Lo sviluppo tecnologico ha fatto sì che nel mondo occidentale sia aumentato notevolmente l’uso di Internet e, di conseguenza, dei social network. Questi consentono di essere sempre online, di essere sempre aggiornati su tutto ciò che succede e soprattutto di diffondere immagini, pensieri, opinioni in tempo reale a tantissime persone. Così, piattaforme social come Instagram contribuiscono alla diffusione di ideali di bellezza irraggiungibili determinando una serie di effetti negativi soprattutto sulle donne. Infatti, studi suggeriscono che le immagini stereotipate delle figure femminili, presenti in maniera capillare sui social network, spingono le donne stesse al confronto sociale e ad esperire auto-oggettivazione, cioè a percepirsi con una prospettiva esterna e a trattarsi come un oggetto da valutare sulla base dell’apparenza fisica. Ne segue un certo grado di insoddisfazione corporea e vergogna per il proprio corpo che inducono ad avere un’attenzione esagerata al proprio corpo e a ricorrere, in alcuni casi, alla chirurgia estetica. Ciononostante, negli ultimi anni, crescono sui social media messaggi motivazionali e immagini che propongono una revisione dei canoni culturali di bellezza: è il movimento conosciuto come Body Positivity. Tuttavia non è chiaro quale sia l’effetto di questi messaggi, in quanto da una parte sembrano portare ad una maggiore soddisfazione corporea ma dall’altra sembrano aumentare anche i livelli di auto-oggettivazione; è sconosciuto anche l’effetto sulla tendenza alla chirurgia estetica. Dunque, nel presente studio sono stati indagati gli effetti dell’esposizione a contenuti di ideale di bellezza e di body positivity sull’auto-oggettivazione, sulla soddisfazione corporea e sulla tendenza alla chirurgia estetica. Sono stati inoltre esplorati eventuali effetti di moderazione di alcune variabili come l’adesione al movimento femminista, la presenza di pensieri e comportamenti caratteristici dei disturbi alimentari e l’uso problematico dei social network. Le partecipanti (solo donne; N = 315) sono state invitate a compilare un questionario online in cui, per non influenzare le risposte, vi era una cover story che introduceva ad un compito volto ad indagare i processi di memoria a breve termine di immagini mediatiche. In realtà, le partecipanti sono state assegnate in modo casuale ad una di tre condizioni sperimentali: condizione Ideale di Bellezza, in cui era mostrato un video con immagini raffiguranti donne in linea con i canoni culturali di bellezza; condizione Body Positivity, in cui il video conteneva illustrazioni e frasi motivazionali; condizione di controllo, in cui erano visionati paesaggi naturali. Seguivano varie scale per misurare le variabili dipendenti e i moderatori. Complessivamente i risultati hanno mostrato che le partecipanti nella condizione Ideale di bellezza hanno una maggiore tendenza al confronto sociale rispetto alle donne nella condizione neutra, ma comunque minore rispetto a quelle nella condizione Body Positività. In aggiunta è stata riscontrata una riduzione significativa dei livelli di soddisfazione corporea nella condizione Ideale di Bellezza rispetto alle condizioni di controllo e Body Positivity, in cui è stato notato un aumento della variabile seppure non significativo. Inoltre, entrambe le condizioni sperimentali (vs. condizione di controllo) influenzano significativamente sia l'umore positivo che l'umore negativo, ma non sembrano avere alcun effetto sui livelli di auto-oggettivazione e sulla tendenza verso la chirurgia estetica. Infine, l’uso problematico dei social network non modera gli effetti delle variabili in esame sebbene sia un predittore significativo dell'umore, dell’auto-oggettivazione e della tendenza alla chirurgia estetica, ma non della soddisfazione corporea. Le implicazioni teoriche e pratiche e i suggerimenti per la ricerca futura sono discussi.

Instagram #bodygoals vs. #bodypositive: effetti sulla soddisfazione corporea e sulla tendenza alla chirurgia estetica nelle giovani donne

BRUNO, IMMACOLATA
2021/2022

Abstract

Lo sviluppo tecnologico ha fatto sì che nel mondo occidentale sia aumentato notevolmente l’uso di Internet e, di conseguenza, dei social network. Questi consentono di essere sempre online, di essere sempre aggiornati su tutto ciò che succede e soprattutto di diffondere immagini, pensieri, opinioni in tempo reale a tantissime persone. Così, piattaforme social come Instagram contribuiscono alla diffusione di ideali di bellezza irraggiungibili determinando una serie di effetti negativi soprattutto sulle donne. Infatti, studi suggeriscono che le immagini stereotipate delle figure femminili, presenti in maniera capillare sui social network, spingono le donne stesse al confronto sociale e ad esperire auto-oggettivazione, cioè a percepirsi con una prospettiva esterna e a trattarsi come un oggetto da valutare sulla base dell’apparenza fisica. Ne segue un certo grado di insoddisfazione corporea e vergogna per il proprio corpo che inducono ad avere un’attenzione esagerata al proprio corpo e a ricorrere, in alcuni casi, alla chirurgia estetica. Ciononostante, negli ultimi anni, crescono sui social media messaggi motivazionali e immagini che propongono una revisione dei canoni culturali di bellezza: è il movimento conosciuto come Body Positivity. Tuttavia non è chiaro quale sia l’effetto di questi messaggi, in quanto da una parte sembrano portare ad una maggiore soddisfazione corporea ma dall’altra sembrano aumentare anche i livelli di auto-oggettivazione; è sconosciuto anche l’effetto sulla tendenza alla chirurgia estetica. Dunque, nel presente studio sono stati indagati gli effetti dell’esposizione a contenuti di ideale di bellezza e di body positivity sull’auto-oggettivazione, sulla soddisfazione corporea e sulla tendenza alla chirurgia estetica. Sono stati inoltre esplorati eventuali effetti di moderazione di alcune variabili come l’adesione al movimento femminista, la presenza di pensieri e comportamenti caratteristici dei disturbi alimentari e l’uso problematico dei social network. Le partecipanti (solo donne; N = 315) sono state invitate a compilare un questionario online in cui, per non influenzare le risposte, vi era una cover story che introduceva ad un compito volto ad indagare i processi di memoria a breve termine di immagini mediatiche. In realtà, le partecipanti sono state assegnate in modo casuale ad una di tre condizioni sperimentali: condizione Ideale di Bellezza, in cui era mostrato un video con immagini raffiguranti donne in linea con i canoni culturali di bellezza; condizione Body Positivity, in cui il video conteneva illustrazioni e frasi motivazionali; condizione di controllo, in cui erano visionati paesaggi naturali. Seguivano varie scale per misurare le variabili dipendenti e i moderatori. Complessivamente i risultati hanno mostrato che le partecipanti nella condizione Ideale di bellezza hanno una maggiore tendenza al confronto sociale rispetto alle donne nella condizione neutra, ma comunque minore rispetto a quelle nella condizione Body Positività. In aggiunta è stata riscontrata una riduzione significativa dei livelli di soddisfazione corporea nella condizione Ideale di Bellezza rispetto alle condizioni di controllo e Body Positivity, in cui è stato notato un aumento della variabile seppure non significativo. Inoltre, entrambe le condizioni sperimentali (vs. condizione di controllo) influenzano significativamente sia l'umore positivo che l'umore negativo, ma non sembrano avere alcun effetto sui livelli di auto-oggettivazione e sulla tendenza verso la chirurgia estetica. Infine, l’uso problematico dei social network non modera gli effetti delle variabili in esame sebbene sia un predittore significativo dell'umore, dell’auto-oggettivazione e della tendenza alla chirurgia estetica, ma non della soddisfazione corporea. Le implicazioni teoriche e pratiche e i suggerimenti per la ricerca futura sono discussi.
2021
Instagram #bodygoals vs. #bodypositive: effects on body satisfaction and tendency to cosmetic surgery in young women
Instagram
Soddisfazione corpo
Ideale di bellezza
Chirurgia estetica
Body Positivity
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/36134