Una parte consistente degli occupati nell’Unione Europea proviene da Paesi esterni a questa area. Tra questi, negli ultimi anni, si sono inseriti in modo consistente persone con lo status di richiedenti asilo politico. Le restrizioni alle migrazioni internazionali per lavoro e i conflitti bellici in alcuni Paesi hanno incrementato il numero di coloro che richiedono un permesso umanitario. In questo quadro i richiedenti asilo si trovano parte di un paradosso: da un lato sono impossibilitati a esercitare appieno l’attività lavorativa, dall’altro lato per poter sperare di ottenere un permesso umanitario devono dimostrare di volersi integrare nella società cosiddetta di accoglienza. Il presente elaborato indaga le modalità attraverso cui le operatrici e gli operatori dell’accoglienza accompagnano i nuovi arrivati e le nuove arrivate in quello che Aiwa Ong definisce “il processo di sbiancamento”. I richiedenti asilo per poter ottenere un permesso umanitario e successivamente un permesso di soggiorno devono indossare i panni del buon rifugiato cuciti su misura per loro ed imparare in fretta le regole e i valori della società di accoglienza, spogliandosi al contempo dei tratti della cultura di appartenenza considerati primitivi e inadeguati. Una vera e propria “messa in scena dell’integrazione” in cui i e le richiedenti asilo devono attivarsi per raggiungere un’autonomia che permetta loro di non gravare sui programmi di welfare, senza dimenticarsi di ringraziare per l’ospitalità.
Produrre l'integrazione. Strategie di normalizzazione dei richiedenti asilo tra contesto d'accoglienza e resistenze
TREVISAN, MANUEL
2021/2022
Abstract
Una parte consistente degli occupati nell’Unione Europea proviene da Paesi esterni a questa area. Tra questi, negli ultimi anni, si sono inseriti in modo consistente persone con lo status di richiedenti asilo politico. Le restrizioni alle migrazioni internazionali per lavoro e i conflitti bellici in alcuni Paesi hanno incrementato il numero di coloro che richiedono un permesso umanitario. In questo quadro i richiedenti asilo si trovano parte di un paradosso: da un lato sono impossibilitati a esercitare appieno l’attività lavorativa, dall’altro lato per poter sperare di ottenere un permesso umanitario devono dimostrare di volersi integrare nella società cosiddetta di accoglienza. Il presente elaborato indaga le modalità attraverso cui le operatrici e gli operatori dell’accoglienza accompagnano i nuovi arrivati e le nuove arrivate in quello che Aiwa Ong definisce “il processo di sbiancamento”. I richiedenti asilo per poter ottenere un permesso umanitario e successivamente un permesso di soggiorno devono indossare i panni del buon rifugiato cuciti su misura per loro ed imparare in fretta le regole e i valori della società di accoglienza, spogliandosi al contempo dei tratti della cultura di appartenenza considerati primitivi e inadeguati. Una vera e propria “messa in scena dell’integrazione” in cui i e le richiedenti asilo devono attivarsi per raggiungere un’autonomia che permetta loro di non gravare sui programmi di welfare, senza dimenticarsi di ringraziare per l’ospitalità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35902