La presente tesi affronta i testi filmici dei primi tre lungometraggi del regista francese Leos Carax. Ho voluto analizzarli concentrandomi sugli elementi che, nella continuità data dall’appartenenza alla poetica dell’autore, mostrino un’evoluzione di linguaggio e di pensiero cinematografico. Il mio intento principale consisteva, dunque, nel rintracciare all’interno della trilogia un movimento, una tensione verso un ipotetico punto d’arrivo, per giungere al quale Carax ha avuto bisogno di tre film. I molteplici punti d’incontro dei tre film hanno facilitato un’analisi di questo tipo: a partire dalle affinità tra i rispettivi protagonisti – tutti e tre nominati Alex e interpretati da Denis Lavant – fino alle ricorrenze strutturali e tematiche che caratterizzano la trilogia. Una volta appurate le somiglianze tra i tre film, è diventato rilevante sottolineare piuttosto come queste avessero diverse modulazioni di volta in volta, come i temi ricorrenti avessero soluzioni sempre diverse. Proprio a causa di queste variazioni su tre strutture altrimenti piuttosto simili, mi è sembrato che i tre atti della trilogia rispondessero all’esigenza di un giovane regista di modellare la propria poetica e procedere ad una sorta di liberazione del proprio sguardo autoriale.
Il percorso autoriale nei primi tre film di Leos Carax: ricerca della libertà nello sguardo
MISTRONI, GIOVANNI
2021/2022
Abstract
La presente tesi affronta i testi filmici dei primi tre lungometraggi del regista francese Leos Carax. Ho voluto analizzarli concentrandomi sugli elementi che, nella continuità data dall’appartenenza alla poetica dell’autore, mostrino un’evoluzione di linguaggio e di pensiero cinematografico. Il mio intento principale consisteva, dunque, nel rintracciare all’interno della trilogia un movimento, una tensione verso un ipotetico punto d’arrivo, per giungere al quale Carax ha avuto bisogno di tre film. I molteplici punti d’incontro dei tre film hanno facilitato un’analisi di questo tipo: a partire dalle affinità tra i rispettivi protagonisti – tutti e tre nominati Alex e interpretati da Denis Lavant – fino alle ricorrenze strutturali e tematiche che caratterizzano la trilogia. Una volta appurate le somiglianze tra i tre film, è diventato rilevante sottolineare piuttosto come queste avessero diverse modulazioni di volta in volta, come i temi ricorrenti avessero soluzioni sempre diverse. Proprio a causa di queste variazioni su tre strutture altrimenti piuttosto simili, mi è sembrato che i tre atti della trilogia rispondessero all’esigenza di un giovane regista di modellare la propria poetica e procedere ad una sorta di liberazione del proprio sguardo autoriale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35103