L’obiettivo generale, seguendo il modello del sistema di impegno sociale proposto da Porges all’interno della Teoria Polivagale (Porges, 2009), è stato quello di indagare se specifiche caratteristiche dell’espressione facciale sono associate ad un’attivazione parasimpatica, ovvero di valutare se essere esposti alla fotografia di un’espressione facciale di sicurezza, prodotta mentre l’attività autonoma è parasimpatica, provoca una rapida diminuzione dell’arousal ed un’attivazione del freno vagale promuovendo così uno stato di calma. A questo si aggiunge la volontà di indagare la relazione tra le reazioni degli individui all’esposizione alle suddette espressioni facciali ed il tratto individuale della sensibilità ambientale (la capacità di registrare, elaborare e rispondere agli stimoli). Per il raggiungimento degli obiettivi, la tesi presenta tre studi esplorativi separati ma intrecciati tra di loro. Il primo studio è relativo alla produzione degli stimoli fotografici, ovvero uno degli strumenti utilizzati negli studi successivi. Sono stati prodotti 6 distinti set di fotografie di 6 soggetti in 4 differenti condizioni, per un totale di 24 fotografie. In particolare, i soggetti sono stati tutti fotografati in quattro condizioni distinte: - volto rassicurante e rilassante fotografato in una fase di alto tono vagale cardiaco - volto rassicurante e rilassante fotografato in una fase di alto tono vagale cardiaco con il volto coperto da una mascherina - volto neutro fotografato in un momento con basso tono vagale cardiaco e alto arousal causato da un forte rumore (startle). - volto neutro fotografato in un momento con basso tono vagale cardiaco e alto arousal causato da un forte rumore (startle) ed il volto coperto da una mascherina Per aumentare la possibilità che i soggetti fotografati fossero in grado di regolare nel modo più accurato possibile l’attività cardiaca sono state selezionate persone esperte in tecniche di meditazione e rilassamento. Il primo studio propone dunque la produzione di stimoli fotografici creata ad hoc al fine di avere foto di espressioni facciali di soggetti in stato di alta e bassa attività cardiaca vagale. Il secondo studio ha l’obiettivo di valutare come questi stimoli vengano percepiti dal punto di vista soggettivo (self-reported). In questo studio le fotografie sono state mostrate ad un gruppo di studenti universitari al fine di valutare le loro reazioni affettive, gli indici di allontanamento ed avvicinamento relativi ad ogni fotografia e la reazione affettiva associata. Questa fase aveva anche l’obiettivo di selezionare gli stimoli più adatti per la fase successiva. Inoltre, abbiamo qui valutato se la percezione soggettiva di ciascuno stimolo fosse associata alla diversa sensibilità ambientale dei partecipanti. Il terzo studio ha l’obiettivo di valutare se la presentazione di un volto fotografato con alto o basso tono cardiaco vagale fosse in grado di influenzare il tempo di recupero successivo all’esposizione ad uno stress acuto. In particolare, gli stimoli fotografici selezionati (studio 2) sono stati presentati a un piccolo gruppo di partecipanti dopo la loro esposizione ad uno stressor acuto al fine di valutare se fossero in grado di svolgere come ipotizzato un ruolo di co-regolazione velocizzando il recupero post stress.

Viso sicuro. Può un volto ridurre lo stress e migliorare l'autoregolazione e il benessere?

MION, LETIZIA
2021/2022

Abstract

L’obiettivo generale, seguendo il modello del sistema di impegno sociale proposto da Porges all’interno della Teoria Polivagale (Porges, 2009), è stato quello di indagare se specifiche caratteristiche dell’espressione facciale sono associate ad un’attivazione parasimpatica, ovvero di valutare se essere esposti alla fotografia di un’espressione facciale di sicurezza, prodotta mentre l’attività autonoma è parasimpatica, provoca una rapida diminuzione dell’arousal ed un’attivazione del freno vagale promuovendo così uno stato di calma. A questo si aggiunge la volontà di indagare la relazione tra le reazioni degli individui all’esposizione alle suddette espressioni facciali ed il tratto individuale della sensibilità ambientale (la capacità di registrare, elaborare e rispondere agli stimoli). Per il raggiungimento degli obiettivi, la tesi presenta tre studi esplorativi separati ma intrecciati tra di loro. Il primo studio è relativo alla produzione degli stimoli fotografici, ovvero uno degli strumenti utilizzati negli studi successivi. Sono stati prodotti 6 distinti set di fotografie di 6 soggetti in 4 differenti condizioni, per un totale di 24 fotografie. In particolare, i soggetti sono stati tutti fotografati in quattro condizioni distinte: - volto rassicurante e rilassante fotografato in una fase di alto tono vagale cardiaco - volto rassicurante e rilassante fotografato in una fase di alto tono vagale cardiaco con il volto coperto da una mascherina - volto neutro fotografato in un momento con basso tono vagale cardiaco e alto arousal causato da un forte rumore (startle). - volto neutro fotografato in un momento con basso tono vagale cardiaco e alto arousal causato da un forte rumore (startle) ed il volto coperto da una mascherina Per aumentare la possibilità che i soggetti fotografati fossero in grado di regolare nel modo più accurato possibile l’attività cardiaca sono state selezionate persone esperte in tecniche di meditazione e rilassamento. Il primo studio propone dunque la produzione di stimoli fotografici creata ad hoc al fine di avere foto di espressioni facciali di soggetti in stato di alta e bassa attività cardiaca vagale. Il secondo studio ha l’obiettivo di valutare come questi stimoli vengano percepiti dal punto di vista soggettivo (self-reported). In questo studio le fotografie sono state mostrate ad un gruppo di studenti universitari al fine di valutare le loro reazioni affettive, gli indici di allontanamento ed avvicinamento relativi ad ogni fotografia e la reazione affettiva associata. Questa fase aveva anche l’obiettivo di selezionare gli stimoli più adatti per la fase successiva. Inoltre, abbiamo qui valutato se la percezione soggettiva di ciascuno stimolo fosse associata alla diversa sensibilità ambientale dei partecipanti. Il terzo studio ha l’obiettivo di valutare se la presentazione di un volto fotografato con alto o basso tono cardiaco vagale fosse in grado di influenzare il tempo di recupero successivo all’esposizione ad uno stress acuto. In particolare, gli stimoli fotografici selezionati (studio 2) sono stati presentati a un piccolo gruppo di partecipanti dopo la loro esposizione ad uno stressor acuto al fine di valutare se fossero in grado di svolgere come ipotizzato un ruolo di co-regolazione velocizzando il recupero post stress.
2021
Safe Face. Can a face reduce stress and enhance self-regulation and well-being?
teoria polivagale
neurocezione
prosocialità
nervo vago
HRV
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/30970