Il corpo costituisce la nostra interfaccia col mondo esterno. Attraverso l’utilizzo delle mani siamo in grado di esplorare ciò che ci circonda, entrare in contatto con gli oggetti e manipolarli. Una funzione fondamentale esercitata dalle mani è quella di afferrare gli oggetti. Si tratta di un movimento apparentemente molto semplice, che compiamo e ripetiamo molte volte al giorno in maniera spesso automatica. In realtà esso nasconde un notevole grado di complessità. Infatti, il movimento può realizzarsi in una moltitudine di modi, a seconda di ciò che richiede la situazione. La concettualizzazione del movimento di prensione ha portato alla definizione di due componenti principali: il raggiungimento (reaching) e la prensione (grasping). Il raggiungimento consiste nel trasporto della mano verso l’oggetto, mentre la prensione nell’apertura e chiusura della mano sull’oggetto. Le due componenti lavorano in modo sinergico e la loro coordinazione è il risultato di diversi contributi neurobiologici. Studi neurofisiologici hanno infatti identificato due circuiti parieto-frontali come responsabili della pianificazione e del controllo del movimento di prensione: la via dorsolaterale e la via dorsomediale. Inoltre, anche il cervelletto sembra essere coinvolto nel movimento di raggiungimento e prensione. In particolare, nella funzione di controllo motorio. Infatti, pazienti con lesioni cerebellari presentano alterazioni al movimento di raggiungimento e prensione, probabilmente a carattere compensatorio. Il reaching and grasping è un modello ampiamente utilizzato in ricerca e atto allo studio e alla valutazione dei movimenti funzionali in ambito sia sano che patologico. La tecnica di elezione per lo studio del movimento è l’analisi cinematica, la quale consente di studiare i movimenti fini della mano e i sottomovimenti, descritti come fluttuazioni secondarie nel movimento principale di raggiungimento. Scopo di questo lavoro sperimentale è quello di studiare il movimento di raggiungimento e prensione in un paziente con sindrome atassica da probabile ipoplasia cerebellare. Un sistema di analisi 3-D dotato di sei videocamere ad infrarossi è stato utilizzato per la registrazione dei profili cinematici del movimento. Le ipotesi testate sono se esistono delle differenze nei sottomovimenti tra un paziente cerebellare e un soggetto di controllo e inoltre, se esiste una differenziazione tra i tipi di prensione in un paziente cerebellare. I risultati indicano che la cinematica è sensibile non solo ai movimenti fini della mano ma anche ai sottomovimenti. In particolare, il risultato principale suggerisce una differenza statisticamente significativa nel numero di sottomovimenti nel paziente cerebellare rispetto a quelli nel controllo sano. Inoltre, i due tipi di prensione hanno dimostrato caratteristiche cinematiche differenti nel paziente cerebellare. Questi risultati hanno importanti implicazioni per lo studio dei movimenti in patologie cerebellari e possono contribuire allo sviluppo di nuove metodiche per la valutazione motoria di pazienti in ambito clinico.

Il movimento di raggiungimento e prensione in un paziente cerebellare: uno studio di caso singolo

GALIMBERTI, ALBERTO
2021/2022

Abstract

Il corpo costituisce la nostra interfaccia col mondo esterno. Attraverso l’utilizzo delle mani siamo in grado di esplorare ciò che ci circonda, entrare in contatto con gli oggetti e manipolarli. Una funzione fondamentale esercitata dalle mani è quella di afferrare gli oggetti. Si tratta di un movimento apparentemente molto semplice, che compiamo e ripetiamo molte volte al giorno in maniera spesso automatica. In realtà esso nasconde un notevole grado di complessità. Infatti, il movimento può realizzarsi in una moltitudine di modi, a seconda di ciò che richiede la situazione. La concettualizzazione del movimento di prensione ha portato alla definizione di due componenti principali: il raggiungimento (reaching) e la prensione (grasping). Il raggiungimento consiste nel trasporto della mano verso l’oggetto, mentre la prensione nell’apertura e chiusura della mano sull’oggetto. Le due componenti lavorano in modo sinergico e la loro coordinazione è il risultato di diversi contributi neurobiologici. Studi neurofisiologici hanno infatti identificato due circuiti parieto-frontali come responsabili della pianificazione e del controllo del movimento di prensione: la via dorsolaterale e la via dorsomediale. Inoltre, anche il cervelletto sembra essere coinvolto nel movimento di raggiungimento e prensione. In particolare, nella funzione di controllo motorio. Infatti, pazienti con lesioni cerebellari presentano alterazioni al movimento di raggiungimento e prensione, probabilmente a carattere compensatorio. Il reaching and grasping è un modello ampiamente utilizzato in ricerca e atto allo studio e alla valutazione dei movimenti funzionali in ambito sia sano che patologico. La tecnica di elezione per lo studio del movimento è l’analisi cinematica, la quale consente di studiare i movimenti fini della mano e i sottomovimenti, descritti come fluttuazioni secondarie nel movimento principale di raggiungimento. Scopo di questo lavoro sperimentale è quello di studiare il movimento di raggiungimento e prensione in un paziente con sindrome atassica da probabile ipoplasia cerebellare. Un sistema di analisi 3-D dotato di sei videocamere ad infrarossi è stato utilizzato per la registrazione dei profili cinematici del movimento. Le ipotesi testate sono se esistono delle differenze nei sottomovimenti tra un paziente cerebellare e un soggetto di controllo e inoltre, se esiste una differenziazione tra i tipi di prensione in un paziente cerebellare. I risultati indicano che la cinematica è sensibile non solo ai movimenti fini della mano ma anche ai sottomovimenti. In particolare, il risultato principale suggerisce una differenza statisticamente significativa nel numero di sottomovimenti nel paziente cerebellare rispetto a quelli nel controllo sano. Inoltre, i due tipi di prensione hanno dimostrato caratteristiche cinematiche differenti nel paziente cerebellare. Questi risultati hanno importanti implicazioni per lo studio dei movimenti in patologie cerebellari e possono contribuire allo sviluppo di nuove metodiche per la valutazione motoria di pazienti in ambito clinico.
2021
Reach to grasp movement in a cerebellar patient: a single case study
cervelletto
caso singolo
cinematica
prensione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35640