Il seguente elaborato vuole essere un approfondimento tecnico sullo studio concernente l’interazione tra un veicolo modello ed una barriera stradale. Tale trattazione è stata ampliamente sviluppata in numerose pubblicazioni scientifiche, per questo motivo l’analisi che seguirà si concentrerà su impatti cosiddetti “non convenzionali”, ovvero che avvengono secondo angoli superiori o uguali a 20°. E’ dunque d’interesse osservare il comportamento deformativo della barriera di sicurezza sottoposta evidentemente ad una componente d’urto ad essa ortogonale considerevolmente più rilevante rispetto ad angoli più contenuti in cui la barriera ha più una funzione di reindirizzamento del veicolo nella carreggiata piuttosto che non un compito di contenimento ed anti sfondamento, associato ad una dissipazione energetica maggiore da parte del sistema di ritenuta che mira sempre a minimizzare i potenziali danni agli occupanti. La sicurezza stradale risulta essere un argomento sempre più considerato nelle nuove progettazioni e negli adeguamenti dell’esistente; per questo motivo le normative dedicate si stanno arricchendo sempre più di indicazioni volte alla salvaguardia degli utenti che usufruiscono delle reti stradali. Spesso infatti si ricorre ad espedienti che non richiedono nemmeno l’implementazione di sistemi fisici di protezione, come interventi di gestione delle promiscuità al fine di moderare il traffico veicolare. Il cambiamento funzionale dei tracciati è reso necessario al fine di rispettare la gerarchizzazione delle reti, ovvero un ordinamento delle strade basato sulla loro funzione nel territorio. Suddetta classificazione è introdotta nell’ambito di studio al fine di poter, in un secondo e più appropriato momento, individuare le tipologie infrastrutturali e le caratteristiche che richiedono l’installazione delle barriere di sicurezza.
Analisi di urti non convenzionali tra veicolo e sistema di ritenuta stradale mediante software FEM
MILANO, MARCO
2021/2022
Abstract
Il seguente elaborato vuole essere un approfondimento tecnico sullo studio concernente l’interazione tra un veicolo modello ed una barriera stradale. Tale trattazione è stata ampliamente sviluppata in numerose pubblicazioni scientifiche, per questo motivo l’analisi che seguirà si concentrerà su impatti cosiddetti “non convenzionali”, ovvero che avvengono secondo angoli superiori o uguali a 20°. E’ dunque d’interesse osservare il comportamento deformativo della barriera di sicurezza sottoposta evidentemente ad una componente d’urto ad essa ortogonale considerevolmente più rilevante rispetto ad angoli più contenuti in cui la barriera ha più una funzione di reindirizzamento del veicolo nella carreggiata piuttosto che non un compito di contenimento ed anti sfondamento, associato ad una dissipazione energetica maggiore da parte del sistema di ritenuta che mira sempre a minimizzare i potenziali danni agli occupanti. La sicurezza stradale risulta essere un argomento sempre più considerato nelle nuove progettazioni e negli adeguamenti dell’esistente; per questo motivo le normative dedicate si stanno arricchendo sempre più di indicazioni volte alla salvaguardia degli utenti che usufruiscono delle reti stradali. Spesso infatti si ricorre ad espedienti che non richiedono nemmeno l’implementazione di sistemi fisici di protezione, come interventi di gestione delle promiscuità al fine di moderare il traffico veicolare. Il cambiamento funzionale dei tracciati è reso necessario al fine di rispettare la gerarchizzazione delle reti, ovvero un ordinamento delle strade basato sulla loro funzione nel territorio. Suddetta classificazione è introdotta nell’ambito di studio al fine di poter, in un secondo e più appropriato momento, individuare le tipologie infrastrutturali e le caratteristiche che richiedono l’installazione delle barriere di sicurezza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33266