In questo elaborato si vuole analizzare se lo sport possa essere un veicolo utile a ridurre la disparità di genere, in particolare se le donne, attraverso lo sport, hanno possibilità di affermarsi oppure se siano invece la cultura e la percezione del ruolo della donna a definire la partecipazione e il successo nello sport femminile. L'approfondimento nell'ambito sportivo è rivolto esclusivamente a misure di partecipazione e performance femminili a livello olimpico, considerando le edizioni olimpiche estive dal 1996 al 2016 e le Nazioni che hanno sempre partecipato in questi anni con almeno un'atleta. Come indicatori di disparità di genere si utilizzano il GII e la quota di forza lavoro femminile rispetto alla maschile. Sono stimati sia modelli dinamici grafici multilivello sia econometrici con stimatore System GMM e, ritenendo che se ci fosse impatto tra le variabili, esso non sarebbe immediato, vengono inserite le variabili d'interesse misurate 4 anni prima, cioè al momento dell'Olimpiade precedente. In seguito all'analisi è evidente come in nessun caso le atlete olimpiche, attraverso la partecipazione o la vittoria di medaglie, riescano ad avere un impatto significativo nella lotta alla disparità di genere, che risulta un fenomeno estremamente radicato alla cultura e molto lento nell'evoluzione. Al contrario la quota di forza lavoro femminile rispetto alla maschile risulta determinante sulla proporzione di atlete partecipanti alle Olimpiadi, soprattutto tra i Paesi che vincono almeno una medaglia olimpica.
Il ruolo delle atlete nella disparità di genere: modelli dinamici per dati Olimpici
LASTA, MARIA
2021/2022
Abstract
In questo elaborato si vuole analizzare se lo sport possa essere un veicolo utile a ridurre la disparità di genere, in particolare se le donne, attraverso lo sport, hanno possibilità di affermarsi oppure se siano invece la cultura e la percezione del ruolo della donna a definire la partecipazione e il successo nello sport femminile. L'approfondimento nell'ambito sportivo è rivolto esclusivamente a misure di partecipazione e performance femminili a livello olimpico, considerando le edizioni olimpiche estive dal 1996 al 2016 e le Nazioni che hanno sempre partecipato in questi anni con almeno un'atleta. Come indicatori di disparità di genere si utilizzano il GII e la quota di forza lavoro femminile rispetto alla maschile. Sono stimati sia modelli dinamici grafici multilivello sia econometrici con stimatore System GMM e, ritenendo che se ci fosse impatto tra le variabili, esso non sarebbe immediato, vengono inserite le variabili d'interesse misurate 4 anni prima, cioè al momento dell'Olimpiade precedente. In seguito all'analisi è evidente come in nessun caso le atlete olimpiche, attraverso la partecipazione o la vittoria di medaglie, riescano ad avere un impatto significativo nella lotta alla disparità di genere, che risulta un fenomeno estremamente radicato alla cultura e molto lento nell'evoluzione. Al contrario la quota di forza lavoro femminile rispetto alla maschile risulta determinante sulla proporzione di atlete partecipanti alle Olimpiadi, soprattutto tra i Paesi che vincono almeno una medaglia olimpica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33121