Nomadi e stanziali: un'indagine qualitativa sui rapporti tra comunità nomadi e popolazione residente nella città di Bassano del Grappa

The topic addressed in the following research is that of nomadic populations and specifically, the quality of the relationships that these communities have been able to weave with the majority Italian population. The thesis is divided in tho phases: a first part of purely theoretical orientation that addresses the issue from a historical, cultural and sociological aspect. Subsequently, it develops on the research concerning the nomadic community of Bassano del Grappa. The first chapter is dedicated to the origin, history and diffusion of nomadic peoples and the route that from northern India, cradle of origin of nomadic culture, led them to reach Europe several centuries ago. The second chapter deals with the cultural aspect of the issue, investigating the distinctive features of Romanì culture. The third chapter provides an overview of theoretical contributions related to the branch of sociology of deviance, whose literature has investigated some behaviors of nomadic populations. To conclude this first part, some statistical data are reported, illustrating the current extent of the spread of nomadic communities in Italy and in the Veneto Region. The second phase of this paper consists of a fifth chapter that illustrates the qualitative investigation that has marked my research experience. It consists of some thematic and semi-structured interviews with privileged witnesses, aimed at investigating the professional and personal experience of the witnesses with some members of the Romanì community in the city of Bassano del Grappa. The purpose of the work has been to investigate the stereotypes that still influence the majority population's conception of members of this minority. From the analysis of the texts of the interviews it has been possible to carry out a survey work that has enabled the realization of the sixth chapter dedicated to the discussion of the results that emerged from the qualitative investigation. It has emerged that Romanì culture is still largely unknown and unpopular, and is often the protagonist of processes of stigmatization and labeling. It is confused and often included in the macrocategory of the migrant masses, and often arouses feelings of fear and mistrust among the majority population. A picture emerged that is, on the whole, characterized by important social differences and distances, in which nomadic communities continue to maintain a certain degree of isolation, both intentional and induced. All this does not facilitate the successful implementation of inclusion projects.

L’argomento trattato nella seguente ricerca è quello delle popolazioni nomadi e nello specifico, della qualità delle relazioni che ad oggi tali comunità sono state in grado di tessere con la popolazione maggioritaria italiana. La tesi si articola in una prima fase dall’orientamento prettamente teorico che affronta la tematica sotto un aspetto storico, culturale e sociologico. Il primo capitolo è dedicato all’origine, storia e diffusione dei popoli nomadi e al tragitto che dall’India settentrionale, culla d’origine della cultura nomade, li ha portati a giungere in Europa ormai diversi secoli fa. Il secondo capitolo affronta la tematica sotto l’aspetto culturale andando ad indagare quelli che sono i tratti distintivi e caratterizzanti della cultura romanì. Il terzo offre una panoramica dei contributi teorici riconducibili alla branca della sociologia della devianza, la cui letteratura ha indagato alcuni comportamenti delle popolazioni nomadi. In conclusione di questa prima parte sono stati riportati alcuni dati numerici, che illustrano la portata attuale della diffusione delle comunità nomadi in Italia e nella Regione Veneto. La seconda fase dell’elaborato si compone di un quinto capitolo che illustra l’indagine qualitativa che ha caratterizzato la mia esperienza di ricerca, consistente in alcune interviste tematiche e semi-strutturate a testimoni privilegiati, volte ad indagare l’esperienza professionale e personale dei testimoni con alcuni membri della comunità romanì della città di Bassano del Grappa. Lo scopo del lavoro è stato quello di indagare gli stereotipi che ancora oggi influenzano la concezione che la popolazione maggioritaria ha dei membri di questa minoranza. Dall’analisi dei testi delle interviste è stato possibile effettuare un lavoro di indagine che ha permesso la realizzazione del sesto capitolo dedicato alla discussione dei risultati emersi dall’indagine qualitativa. È emerso come la cultura romanì si presenti, ad oggi, per lo più come una realtà sconosciuta e impopolare, sia spesso protagonista di processi di stigmatizzazione ed etichettamento sia confusa e spesso inglobata alla macrocategoria della massa migrante, susciti spesso sentimenti di paura e diffidenza tra la popolazione maggioritaria. È emerso un quadro nel complesso caratterizzato da importanti differenze e distanziamenti sociali, in cui le comunità nomadi continuano a mantenere un certo grado di isolamento, sia voluto che indotto. Tutto questo non facilita la realizzazione proficua di progetti di inclusione.