fear of death. In the third chapter I’ll focus on the pathological consequences of the dread of death, to examine closely the obsessional neurosis, the manic-depressive psychosis and schizophrenia. In the last chapter I’ll try to understand if a person is able to go out of mourning in a complete way or not.

Il mio principale obiettivo, nella stesura della seguente tesi, è quello di andare alla ricerca della risposta ad una delle domande che da più tempo attanaglia l'umanità: "Com'è possibile la convivenza dell'essere umano con la morte?". Il mio principale interesse, con il primo capitolo, è quello di ricostruire il concetto di morte, pur con la consapevolezza della complessità del costrutto, partendo da due dei principali pilastri che, a mio parere, lo costituiscono: la pensabilità e il linguaggio (la morte è pensabile e si può dire di avere la facoltà di parlarne o l'uomo si illude di avere queste capacità per combattere l'angoscia che deriva dalla sua inevitabile impotenza davanti ad essa?). Questo soltanto dopo, però, aver offerto una panoramica di come la psicoanalisi intenda questo concetto. Nel secondo capitolo partirò dal presupposto che la morte, essendo una feroce e violenta causa d’angoscia, venga continuamente cacciata dalla mente degli esseri umani, incapaci di sopportare l’idea di una fine così miserabile e incontrollabile. Ma, quesito da non ignorare e, anzi, da approfondire, la rimozione funziona? Quali sono i meccanismi alla base di questa difesa che ci accompagna (necessariamente) tutti i giorni? Quali le conseguenze ad un suo eventuale fallimento? La rimozione è l’unica difesa possibile di fronte al terrore della morte, della scomparsa? In psicoanalisi molti noti autori hanno "rimosso la rimozione della morte" dalle loro opere, sublimandola in altri concetti. L’uomo comune non è forse un altro di questi psicoanalisti, che altro non fa che rigettare l’idea della morte, traducendola in tutt’altro? La religione, intesa da un punto di vista psicoanalitico, può essere un'altra efficace difesa contro il terrore della propria e altrui dipartita? Mi muoverò così alla ricerca di risposte soddisfacenti a queste domande. Nel terzo capitolo indagherò quali siano le possibili patologie successive al fallimento delle difese adoperate dall'uomo contro il pensiero della morte, con particolare attenzione alla nevrosi ossessiva, alla psicosi maniaco-depressiva e alla psicosi schizofrenica basandomi sulla classificazione proposta da Karl Abraham. Infine, nel quarto capitolo mi chiederò se sia possibile elaborare completamente un lutto, o se questa capacità vada aggiunta alla lista di limiti dell'Uomo dinnanzi alla morte.

L'essere umano di fronte alla convivenza obbligata con la morte: dal Thanatos freudiano alla rimozione originaria

CORDANI, SOFIA
2021/2022

Abstract

My thesis is completely written in italian, but I think it will be helpful to have also an english abstract of it. The topic of this graduation thesis will be the forced cohabitation of human being with death. In the first chapter I’ll analyse how the concept of death has been studied from a psycho-analytic point of view to go into details of the connection between death and the human ability of thinking about it, and between death and language. In the second chapter I’ll emphasize the leading role of the removal defence and the significance of religious dogmas (from a psycho-analytic point of view) to face the fear of death. In the third chapter I’ll focus on the pathological consequences of the dread of death, to examine closely the obsessional neurosis, the manic-depressive psychosis and schizophrenia. In the last chapter I’ll try to understand if a person is able to go out of mourning in a complete way or not.
2021
Human being facing the forced cohabitation with death: from Freudian Thanatos to original removal
Il mio principale obiettivo, nella stesura della seguente tesi, è quello di andare alla ricerca della risposta ad una delle domande che da più tempo attanaglia l'umanità: "Com'è possibile la convivenza dell'essere umano con la morte?". Il mio principale interesse, con il primo capitolo, è quello di ricostruire il concetto di morte, pur con la consapevolezza della complessità del costrutto, partendo da due dei principali pilastri che, a mio parere, lo costituiscono: la pensabilità e il linguaggio (la morte è pensabile e si può dire di avere la facoltà di parlarne o l'uomo si illude di avere queste capacità per combattere l'angoscia che deriva dalla sua inevitabile impotenza davanti ad essa?). Questo soltanto dopo, però, aver offerto una panoramica di come la psicoanalisi intenda questo concetto. Nel secondo capitolo partirò dal presupposto che la morte, essendo una feroce e violenta causa d’angoscia, venga continuamente cacciata dalla mente degli esseri umani, incapaci di sopportare l’idea di una fine così miserabile e incontrollabile. Ma, quesito da non ignorare e, anzi, da approfondire, la rimozione funziona? Quali sono i meccanismi alla base di questa difesa che ci accompagna (necessariamente) tutti i giorni? Quali le conseguenze ad un suo eventuale fallimento? La rimozione è l’unica difesa possibile di fronte al terrore della morte, della scomparsa? In psicoanalisi molti noti autori hanno "rimosso la rimozione della morte" dalle loro opere, sublimandola in altri concetti. L’uomo comune non è forse un altro di questi psicoanalisti, che altro non fa che rigettare l’idea della morte, traducendola in tutt’altro? La religione, intesa da un punto di vista psicoanalitico, può essere un'altra efficace difesa contro il terrore della propria e altrui dipartita? Mi muoverò così alla ricerca di risposte soddisfacenti a queste domande. Nel terzo capitolo indagherò quali siano le possibili patologie successive al fallimento delle difese adoperate dall'uomo contro il pensiero della morte, con particolare attenzione alla nevrosi ossessiva, alla psicosi maniaco-depressiva e alla psicosi schizofrenica basandomi sulla classificazione proposta da Karl Abraham. Infine, nel quarto capitolo mi chiederò se sia possibile elaborare completamente un lutto, o se questa capacità vada aggiunta alla lista di limiti dell'Uomo dinnanzi alla morte.
Morte
Thanatos freudiano
Rimozione originaria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30653