L’individuo sta vivendo in modo poco sostenibile, consumando le limitate risorse naturali più in fretta di quanto esse siano in grado di rigenerarsi: le conseguenze ambientali, sociali ed economiche previste, se sottovalutate, rischiano di diventare catastrofiche. Il cambiamento climatico ne è un esempio: sta infatti danneggiando gravemente e irreversibilmente l’equilibrio degli ecosistemi, incrementando disuguaglianze e misera, specialmente tra le popolazioni più povere. Oltre all’impatto ambientale e ai costi a esso associati, sembrerebbe influenzare anche la qualità dell’esistenza umana, determinando diverse conseguenze in termini di salute pubblica. Gli studiosi concordano nel ritenere l’azione del singolo come la principale determinante del fenomeno: dunque, considerando come la Psicologia giochi un ruolo importante nella comprensione dei fattori che influenzano il comportamento individuale, a partire dagli anni Settanta, diversi studiosi si sono chiesti in che modo poter promuovere i comportamenti sostenibili, sviluppando numerose teorie e proponendo altrettanti studi tesi a indagare le azioni a favore dell’ambiente. La Teoria del Comportamento Pianificato è uno dei modelli teorici più utilizzati nel campo della sostenibilità ambientale: tuttavia, sono pochi i lavori che si sono proposti di fare una sintesi dei risultati finora raggiunti. Tale mancanza risulta critica nella misura in cui rende difficile il confronto tra risultati e riduce la possibilità di progettare politiche e interventi specifici, in grado di favorire concretamente l’adozione di stili di vita sostenibili. Pertanto, il primo obiettivo del presente contributo è offrire una sintesi delle attuali evidenze emerse dalla ricerca sulla TPB applicata ai comportamenti pro-ambientali, ossia esplorare i principali studi in cui la teoria è stata applicata nel campo della psicologia ambientale, evidenziando le azioni più frequentemente indagate e la quota di varianza spiegata delle intenzioni e del comportamento, le estensioni solitamente proposte e i principali modelli con cui è stata combinata. In tal modo, è stato possibile individuare alcune aree di sviluppo per la ricerca futura e formulare alcune indicazioni su come applicare il modello nel futuro, considerato che spesso questo è stato applicato senza considerare quanto prescritto dalle linee guida (Fishbein e Ajzen, 2010). Inoltre, come secondo obiettivo, sono stati evidenziati i fattori socio-cognitivi che, secondo la letteratura, influenzano la motivazione delle persone a impegnarsi in comportamenti a favore dell’ambiente. Sono state proposte dunque alcune strategie operative attraverso cui gli esperti del settore (docenti, decisori politici, psicologi, educatori) potrebbero promuovere l’adozione individuale di comportamenti pro-ambientali. Il lavoro di tesi mette in luce che sono necessari ulteriori studi che indaghino il comportamento pro-ambientale dei dipendenti, e che si propongano di evidenziare i fattori organizzativi in grado di promuovere o, al contrario, ostacolare l’adozione di pratiche a favore dell’ambiente. Inoltre, è importante che gli studiosi si concentrino nello studio di come ridurre il divario tra l'intenzione e il comportamento pro-ambientale, in primo luogo impegnandosi nello sviluppare misure riconosciute come valide e condivise attraverso cui rilevare il comportamento stesso. Infine, dal punto di vista delle misure dei costrutti, si raccomanda di seguire le linee guida proposte da Ajzen (2011): il mancato rispetto dei criteri delineati potrebbe infatti condurre a risultati poco affidabili e non generalizzabili alla popolazione generale.

Teoria del Comportamento Pianificato e sostenibilità: una rassegna teorica

FROSINI, ERICA
2021/2022

Abstract

L’individuo sta vivendo in modo poco sostenibile, consumando le limitate risorse naturali più in fretta di quanto esse siano in grado di rigenerarsi: le conseguenze ambientali, sociali ed economiche previste, se sottovalutate, rischiano di diventare catastrofiche. Il cambiamento climatico ne è un esempio: sta infatti danneggiando gravemente e irreversibilmente l’equilibrio degli ecosistemi, incrementando disuguaglianze e misera, specialmente tra le popolazioni più povere. Oltre all’impatto ambientale e ai costi a esso associati, sembrerebbe influenzare anche la qualità dell’esistenza umana, determinando diverse conseguenze in termini di salute pubblica. Gli studiosi concordano nel ritenere l’azione del singolo come la principale determinante del fenomeno: dunque, considerando come la Psicologia giochi un ruolo importante nella comprensione dei fattori che influenzano il comportamento individuale, a partire dagli anni Settanta, diversi studiosi si sono chiesti in che modo poter promuovere i comportamenti sostenibili, sviluppando numerose teorie e proponendo altrettanti studi tesi a indagare le azioni a favore dell’ambiente. La Teoria del Comportamento Pianificato è uno dei modelli teorici più utilizzati nel campo della sostenibilità ambientale: tuttavia, sono pochi i lavori che si sono proposti di fare una sintesi dei risultati finora raggiunti. Tale mancanza risulta critica nella misura in cui rende difficile il confronto tra risultati e riduce la possibilità di progettare politiche e interventi specifici, in grado di favorire concretamente l’adozione di stili di vita sostenibili. Pertanto, il primo obiettivo del presente contributo è offrire una sintesi delle attuali evidenze emerse dalla ricerca sulla TPB applicata ai comportamenti pro-ambientali, ossia esplorare i principali studi in cui la teoria è stata applicata nel campo della psicologia ambientale, evidenziando le azioni più frequentemente indagate e la quota di varianza spiegata delle intenzioni e del comportamento, le estensioni solitamente proposte e i principali modelli con cui è stata combinata. In tal modo, è stato possibile individuare alcune aree di sviluppo per la ricerca futura e formulare alcune indicazioni su come applicare il modello nel futuro, considerato che spesso questo è stato applicato senza considerare quanto prescritto dalle linee guida (Fishbein e Ajzen, 2010). Inoltre, come secondo obiettivo, sono stati evidenziati i fattori socio-cognitivi che, secondo la letteratura, influenzano la motivazione delle persone a impegnarsi in comportamenti a favore dell’ambiente. Sono state proposte dunque alcune strategie operative attraverso cui gli esperti del settore (docenti, decisori politici, psicologi, educatori) potrebbero promuovere l’adozione individuale di comportamenti pro-ambientali. Il lavoro di tesi mette in luce che sono necessari ulteriori studi che indaghino il comportamento pro-ambientale dei dipendenti, e che si propongano di evidenziare i fattori organizzativi in grado di promuovere o, al contrario, ostacolare l’adozione di pratiche a favore dell’ambiente. Inoltre, è importante che gli studiosi si concentrino nello studio di come ridurre il divario tra l'intenzione e il comportamento pro-ambientale, in primo luogo impegnandosi nello sviluppare misure riconosciute come valide e condivise attraverso cui rilevare il comportamento stesso. Infine, dal punto di vista delle misure dei costrutti, si raccomanda di seguire le linee guida proposte da Ajzen (2011): il mancato rispetto dei criteri delineati potrebbe infatti condurre a risultati poco affidabili e non generalizzabili alla popolazione generale.
2021
Theory of Planned Behaviour and sustainability: A theoretical review
TPB
PEB
Abitudine
Sostenibilità
Rassegna teorica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/36145