Le specie aliene marine costituiscono una delle cinque minacce alla perdita della biodiversità degli oceani e mari di tutto il mondo. Queste, infatti, possono causare modifiche dell’habitat, cambiamenti di composizione delle specie negli ecosistemi, alterare le reti trofiche e i processi ecosistemici, ma anche causare impatti sulla salute umana e sulle attività economiche. L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di effettuare una prima revisione critica delle specie aliene e criptogeniche marine del zoobenthos e del necton presenti in Campania e soprattutto nel Golfo di Napoli. Questo è stato raggiunto attraverso la raccolta di dati ottenuti consultando sia la letteratura indicizzata e grigia, ma anche attraverso la raccolta di dati inediti, tramite i numerosi campionamenti effettuati lungo le coste della regione Campania e attraverso segnalazioni di nuove specie tramite citizen-science. Le informazioni relative allo status, presenza e distribuzione delle specie aliene marine della regione Campania sono state poi inserite in un database. In totale sono state individuate nella regione Campania 95 specie aliene. La maggior parte di queste appartengono ai phyla Crustacea (29 specie), Tunicata (19 specie) e Mollusca (18 specie). Queste sono state rinvenute prevalentemente in aree soggette a forte impatto antropico, come le lagune e porti. Alcune di queste specie sembrano essersi adattate alle diverse tipologie di habitat e substrati lungo le coste della Campania, con conseguenze negative per la biodiversità nativa. Il numero di specie aliene lungo le coste della Campania, così come in tutto il Mediterraneo, non sembra destinato a diminuire. Risulta urgente e necessario attuare delle politiche e azioni di gestione appropriate ed efficaci per il controllo delle invasioni biologiche. Un ruolo chiave può essere svolto dal coinvolgimento di comuni cittadini (citizen-science) nella segnalazione di nuove specie aliene presenti nel territorio.
Revisione Critica delle Specie Aliene del Zoobenthos e del Necton nella Regione Campania
ORLANDI, MARCO
2021/2022
Abstract
Le specie aliene marine costituiscono una delle cinque minacce alla perdita della biodiversità degli oceani e mari di tutto il mondo. Queste, infatti, possono causare modifiche dell’habitat, cambiamenti di composizione delle specie negli ecosistemi, alterare le reti trofiche e i processi ecosistemici, ma anche causare impatti sulla salute umana e sulle attività economiche. L’obiettivo di questa tesi di laurea è quello di effettuare una prima revisione critica delle specie aliene e criptogeniche marine del zoobenthos e del necton presenti in Campania e soprattutto nel Golfo di Napoli. Questo è stato raggiunto attraverso la raccolta di dati ottenuti consultando sia la letteratura indicizzata e grigia, ma anche attraverso la raccolta di dati inediti, tramite i numerosi campionamenti effettuati lungo le coste della regione Campania e attraverso segnalazioni di nuove specie tramite citizen-science. Le informazioni relative allo status, presenza e distribuzione delle specie aliene marine della regione Campania sono state poi inserite in un database. In totale sono state individuate nella regione Campania 95 specie aliene. La maggior parte di queste appartengono ai phyla Crustacea (29 specie), Tunicata (19 specie) e Mollusca (18 specie). Queste sono state rinvenute prevalentemente in aree soggette a forte impatto antropico, come le lagune e porti. Alcune di queste specie sembrano essersi adattate alle diverse tipologie di habitat e substrati lungo le coste della Campania, con conseguenze negative per la biodiversità nativa. Il numero di specie aliene lungo le coste della Campania, così come in tutto il Mediterraneo, non sembra destinato a diminuire. Risulta urgente e necessario attuare delle politiche e azioni di gestione appropriate ed efficaci per il controllo delle invasioni biologiche. Un ruolo chiave può essere svolto dal coinvolgimento di comuni cittadini (citizen-science) nella segnalazione di nuove specie aliene presenti nel territorio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35110