In quanto esseri umani non agiamo in un sistema isolato ma in un contesto sociale popolato da altre persone in cui le scelte e le azioni di ciascun attore sociale hanno degli effetti sugli altri. I risultati di diversi studi hanno suggerito che alcuni aspetti del contesto sociale e il tipo di relazioni che instauriamo con gli altri possono modulare sia le nostre capacità affettive e cognitive sia la percezione di noi stessi e dell’ambiente che ci circonda. Lo scopo di questa ricerca è quello di indagare se e in che misura il contesto sociale a cui siamo esposti possa avere un effetto sulla percezione dell’ambiente circostante, valutando in particolare gli effetti che le scelte altrui possano avere sulla percezione del movimento biologico. Per stabilire ciò, abbiamo condotto un esperimento composto da due sessioni sperimentali di cui la prima consisteva in una serie questionari che misurano alcune caratteristiche di personalità e la seconda nello svolgimento di due compiti sperimentali. Il compito di Social Mindfulness (SoMi) è stato utilizzato come compito priming per modulare il tipo di interazione sociale e il compito di percezione del movimento biologico (BioMo) come misura della percezione dell’ambiente circostante attraverso i cosiddetti Point-Light Walker, ovvero figure umane stilizzate in movimento. Sulla base delle risposte fornite dal partecipante nel compito BioMo, è stata valutata la presenza di un bias percettivo detto Facing-The-Viewer bias che consiste nella tendenza a percepire il walker muoversi in direzione dell’osservatore ed è una misura di come l’ambiente esterno possa essere percepito dai soggetti. Abbiamo ipotizzato che il livello di Social Mindfulness percepito nel partner con cui si interagisce potesse avere un effetto sulla grandezza del FTV bias, aumentandolo o diminuendolo rispetto alla baseline. Tuttavia, i risultati non hanno confermato le nostre ipotesi, in quanto non si è riscontrata alcuna modulazione del bias in funzione del livello di Social Mindfulness mostrato dal partner. Il livello di Social Mindfulness percepito nell’altro sembra, invece, essere in grado di modulare il tono dell’umore dei partecipanti. Nello specifico, abbiamo riscontrato un aumento rispetto alla baseline dei livelli di valenza (ma non dei livelli di arousal) del tono dell'umore nel gruppo dei partecipanti che avevano interagito con un partner socially mindful. Riteniamo che i limiti di questa ricerca possano essere considerati per indagare ulteriormente attraverso studi futuri l’influenza che il contesto sociale può avere sul vissuto degli individui. Il presente elaborato si compone di sei capitoli ed è strutturato nel modo seguente. Il primo capitolo presenterà una parte introduttiva sulla socialità descritta come una qualità sia innata che appresa, mettendo in luce l’importanza della Teoria della Mente e dell’empatia nella vita degli individui e illustrando gli effetti che derivano dalle relazioni con gli altri. Nel secondo capitolo verrà introdotto il costrutto della Social Mindfulness descritta come un’abilità prosociale e verrà presentata una rassegna dei fattori che la influenzano. Inoltre, verrà descritto il paradigma sperimentale ideato dagli autori del costrutto e utilizzato per misurare tale capacità. Il terzo capitolo verterà sullo scopo della ricerca e sulle ipotesi sperimentali con una descrizione del Facing-The-Viewer bias e delle possibili cause di questa tendenza. Nel quarto capitolo verranno illustrati nel dettaglio il metodo utilizzato per condurre la ricerca e i risultati ottenuti dall’analisi dei dati. Infine, nel quinto ed ultimo capitolo verranno discussi i risultati ed esposti i limiti di questa ricerca, fino ad arrivare alle osservazioni conclusive.

L’influenza della Social Mindfulness sul Facing-the-Viewer Bias: può il contesto sociale modulare la percezione dell’ambiente circostante?

LA PLACA, IRENE
2021/2022

Abstract

In quanto esseri umani non agiamo in un sistema isolato ma in un contesto sociale popolato da altre persone in cui le scelte e le azioni di ciascun attore sociale hanno degli effetti sugli altri. I risultati di diversi studi hanno suggerito che alcuni aspetti del contesto sociale e il tipo di relazioni che instauriamo con gli altri possono modulare sia le nostre capacità affettive e cognitive sia la percezione di noi stessi e dell’ambiente che ci circonda. Lo scopo di questa ricerca è quello di indagare se e in che misura il contesto sociale a cui siamo esposti possa avere un effetto sulla percezione dell’ambiente circostante, valutando in particolare gli effetti che le scelte altrui possano avere sulla percezione del movimento biologico. Per stabilire ciò, abbiamo condotto un esperimento composto da due sessioni sperimentali di cui la prima consisteva in una serie questionari che misurano alcune caratteristiche di personalità e la seconda nello svolgimento di due compiti sperimentali. Il compito di Social Mindfulness (SoMi) è stato utilizzato come compito priming per modulare il tipo di interazione sociale e il compito di percezione del movimento biologico (BioMo) come misura della percezione dell’ambiente circostante attraverso i cosiddetti Point-Light Walker, ovvero figure umane stilizzate in movimento. Sulla base delle risposte fornite dal partecipante nel compito BioMo, è stata valutata la presenza di un bias percettivo detto Facing-The-Viewer bias che consiste nella tendenza a percepire il walker muoversi in direzione dell’osservatore ed è una misura di come l’ambiente esterno possa essere percepito dai soggetti. Abbiamo ipotizzato che il livello di Social Mindfulness percepito nel partner con cui si interagisce potesse avere un effetto sulla grandezza del FTV bias, aumentandolo o diminuendolo rispetto alla baseline. Tuttavia, i risultati non hanno confermato le nostre ipotesi, in quanto non si è riscontrata alcuna modulazione del bias in funzione del livello di Social Mindfulness mostrato dal partner. Il livello di Social Mindfulness percepito nell’altro sembra, invece, essere in grado di modulare il tono dell’umore dei partecipanti. Nello specifico, abbiamo riscontrato un aumento rispetto alla baseline dei livelli di valenza (ma non dei livelli di arousal) del tono dell'umore nel gruppo dei partecipanti che avevano interagito con un partner socially mindful. Riteniamo che i limiti di questa ricerca possano essere considerati per indagare ulteriormente attraverso studi futuri l’influenza che il contesto sociale può avere sul vissuto degli individui. Il presente elaborato si compone di sei capitoli ed è strutturato nel modo seguente. Il primo capitolo presenterà una parte introduttiva sulla socialità descritta come una qualità sia innata che appresa, mettendo in luce l’importanza della Teoria della Mente e dell’empatia nella vita degli individui e illustrando gli effetti che derivano dalle relazioni con gli altri. Nel secondo capitolo verrà introdotto il costrutto della Social Mindfulness descritta come un’abilità prosociale e verrà presentata una rassegna dei fattori che la influenzano. Inoltre, verrà descritto il paradigma sperimentale ideato dagli autori del costrutto e utilizzato per misurare tale capacità. Il terzo capitolo verterà sullo scopo della ricerca e sulle ipotesi sperimentali con una descrizione del Facing-The-Viewer bias e delle possibili cause di questa tendenza. Nel quarto capitolo verranno illustrati nel dettaglio il metodo utilizzato per condurre la ricerca e i risultati ottenuti dall’analisi dei dati. Infine, nel quinto ed ultimo capitolo verranno discussi i risultati ed esposti i limiti di questa ricerca, fino ad arrivare alle osservazioni conclusive.
2021
The influence of Social Mindfulness on the Facing-the-viewer Bias: can the social context modulate the perception of the surrounding environment?
Social Mindfulness
FacingtheViewer Bias
contesto sociale
movimento biologico
priming
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35632