La demenza è un disturbo neurocognitivo che comporta un progressivo declino delle funzioni cognitive e delle competenze emotive e sociali della persona, accompagnato da disturbi del comportamento e della personalità, fino alla perdita dell’autonomia quotidiana. Essendo una tra le principali cause di disabilità nella popolazione anziana, la demenza è considerata un disturbo a forte impatto assistenziale. La presa in carico di una persona con demenza ricade molto spesso sui famigliari - caregivers informali - del malato, che costituiscono una risorsa imprescindibile per la sua cura e assistenza. Il caregiver informale di una persona con demenza è esposto alle conseguenze sulla propria salute derivanti dal lavoro di cura, che hanno un impatto sul benessere mentale e fisico, ma anche sulla visione dell’invecchiamento e su quello che può comportare un invecchiamento patologico. Al contempo, alcune caratteristiche individuali, tra cui la percezione soggettiva dell’invecchiamento, sembrano essere in grado di influire sul modo in cui il caregiver affronta il proprio ruolo. Nonostante sia noto che la percezione soggettiva dell’invecchiamento influenza la salute fisica e il funzionamento psicologico e cognitivo lungo l’intero arco di vita adulto, non ci sono studi in letteratura che hanno indagato la relazione tra questa e il funzionamento psicologico e cognitivo del caregiver informale. Con il presente elaborato si è voluta indagare e confrontare la relazione tra percezione soggettiva del proprio invecchiamento (età soggettiva, consapevolezza dei cambiamenti correlati all’invecchiamento) e funzionamento psicologico (tono dell’umore, solitudine e qualità di vita) in adulti-anziani caregivers informali di persone con demenza e non caregivers. Poiché i caregivers informali sono indirettamente esposti alle conseguenze negative dell’invecchiamento patologico rispetto ai non caregivers, si sono ipotizzati maggiori livelli di depressione e solitudine, oltre ad una peggiore qualità della vita per i caregivers rispetto ai non caregivers. È stato poi esplorato se i caregivers, rispetto ai non caregivers, avessero una peggiore percezione soggettiva dell’invecchiamento, così come il pattern di associazioni tra percezione dell’invecchiamento, solitudine, sintomi depressivi e qualità della vita nei due gruppi. Si è ipotizzata un’associazione negativa tra percezione soggettiva dell’invecchiamento e solitudine, depressione e qualità della vita, in entrambi i gruppi. Inoltre, tra i caregivers, si è ipotizzata una correlazione tra percezione dell’invecchiamento e funzionamento psicologico.
La relazione tra percezione soggettiva dell'invecchiamento e funzionamento psicologico in caregivers informali di persone con demenza e non caregivers
SIGNORI, DILETTA
2021/2022
Abstract
La demenza è un disturbo neurocognitivo che comporta un progressivo declino delle funzioni cognitive e delle competenze emotive e sociali della persona, accompagnato da disturbi del comportamento e della personalità, fino alla perdita dell’autonomia quotidiana. Essendo una tra le principali cause di disabilità nella popolazione anziana, la demenza è considerata un disturbo a forte impatto assistenziale. La presa in carico di una persona con demenza ricade molto spesso sui famigliari - caregivers informali - del malato, che costituiscono una risorsa imprescindibile per la sua cura e assistenza. Il caregiver informale di una persona con demenza è esposto alle conseguenze sulla propria salute derivanti dal lavoro di cura, che hanno un impatto sul benessere mentale e fisico, ma anche sulla visione dell’invecchiamento e su quello che può comportare un invecchiamento patologico. Al contempo, alcune caratteristiche individuali, tra cui la percezione soggettiva dell’invecchiamento, sembrano essere in grado di influire sul modo in cui il caregiver affronta il proprio ruolo. Nonostante sia noto che la percezione soggettiva dell’invecchiamento influenza la salute fisica e il funzionamento psicologico e cognitivo lungo l’intero arco di vita adulto, non ci sono studi in letteratura che hanno indagato la relazione tra questa e il funzionamento psicologico e cognitivo del caregiver informale. Con il presente elaborato si è voluta indagare e confrontare la relazione tra percezione soggettiva del proprio invecchiamento (età soggettiva, consapevolezza dei cambiamenti correlati all’invecchiamento) e funzionamento psicologico (tono dell’umore, solitudine e qualità di vita) in adulti-anziani caregivers informali di persone con demenza e non caregivers. Poiché i caregivers informali sono indirettamente esposti alle conseguenze negative dell’invecchiamento patologico rispetto ai non caregivers, si sono ipotizzati maggiori livelli di depressione e solitudine, oltre ad una peggiore qualità della vita per i caregivers rispetto ai non caregivers. È stato poi esplorato se i caregivers, rispetto ai non caregivers, avessero una peggiore percezione soggettiva dell’invecchiamento, così come il pattern di associazioni tra percezione dell’invecchiamento, solitudine, sintomi depressivi e qualità della vita nei due gruppi. Si è ipotizzata un’associazione negativa tra percezione soggettiva dell’invecchiamento e solitudine, depressione e qualità della vita, in entrambi i gruppi. Inoltre, tra i caregivers, si è ipotizzata una correlazione tra percezione dell’invecchiamento e funzionamento psicologico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Signori_Diletta.pdf
accesso aperto
Dimensione
797.41 kB
Formato
Adobe PDF
|
797.41 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/31145